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Dal 30 giugno scattano le multe per chi non accetta pagamenti elettronici

14 Aprile 2022

Il Governo accelera sulle riforme per rispettare gli impegni relativi al PNRR e, nell’ambito delle misure anti-evasione, ha deciso di anticipare di sei mesi l’introduzione delle multe per i commercianti che rifiutano pagamenti elettronici.

L’obbligo di dotarsi di un POS era stato introdotto dal giugno 2014 ma fino ad ora non erano previste sanzioni per chi ne fosse sprovvisto o per chi, pur avendolo, respingesse una transazione con strumenti elettronici.

Tutto è destinato a cambiare tra poco più di un paio di mesi. Con un decreto legislativo l’esecutivo di Mario Draghi ha introdotto, a partire dal 30 giugno, una multa per i commercianti che non accettano pagamenti elettronici. La sanzione sarà pari a 30 euro, maggiorata di una quota variabile corrispondente al 4% del valore della transazione respinta.

Confcommercio: "le sanzioni non aiutano, bisogna ridurre le commissioni"

Confcommercio ribadisce la propria contrarietà alle sanzioni e afferma nuovamente che la strada per contrastare l'evasione fiscale passa dall'abbattimento di commissioni e costi sui pagamenti elettronici in carico a imprese e consumatori.

"La diffusione dei pagamenti elettronici - si legge in una nota - va perseguita mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori e imprese, a partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti. Puntare asimmetricamente sulle sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti, peraltro già in pieno sviluppo”.

"L'introduzione delle sanzioni non spaventa le nostre imprese", sostiene ancora Confcommercio confermando che la categoria dei commercianti "è ormai pronta ad un utilizzo sempre maggiore della moneta elettronica, ma ciò non toglie che le commissioni siano ancora troppo alte e gravino sulle spalle delle imprese. Questo oggi non è più sostenibile".

Bandi, voucher e convenzioni possono alleggerire la spesa

Molti edicolanti dovranno dunque affrontare un ulteriore costo legato all'urgenza di dotarsi di un POS e di attivare un servizio bancario e un collegamento internet. E questo avviene in un momento in cui l’economia rallenta, soffocata dal rialzo dei prezzi dell’energia e delle materie prime, e soprattutto in un periodo in cui le edicole vedono i ricavi assottigliarsi mese dopo mese a causa di vendite di quotidiani e periodici in continua frenata.

Oggi più che mai è il momento di guardare con attenzione alle opportunità offerte da bandi, agevolazioni e voucher che possono venire incontro alle esigenze degli edicolanti alleggerendo le spese da sostenere per la loro attività (vi invitiamo a consultare l’apposita sezione BANDI nell’Area Riservata del nostro sito).

In particolare, ricordiamo il voucher connettività, che consente di chiedere, direttamente agli operatori di telecomunicazioni accreditati, un contributo (da 300 a 2.500 euro) per abbonamenti a internet ultraveloce. Ricordiamo anche che molte Camere di Commercio hanno messo a disposizione un voucher digitalizzazione per incentivare l’utilizzo di nuove tecnologie, tra cui i pagamenti digitali, nell’ambito dei progetti “Punto Impresa Digitale” (PID) volti a promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle Micro, Piccole e Medie Imprese.

Agli Associati SNAG-Confcommercio consigliamo infine di verificare le convenzioni attive che prevedono offerte vantaggiose per l’attivazione del POS, tra cui quelle proposte da Unicredit, IntesaSanpaolo e SumUp.

Moles: “un intervento strutturale” per rilanciare l’Editoria

12 Aprile 2022

Dopo aver tamponato l’emergenza garantendo “un supporto immediato” al comparto dell’Editoria, è arrivato il momento di passare ad un “un intervento che abbia carattere strutturale”, tanto più che su questo punto “a livello governativo e parlamentare c’è un’unità di intenti”. Con queste parole il Sottosegretario per l’Editoria, Giuseppe Moles, è tornato ad esprimersi sulle riforme di cui l’intera filiera editoriale è in attesa da molto tempo.

