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Mattarella: il contributo dei media fondamentale per la democrazia

28 Luglio 2021

Con la consueta autorevolezza, il Capo dello Stato è tornato a soffermarsi sulla centralità di un’informazione pluralista, sottolineando “l'esigenza di agire affinché il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione del comparto industriale dei media non veda indebolirsi il loro contributo alla vita democratica del Paese».

Durante la tradizionale cerimonia della consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione Stampa Parlamentare, lo scorso 28 luglio, Mattarella ha sottolineato come la pandemia abbia colpito anche il mondo dell’informazione e in particolare della carta stampata.

Al riguardo Mattarella ha voluto ricordare “le parole della risoluzione che il Parlamento Europeo ha dedicato alla relazione della Commissione sullo Stato di diritto, in cui viene definita centrale “la protezione della libertà e del pluralismo dei media” e “la sicurezza dei giornalisti”. "Va assicurata – ha proseguito il Capo dello Stato – la massima attenzione alla proposta annunciata dalla Commissione Europea di un provvedimento normativo per la libertà dei mezzi di espressione, così come l’annuncio della presentazione, il prossimo autunno, di una Direttiva per la protezione dei giornalisti contro le azioni “bavaglio” dirette a far tacere, o a scoraggiare, le voci dei media”.

A questo si deve aggiungere “l’esigenza di agire affinché il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione del comparto industriale dei media non veda indebolirsi il loro contributo alla vita democratica del Paese”, ha detto Mattarella, secondo cui “garantire rigore e autonomia significa prendere atto che ai giornalisti iscritti all’Ordine” “vanno applicate doverosamente garanzie eguali a quelle di altre categorie di lavoratori, a partire dall’ambito previdenziale” e anche “in materia di ammortizzatori sociali, destinati ad affrontare crisi aziendali per superarle e anche per accompagnare la trasformazione dei supporti tecnologici che assicurano la circolazione delle notizie. È un compito, quest’ultimo, che si riconduce all’applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Vendite quotidiani in calo a maggio

27 Luglio 2021

Considerando le sole copie vendute in edicola, i due quotidiani più diffusi, Il Corriere della Sera e Repubblica, vedono a maggio un calo rispettivamente a 156.000 e 108.000 copie (ad aprile erano 161.000 e 113.000) secondo quanto emerge dagli ultimi dati ADS disponibili.

Stesso andamento in contrazione anche per Il Sole 24 Ore (da 34.000 a 32.000) e per Il Fatto Quotidiano (da 27.000 a 25.800).

Vendite stazionarie invece per La Stampa (70.600), QN-I l Resto del Carlino (68.300), Il Giornale (36.800), La Verità, Libero,  L' Avvenire e Il Manifesto.

Sorprende invece La Gazzetta dello Sport con un aumento di quasi 20.000 copie nel mese di maggio, precisamente da 56.400 a quasi 77.000 copie. In crescita anche gli altri sportivi, Corriere dello Sport (da 34.000 a 37.700) e Tuttosport (da 22.100 a 24.900), che beneficiano della riapertura dei bar.

Il raffronto con il mese di gennaio conferma l’andamento di flessione generalizzata delle vendite in edicola anche nella prima parte del 2021 con un calo del 6,20% per Il  Corriere della Sera e del 5,38% per Repubblica.

Nei primi cinque mesi dell'anno perde ben il 13,74% Il Fatto Quotidiano e il 17,38% Il Giornale, di recente passato sotto la direzione di Augusto Minzolini. Segni negativi anche per tutti gli altri principali quotidiani con Tuttosport che cede addirittura quasi il 29% rispetto a gennaio.

Dalla parte dei segni positivi si evidenzia invece il balzo del 18,00% de La   Gazzetta dello Sport, quello dell’11,87% di Italia Oggi e del 2,17% de Il   Corriere dello Sport.

"Andate in edicola": Fieg e Comuni sostengono le rivendite

21 Luglio 2021

Parte la campagna istituzionale con cui i Sindaci dell’ANCI e gli Editori invitano i cittadini a recarsi nelle edicole “dove troveranno, insieme ai giornali con una informazione particolarmente attenta al territorio e alla comunità, sempre più servizi, anche pubblici”.