I punti da cui partire sono tre: “Pluralità e qualità dell’informazione e rimozione delle posizioni dominanti”, tenendo però presente che bisogna “prevedere forme di premialità per quanti contribuiscono all’innovazione”, ha detto Moles intervenendo alla presentazione della Relazione Annuale Auditel 2022 in Senato.

Tra gli interventi previsti quello dell’attivazione di un fondo straordinario ad hoc per le imprese editoriali, e la normativa sul Copyright per rilanciare un settore già duramente colpito dalla pandemia e ora anche dai rincari congiunti di energia e carta.

Intanto gli ultmi dati relativi al mese di febbraio mostrano che le vendite in edicola della carta stampata hanno segnato un'ulteriore contrazione e che, nello stesso mese, anche gli investimenti pubblicitari appaiono in flessione (-0,2% quelli sui quotidiani, -8,9% i periodici).

Pillole contro la disinformazione online: una serie Rai contro le fake news

08 Aprile 2022

Guerra, pandemia, cambiamenti climatici, flussi migratori, diritti umani, elezioni politiche, mercati finanziari: la disinformazione investe ormai tutti gli ambiti dell’attualità e inquina l’ecosistema digitale con fake news, bufale e teorie del complotto, rischiando anche di mettere a dura prova la missione di servizio pubblico radiotelevisivo.

Per questo motivo la Rai è scesa in campo con determinazione nella lotta contro il proliferare di fake news online. In occasione dell’International fact-checking Day (giornata internazionale della verifica dei fatti), che si celebra il 2 aprile, Rai Play ha inaugurato una nuova serie di Pillole contro la disinformazione: 11 brevi filmati monotematici che dallo scorso 4 aprile appaiono nel palinsesto di tutti i canali Rai, pensati apposta per “promuovere l’alfabetizzazione digitale e lo sviluppo del pensiero critico”.

Seguiranno altri episodi. La previsione è infatti quella di creare una campagna di comunicazione che coprirà i prossimi mesi attraverso 30 pillole distribuite in tre stagioni.

Tra i primi episodi, la guerra in Ucraina e la disinformazione post sovietica

Si parte dall’attualità con il primo episodio intitolato Nebbia di guerra e dedicato al caos informativo nel conflitto Russia-Ucraina, seguito da La fabbrica dei troll, breve storia della “disinformazia” post-sovietica.

Ci si occupa anche di chi non vuole riconoscere il cambiamento climatico (La macchina della negazione), del legame tra movimenti no-vax e complottismo (Infodemia), o della satira presa erroneamente sul serio (Non l’ho “falso” apposta). E ancora: denunce, come quella del segretario delle Nazioni unite contro chi diffama i migranti (Bugie bianche), alternate ad esempi pratici su come è facile essere manipolati online (A ciascuno il suo bot) e sul business dei sempre più ingannevoli titoli-esca (Soldi facili).

E poi l’appello alla tutela dei teenager, molto esposti sui social (Falsi minori), e quello alla prudenza di fronte ai deep-fake, i video falsi altamente realistici che impazzano sul web (Sesso, bugie e video falsi); fino al grido di allarme di Maria Ressa, premiata l’anno scorso col Nobel per la Pace per la sua coraggiosa battaglia contro il “virus della menzogna” (Nessuna verità senza i fatti).

La lotta alle fake news passa anche dai banchi di scuola

Ricordiamo che la Rai è membro dell'Italian Digital Media Observatory (IDMO) per la creazione di un osservatorio nazionale contro la disinformazione, un consorzio finanziato dalla Commissione Europea, coordinato dall'Università Luiss Guido Carli, e che vede la partecipazione di Tim, Gruppo Gedi, Università di Tor Vergata, T6 Ecosystems, Newsguard, Pagella Politica.

Con la stessa finalità di combattere le fake news, Rai ha anche progettato una serie di incontri con le scuole organizzati da Rai Ufficio Studi, in collaborazione con Rainews24 e con il Coordinamento Sedi Regionali. Le prime scuole coinvolte sono tre realtà del Nord, Centro e Sud Italia: l'istituto di Istruzione Superiore Plana di Torino, il liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma e il liceo Classico ''G. Garibaldì' di Palermo. In ogni collegamento un giornalista Rai offre ai ragazzi delle scuole superiori indicazioni utili per orientarsi nel mondo della disinformazione online, per riconoscere le fake news ed evitarle.

Carta stampata antidoto contro le fake news

Educare a riconoscere le fake news sul web si sta rivelando una priorità nel campo dell'informazione e al tempo stesso viene riabilitato il ruolo della carta stampata come importante argine contro la disinformazione. L'informazione di qualità offerta dai quotidiani cartacei rappresenta infatti un punto di riferimento sicuro per chi cerca notizie attendibili. Purtroppo, però, anche gli ultimi dati sulla diffusione dei quotidaini a febbraio ci dicono che le vendite in edicola continuano a diminuire.  

Edicola multiservizio: la Regione Veneto ci crede

07 Aprile 2022

La Regione Veneto scommette sull’edicola multiservizio con una nuova legge, nata su interessamento dello SNAG - Confcommercio, che va a regolarizzare la vendita di altri prodotti (tra cui snack e bibite) e l’offerta al pubblico di altri servizi. La notizia trova oggi rilievo nelle pagine dei giornali locali del gruppo GEDI, Tribuna di Treviso, La Nuova Venezia, Corriere delle Alpi, Il Mattino di Padova. Ecco di seguito il testo.

La Regione Veneto ha varato un’importante legge regionale che apre la strada a un nuovo modello di edicola multiprodotto e multiservizio, offrendo una boccata d’ossigeno a un settore che da molto tempo è alla ricerca di sbocchi commerciali alternativi in grado di controbilanciare il generale calo delle vendite di quotidiani e periodici.

La Legge regionale n.7 del 15 marzo 2022 all’art. 4 relativo a “Disciplina della vendita della stampa quotidiana e periodica”, prevede che le edicole esclusive possano “vendere altri prodotti” e in particolare “pastigliaggi preconfezionati” (tra cui caramelle, snack, gelati e bibite) anche senza il possesso dei requisiti professionali richiesti per la somministrazione di alimenti.

Prevede, inoltre, che le edicole esclusive possano “svolgere ulteriori attività di servizio nel rispetto della normativa vigente” agevolando la loro trasformazione in hub di servizi per il cittadino. Altra novità interessante è la possibilità per i punti vendita esclusivi di “esporre pubblicità propria o di terzi nel rispetto delle disposizioni comunali vigenti in materia di impianti pubblicitari”.

“Questa legge rappresenta una conquista importante per le edicole e nasce da una specifica iniziativa da parte dello SNAG – Confcommercio”, spiega il presidente Nazionale di categoria Andrea Innocenti. “In una riunione dello scorso settembre con l’assessore alle attività produttive della Regione Veneto, Roberto Marcato, SNAG - Confcommercio ha avanzato la proposta di nuove forme di sostegno a favore delle edicole. Proposte – sottolinea Innocenti – che al termine del necessario iter legislativo sono state interamente accolte, a beneficio di tutta la rete di vendita veneta della carta stampata. Ringraziamo la Giunta del Veneto per la disponibilità e la sensibilità mostrata verso la nostra categoria e auspichiamo che questa legge possa essere replicata anche in altre Regioni”.

Vendite quotidiani in edicola: su base annua prosegue a febbraio la flessione

07 Aprile 2022

I dati di febbraio sulle vendite di quotidiani in edicola non fanno che confermare il trend ribassista che perdura da tempo, anche se non mancano alcune eccezioni. Nel raffronto su base annua dei dati forniti da ADS (Accertamenti Diffusione Stampa) sulle vendite in edicola, tutte le testate nazionali - con eccezione de La Verità di Maurizio Belpietro e della Gazzetta dello Sport - appaiono in calo rispetto a febbraio 2021.Su base mensile, invece, si registrano alcuni incoraggianti segnali di ripresa, circoscritti però a una manciata di testate.