L’appello “Andate in edicola” è frutto di un Protocollo, sottoscritto il 22 giugno, dal presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, e dal Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti (nella foto), a cui si è unito anche il sostegno della Slc, il sindacato dei lavoratori della comunicazione della CGIL.

Un’iniziativa che va nella giusta direzione ma che, inspiegabilmente, non ha coinvolto le associazioni di categoria degli edicolanti. “L’interlocutore giusto per realizzare questi progetti non è (o almeno non è solo) la FIEG, ma sono - come ha osservato il Presidente dello SNAG, Andrea Innocenti - le organizzazioni di categoria degli edicolanti. La FIEG infatti rappresenta una parte importante degli editori ma non rappresenta la rete delle edicole, né materialmente, né giuridicamente, né politicamente”.

Per questo, ha aggiunto Innocenti, “ho chiesto al presidente Decaro di convocare le organizzazioni di categoria degli edicolanti per risolvere questo ‘equivoco istituzionale’ e anche per rinnovare il protocollo d’intesa tra edicolanti e ANCI del 4 dicembre 2018, che tanti ottimi risultati ha dato in questi anni”.

Come ha sottolineato il Presidente dell’ANCI in occasione della firma del Protocollo, “i Comuni, insieme alla FIEG, da diverso tempo stanno lavorando a una serie di azioni che possano valorizzare il ruolo delle edicole sul territorio. Le edicole non sono solo presidio d’informazione nelle nostre comunità, ma anche luci accese in strada, riferimenti per i quartieri, piccoli luoghi di socialità intorno ai quali si articola una parte della vita dei cittadini di quel Comune o quartiere, nel caso delle città più grandi”.

Sulla stessa linea anche il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, secondo cui “l’edicola è il luogo che mette in contatto i cittadini con i giornali, e dove, sempre di più e sempre più spesso, è possibile trovare anche servizi, pubblici e privati”. Per questo motivo, ha aggiunto Riffeser Monti, “all’invito dei Sindaci, rispondiamo con edicole aperte alle esigenze della comunità e giornali pronti a soddisfare la domanda di informazione di qualità dei cittadini”.

Moles: "Fake news sono il male dei nostri tempi"

19 Luglio 2021

Per il sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles, le notizie false sono “uno dei mali più insidiosi dei nostri tempi” e vanno contrastate con ogni mezzo.

“Le notizie fasulle sono dannose in ogni ambito e su ogni questione ma sul tema dei vaccini sono assolutamente deleterie. Il fatto che si metta in dubbio la loro efficacia pone un problema enorme perché questi messaggi falsi e fuorvianti mettono in pericolo la salute del singolo e mettono a repentaglio tutti gli sforzi che il governo, i medici e gli infermieri stanno facendo per portare avanti la campagna di vaccinazione”, ha dichiarato Moles in un’intervista a Radio Dimensione Suono.

L’obiettivo è dunque quello di contrastarle con ogni mezzo. “Noi stiamo lavorando attivamente su questo coinvolgendo ai massimi livelli gli stakeholder del sistema”, ha assicurato il responsabile del Governo per l’Editoria insistendo sulla necessità di un’informazione corretta, affidabile e responsabile.

Una ricerca del Center for Countering Digital Hate ha rilevato che bastano una dozzina di influencer a determinare il 65% della disinformazione sui vaccini in lingua inglese. E il presidente americano Joe Biden è stato durissimo al riguardo denunciando che “le fake news sui vaccini uccidono le persone” rallentando l’immunizzazione di massa.


Dalla Francia multa record a Google

13 Luglio 2021

Un’ammenda di 500 milioni di euro è stata inflitta al motore di ricerca per non aver offerto agli editori un trattamento equo nel diffondere i loro contenuti su Google News.

Si tratta della multa più elevata finora deliberata dall’Antitrust francese a una società per non aver rispettato una sua decisione.

Come ha spiegato la presidente Isabella De Silva, Google aveva ricevuto dall’Antitrust precise indicazioni su come negoziare i contratti con gli editori e avrebbe dovuto offrire compensazioni adeguate per l'utilizzo dei loro contenuti sulla propria piattaforma. Cosa che invece, come ha appurato il garante della concorrenza d’Oltralpe, non è avvenuta.