Tra queste ultime si distingue il Corriere della Sera. Il quotidiano più letto d’Italia archivia il mese di febbraio con vendite in edicola pari a 152.593 copie, in aumento dello 0,9% rispetto a gennaio, complice forse anche il bisogno di informazione innescato dal conflitto in Ucraina (ricordiamo che l’invasione della Russia è iniziata il 24 febbraio), ma in calo del 5,88% rispetto ad un anno prima.

Continua invece la discesa verso nuovi minimi di Repubblica che a febbraio vende in edicola 94.000 copie, quasi il 20% in meno rispetto a un anno prima e con una flessione del 3,3% rispetto al mese precedente. Va leggermente meglio all’altro quotidiano di punta del gruppo GEDI: La Stampa vende in edicola 71.513 copie, il 4,3% in meno rispetto a febbraio 2021 e il 2% in meno rispetto al mese precedente. Ancora migliore la tenuta de Il Secolo XIX, con vendite in edicola per 22.176 copie a febbraio, un dato non molto distante dalle 22.400 di gennaio. Rispetto a un anno prima, però, la flessione arriva addirittura al 18,6%.

Scendono poco sotto le 50.000 le vendite de Il Messaggero, con un calo del 2,4% rispetto al mese precedente e del 6,14% rispetto a un anno prima. Stesso copione passando alle testate del gruppo QN, dove si registrano lievi flessioni rispetto al mese precedente per Il Giorno (-2,3%) con 19.272 copie, La Nazione (-1,6%) con 42.430 copie, Il Resto del Carlino (-0,5%) con 63.463 copie. Per tutte e tre le testate, però, si confermano flessioni di circa l’11% rispetto al febbraio 2021. Tra le testate con la migliore tenuta si segnala Avvenire che con 5.416 copie a febbraio, poco più di quelle vendute a gennaio (5.326) e all’incirca le stesse di febbraio 2021 (5.421).

Per quanto riguarda le testate più schierate politicamente, appare ancora in crescita La Verità con vendite in edicola per 29.878 copie a febbraio, poco più delle 29.569 copie di gennaio, che si conferma l'unica testata in netta controtendenza grazie a un aumento addirittura del 17,5% rispetto ad un anno prima.Un aumento che è andato a scapito de Il Giornale, che rispetto a febbraio 2021 vede scendere del 19% le copie vendute, pari a 31.357 (in lieve aumento, però, rispetto al mese precedente) e di Libero, che rispetto a un anno prima perde il 14% di copie, scese a 19.321 (stabili rispetto al mese precedente). Buona performance per Il Manifesto, che a febbraio vende in edicola 7.103 copie, contro le 6.673 di gennaio e le 7.549 di febbraio 2021.

Flessioni marcate per Italia Oggi, le 3.431 copie vendute in edicola a febbraio sono meno della metà delle 7.716 copie di febbraio 2021 e il 42% in meno rispetto al mese precedente. Resiste Il Sole 24 Ore con 25.698 copie a febbraio, contro le 26.202 di gennaio e le 34.316 di febbraio 2021.

Si salvano i giornali sportivi. Con 83.094 copie la Gazzetta dello Sport vede un miglioramento delle copie vendute sia rispetto a gennaio ( 4%) sia rispetto a febbraio 2021 ( 9%). Nessuno scossone nemmeno per Il Corriere dello Sport, che si conferma poco sopra le 37.000 copie vendute in edicola, all’incirca sugli stessi livelli del mese precedente e di un anno fa. Stazionarie, per finire, le vendite di Tuttosport rispetto a gennaio, ma nel raffronto su febbraio 2021 le vendite appaiono inferiori del 13,39%.

Considerando i dati sulla diffusione totale, ossia includendo anche le copie digitali oltre a quelle individuali vendute in edicola, la situazione non cambia molto: nel raffronto con febbraio 2021 prevalgono nettamente le contrazioni e spicca su tutti il -14,7% de La Repubblica. Tra i pochi segni positivi, si segnalano invece Corriere della Sera ( 3,8%), Gazzetta dello Sport ( 7,3%) e soprattutto La Verità ( 32%). Più confortante il raffronto con i dati di gennaio 2022: tra le prime 20 testate per diffusione, dieci sono quelle che mostrano un miglioramento e altrettante (tra cui La repubblica) quelle che invece mostrano un peggioramento.

Nuovi sbocchi commerciali per le edicole del Veneto

06 Aprile 2022

La Voce di Rovigo dedica un ampio articolo alla nuova legge della Regione Veneto, promossa su iniziativa dello SNAG, che concede alle edicole la possibilità di vendere, oltre a quotidiani e periodici, anche alcuni generi alimentari preconfezionati e bibite, oltre a “svolgere attività di servizio per il cittadino e di esporre pubblicità secondo le disposizioni comunali vigenti” (clicca qui per leggere l’articolo integrale).

“Grazie a questa normativa - afferma nell’articolo Fabio Callegher, Vicepresidente nazionale di SNAG per il Nordest - le edicole potranno beneficiare di maggiori opportunità imprenditoriali: aderire o meno all’iniziativa sarà poi a discrezione del singolo edicolante. Noi, intanto, abbiamo lavorato per consentire di spaziare anche verso sbocchi commerciali alternativi”.

“Di questa legge - prosegue Callegher - penso costituisca un passaggio importante, in particolare, la possibilità di offrire servizi alla cittadinanza in sinergia con le amministrazioni comunali, in base alle peculiarità ed esigenze delle diverse realtà territoriali. Un potenziale valore aggiunto, a mio avviso, risiede anche nella possibilità di esporre spazi pubblicitari di terzi, non soltanto per una questione di ritorno economico, ma soprattutto perché permetterebbe agli edicolanti di rivestire una funzione informativa nei confronti dei cittadini. Le amministrazioni comunali, in tal senso - precisa Callegher - per riferire specifiche comunicazioni alla cittadinanza, penso per esempio agli avvisi di mobilità, potrebbero rivolgersi alle edicole, solitamente dislocate in punti nevralgici delle città. Insomma, il fine ultimo di questa legge vuole un po’ essere quello di far tornare le edicole a essere percepite come dei punti di riferimento per la cittadinanza”.

L’evoluzione in centro di servizi non sarà semplice. Raccogliendo le opinioni di alcuni edicolanti, l’articolo mette in evidenza le difficoltà, spesso di tipo economico, delle rivendite nell’intraprendere un cambio di passo e lanciarsi in nuove inizitive commerciali.

Domani in edicola il nuovo quotidiano economico lanciato da Belpietro

04 Aprile 2022

Debutta il 5 aprile Verità&Affari,  il nuovo quotidiano economico-finanziario nato su iniziativa di Maurizio Belpietro, fondatore ed editore de La Verità, l’unico quotidiano che negli ultimi anni sta riscuotendo un incremento di vendite in edicola, più che raddoppiate negli ultimi cinque anni.

Con una tiratura media di 60.000 copie (80.000 al lancio) e un costo di copertina di 1,50 euro, Verità&Affari “è la dimostrazione che la carta stampata non è morta” come ha dichiarato Belpietro in un video su Facebook annunciando l’arrivo del nuovo quotidiano creato, ha sottolineato, “per raccontare il dietro le quinte dell’economia, la verità negli affari, tutti i segreti della finanza andando oltre le versioni ufficiali che vengono fornite dagli uffici stampa. Lo abbiamo fatto per 5 anni con la politica e ora lo facciamo con l’economia”.

A rendere interessante Verità&Affari sarà lo spazio dedicato a “inchieste esclusive, retroscena e segreti di palazzi e santuari di ogni potere e lobby. Ma anche il racconto e il megafono di chi fino a oggi non ha avuto voce in capitolo, come le migliaia di imprese piccole e medie o di partite Iva che hanno fatto la storia del pil in Italia, trovando grandi idee e spesso diventando campioni e campioncini del made in Italy esportato fuori dai confini nazionali”, si legge nella presentazione del progetto.