L'Antitrust ha anche richiesto al motore di ricerca più potente del web di "presentare un'offerta di remunerazione" agli editori e alle agenzie di stampa entro due mesi al fine evitare ulteriori sanzioni fino ad un massimo di 900 mila euro al giorno.

La risposta di Google è stata immediata. Il gigante californiano ha dichiarato di essere deluso da questa decisione e di aver agito in buona fede. “La multa ignora i nostri sforzi per raggiungere un accordo e ignora la realtà di come funzionano le notizie sulle nostre piattaforme. Ad oggi, Google è l'unica piattaforma web ad aver annunciato accordi sui cosiddetti diritti connessi", ha affermato un portavoce di Google.

Per l’Antitrust francese, invece, Google non avrebbe intavolato trattative «scrupolose» con gli editori, impedendo un confronto chiaro e lineare sulla retribuzione dei contenuti veicolati dalle sue piattaforme imponendo agli editori di aderire al nuovo servizio chiamato Showcase.

Sei mesi con il turbo per i libri

13 Luglio 2021

Nei primi sei mesi dell’anno sono state vendute 15 milioni di copie, il 44% in più rispetto ad un anno prima, con un incremento del 42% in termini di fatturato che raggiunge i 698 milioni di euro (considerando le vendite di libri a stampa in librerie fisiche, online e grande distribuzione).

Si tratta di “Un sogno, una realtà di mezza estate”, come ha dichiarato l’AIE – Associazione Italiana Editori – nel presentare i dati frutto di un’indagine (clicca qui per scaricare le slide) dell’ufficio studi su dati Nielsen.

Un contributo importante – ha sottolineato l’AIE – è arrivato da 18App, che nei primi due mesi del 2021 registra una spesa di 75 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. A questo si deve aggiungere la maggiore propensione alla lettura e all’acquisto, forse un’eredità positiva della pandemia: tra la popolazione 15/75 anni, dichiara di leggere più di prima il 31% dei lettori e di comprare più di prima il 25% degli acquirenti, mentre solo il 13% dichiara di leggere o acquistare meno. E forse il merito va anche ad una lieve contrazione del prezzo medio di copertina: 14,68 euro, in calo dell’1,6% rispetto al 2020 e del 2% rispetto al 2019.

“I risultati che stiamo vedendo non sono affatto casuali”, ha commentato il presidente dell’AIE, Ricardo Franco Levi: “Premiano infatti l’impegno degli editori e di tutti gli altri soggetti della filiera del libro che hanno continuato a investire e a innovare anche nei mesi più difficili della pandemia. E premiano Governo e Parlamento che hanno salvaguardato il settore, innanzitutto consentendo l’apertura delle librerie durante i periodi di lockdown e poi varando importanti misure di sostegno alla domanda i cui effetti virtuosi sono adesso sotto gli occhi di tutti”.

La bella notizia è che a muoversi è tutto il mercato, non solo i bestseller. I 50 titoli più venduti pesano sul totale del mercato solo per il 7,7% a valore di copertina, a conferma di una prevalenza di vendite diffuse su un gran numero di titoli. Anche i generi evidenziano una crescita uniforme con alcuni picchi che riguardano i libri su giochi e tempo libero ( 302%), i fumetti ( 214%), l’attualità politica ( 99%), la critica letteraria trainata dai libri su Dante ( 94%) e biografie e autobiografie ( 85%).

Per quanto riguarda, infine, i canali di vendita, si conferma il boom dell’online che raggiunge quota 327,9 milioni di euro di fatturato nei primi sei mesi del 2021 (pari al 47% del mercato) rispetto ai 184,6 milioni del 2019. Ciò non impedisce però anche alle librerie di fare uno scatto in avanti. Quelle indipendenti e di catena hanno raggiunto nel complesso quota 332,9 milioni di euro di fatturato, superando così le difficoltà del 2020 e facendo meglio anche rispetto al 2019 (313,6 milioni). Più difficile la situazione della grande distribuzione organizzata.

Nel primo trimestre -10,4% vendite quotidiani

13 Luglio 2021

Tra gennaio e marzo sono state vendute in media 52,6 milioni di copie al mese contro i 58,7 milioni di copie del primo trimestre 2020 e i 64,4 milioni di copie del primo trimestre 2019.