Un progetto editoriale che promette di raccontare “il riassetto del potere economico in Italia e nel mondo e i suoi legami con i poteri politico e giudiziario senza pregiudizi e condizionamenti” ma che intende dare “particolare attenzione anche a tutti gli aspetti della nuova finanza, spiegando con linguaggio semplice e offrendo un notiziario esauriente su criptovalute, certificati CO2 ed Etf, oltre che su tutti gli investimenti tradizionali, dalle azioni ai bond ai fondi comuni”.

A dirigere il quotidiano è stato chiamato Franco Bechis, già direttore de Il Tempo, da cui si era dimesso qualche tempo fa per dedicarsi proprio all’ideazione del nuovo quotidiano finanziario, che avrà una foliazione di 24 pagine.
 

Finisce lo stato di emergenza nazionale. Ma la pandemia rimane

31 Marzo 2022

Da domani stop all’obbligo di esibire il green pass in tutti i negozi (incluse le edicole al chiuso) anche se resterà, fino al 30 aprile, l’obbligo della mascherina. È una delle tante novità che entreranno in vigore in coincidenza con la fine, dal primo aprile, dello stato di emergenza nazionale legato al Covid-19.

Sempre da domani, il green pass non sarà più necessario per recarsi presso parrucchieri, barbieri, saloni di bellezza e centri estetici. Niente più certificazione verde per soggiornare in hotel e strutture ricettive mentre per accedere a bar e ristoranti al chiuso sarà ancora indipensabile, fino al 30 aprile, presentare il green pass base.

Torna la capienza al 100% per impianti sportivi all'aperto e al chiuso e per le discoteche ma fino al 30 aprile servirà mascherina e certificato verde per l’ingresso. Fino al primo maggio, obbligo di green pass base per accedere ai luoghi di lavoro. Niente più green pass, invece, per salire su autobus e metropolitane: bisogna però indossare una mascherina FFP2. Dovrà invece munirsi di green pass base chi deve accedere ad aerei, treni e navi.

Questa la road map del Governo per il graduale ritorno alla normalità dopo oltre due anni di stato di emergenza. A decretarlo era stato il Consiglio dei Ministri guidato da Giuseppe Conte il 31 gennaio 2020: il giorno precedente l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) aveva dichiarato il coronavirus “emergenza sanitaria globale” e, contemporaneamente, in Italia venivano diagnosticati i primi due casi di Covid: due turisti cinesi ricoverati in isolamento allo Spallanzani di Roma.

Da domani scompaiono anche i colori delle Regioni –bianca, gialla, arancione e rossa – e viene sciolto il Comitato Tecnico Scientifico, il pool di esperti e virologi che per oltre due anni ha guidato le scelte del Governo e del Ministero della Salute sulla gestione della pandemia.

Esce di scena anche il Generale Francesco Figliuolo, Commissario straordinario dell’emergenza Covid e artefice del successo della campagna vaccinale che ha permesso la ripartenza del Paese. Al suo posto subentra un'Unità di transizione guidata da un altro Generale, Tommaso Petroni, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2022 per completare la campagna vaccinale (si parla di quarta dose per i soggetti fragili e gli over 50, una decisione unitaria dovrebbe arrivare nei prossimi giorni dall’Unione europea) e per altre eventuali misure necessarie per contrastare la pandemia.

La pandemia, infatti, è tutt’altro che terminata. Il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe evidenzia che nell’ultima settimana di marzo (23-29 marzo) i nuovi contagi restano sostanzialmente stabili ma aumentano i ricoveri in terapia intensiva e, dopo sei settimane in flessione, tornano a salire anche i decessi da Covid.

L’invito è dunque quello di non abbassare la guardia anche perché, specie nelle prossime settimane e in previsione degli spostamenti per le festività di Pasqua, i contagi potrebbero tornare a salire per poi attenuarsi – dicono gli esperti – nei mesi più caldi, come accaduto negli scorsi anni.

Regione Lombardia investe sui Distretti del Commercio: bando da 43 milioni

29 Marzo 2022

La Giunta della Regione Lombardia ha lanciato – su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi – un nuovo bando da oltre 40 milioni di euro a sostegno dei Distretti del Commercio lombardi.

Come ha spiegato lo stesso Assessore in un incontroinsieme ai rappresentanti di ANCI, Confcommercio e Confesercenti (sorpa un'immagine della conferenza stampa), con il nuovo Bando per i Distretti del Commercio 2022/2024 la Regione si pone un duplice obiettivo: da un lato, consolidare la ripresa delle economie locali nei Distretti del Commercio lombardi, dall’altro, premiare i Distretti più innovativi e strutturati in grado di mettere a fuoco una strategia di medio termine di sviluppo del territorio.

Un bando condiviso con Associazioni di categoria e Comuni

E per farlo la Regione ha deciso di raddoppiare le risorse finanziarie messe a disposizione, che passano da 20 milioni di euro a quasi 43 milioni (42.850.000). Un segnale concreto della volontà di “fare tutto il possibile per tutelare i negozi di vicinato”, ha dichiarato Guidesi, sottolineando che il bando è frutto di “un lavoro importante condiviso con le Associazioni di categoria e con i Comuni” volto a sostenere concretamente “i commercianti che stanno ancora duramente pagando le conseguenze della pandemia sanitaria, della pandemia energetica e della difficoltà del reperimento di materie prime”.

I Comuni sono i beneficiari diretti

A beneficiare del bando in maniera diretta saranno i Comuni, le Comunità Montane e le Unione dei Comuni aderenti ad uno dei Distretti già riconosciuti. Spetterà a loro il compito di distribuire le risorse a quelle Pmi e a quegli aspiranti imprenditori che vorranno avviare una nuova attività commerciale o valorizzare quella esistente.

Nel ringraziare Regione Lombardia, Confcommercio e Confesercenti “per il grande spirito collaborativo che ha caratterizzato lo sviluppo del bando”, Maurizio Ballabio, Presidente Dipartimento Attività Produttiva e Commercio ANCI Lombardia, ha voluto sottolineare che “la condivisione degli obiettivi rappresenta un buon viatico per finalizzare al meglio le risorse finanziarie messe in campo”.

Cosa finanzia il bando

Il bando consente di finanziare l’apertura di nuove attività come i negozi di vicinato o la riqualificazione e il rilancio di attività esistenti. Possono essere finanziati anche interventi realizzati dai Comuni per la qualificazione e l’adeguamento dell’area del Distretto e la realizzazione di servizi comuni per le imprese del Distretto.
 

Ad Alessandria certificati anagrafici in edicola

29 Marzo 2022

Da oggi anche nelle edicole di Alessandria sarà possibile stampare i certificati anagrafici grazie a una convenzione siglata tra alcuni edicolanti e l’amministrazione comunale.

In mattinata, alla presenza del Sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, e dell’Assessore ai Servizi Demografici, Cinzia Lumiera, è stato dato il via ufficiale al nuovo servizio presso l’edicola nel sobborgo di San Michele, alle porte di Alessandria, che, insieme all’edicola di Corso Acqui, sono state le prime ad aderire all’iniziativa.

“Siamo estremamente soddisfatti per aver raggiunto questo traguardo, che avrà una valenza molto importante per i cittadini alessandrini e dei sobborghi”, ha spiegato il Sindaco. L’operazione consente inoltre di valorizzare le edicole che possono diventare punti di riferimento per la popolazione trasformandosi in “una rete di servizio territoriale”. “A piccoli passi ci avviamo verso la grande realtà della ‘Smart City’, la Città Intelligente che fornirà ai cittadini servizi digitali integrati sempre più efficienti”, ha aggiunto il primo cittadino di Alessandria.

L’assessore ai Servizi Demografici, Cinzia Lumiera, ha invece sottolineato che il coinvolgimento delle edicole, dopo quello delle tabaccherie, consente di ampliare ulteriormente la platea degli sportelli di quartiere a disposizione dei cittadini per la richiesta di certificati anagrafici snellendo le code agli uffici comunali e agevolando quindi la popolazione.


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