Un dato che meglio di qualunque altro sintetizza la situazione di crisi della carta stampata e, a cascata, delle edicole.

È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).

I dati dell’AGCOM indicano anche che negli ultimi 5 anni c’è stato un calo del 42% in termini di quotidiani venduti da parte dei sei maggiori gruppi editoriali: dalle 50.000 copie cartacee mensili di marzo 2017 si è passati alle 29.000 copie di marzo 2021 (grafico sotto).

L’indagine rivela che nello stesso periodo sono calate anche le copie digitali – che hanno un’incidenza del 14% sulle vendite complessive – con un decremento dell’8% in termini di abbonamenti a fronte però di un aumento del 7% in valore.

Sei mesi in forte crescita per mercato pubblicitario

13 Giugno 2021

Secondo dati Nielsen, la raccolta è cresciuta del 9,7% per i quotidiani e del 3,9% per i periodici rispetto al primo semestre 2020. Nel solo mese di giugno l’incremento su base annua è stato del 19,2% per i quotidiani e addirittura del 45,3% per i periodici, solitamente quelli a soffrire maggiormente.

Il 2021 è dunque iniziato bene per gli investimenti pubblicitari con un aumento nel complesso del 25,7 per cento nei primi sei mesi rispetto all’analogo periodo del 2020 e del 34,6% a giugno (su giugno 2020).

Oltre ai dati positivi della carta stampata, la raccolta è salita anche in tv ( 48,1% a giugno e 33,2% nel semestre) e alla radio ( 21,7% a giugno e 22% nel semestre) oltre che sul web, che chiude i primi se mesi con un avanzamento del 24,5%.

“Il mese di giugno conferma la ripresa del mercato pubblicitario con una crescita robusta, ormai possiamo dire consolidata. Anche in riferimento all’ultimo anno pre-covid, il 2019, il gap si riduce (-2,3%), grazie anche agli Europei che hanno visto l’Italia fino alla finale”, ha spiegato Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen.

“Il dato del mercato pubblicitario in robusta ripresa conferma il trend positivo dell’economia nel nostro paese” ha inoltre sottolineato Dal Sasso ricordando i dati positivi comunicati dall’Istat, secondo cui la crescita tendenziale del PIL nel secondo trimestre è stata del 17,3% con una previsione migliorativa a fine anno ( 5%). “L’Italia – ha concluso – cresce più velocemente degli altri grandi Paesi europei, e questo è di buon auspicio anche per il mercato pubblicitario che sappiamo essere fortemente ancorato agli andamenti dell’economia. Un autunno con molte novità ci aspetta ma con buoni segnali all’orizzonte”.

Arriva in edicola La Ragione

02 Giugno 2021

È un quotidiano tutto nuovo che vuole rompere gli schemi. A partire dal prezzo, 50 centesimi, di cui l’80% viene destinato alle rivendite.

La Ragione – le Ali alla libertà è nata il 2 giugno 2021, non a caso in coincidenza con la Festa della Repubblica. Si tratta di un nuovo quotidiano nazionale d'opinione di ispirazione liberaldemocratica ed europeista. Come spiega una nota, il giornale - indipendente e non legato ad alcun partito né associazione - nasce per raccontare l'Italia della ripartenza e si rivolge a tutti coloro che desiderano comprendere la realtà, ragionando e provando a capire quello che succede nel nostro Paese ma anche in Europa e nel mondo, senza preconcetti.

A coordinare il lavoro ci saranno Davide Giacalone, direttore editoriale, e Fulvio Giuliani, direttore responsabile. Tra i collaboratori, Luca Ricolfi, che firma nel primo numero un manifesto per la Libertà di parola e contro la dittatura del "politicamente corretto", Raffaele Morelli, don Antonio Mazzi, Alfonso Celotto, Andrea Margelletti.

La tiratura iniziale sarà di 100 mila copie da distribuire in tutta Italia, isole comprese. Il quotidiano è edito dalla cooperativa La Ragione mentre il capitale è aperto a chiunque desideri investire nel progetto.

La società editrice La Ragione ha inoltre deciso di sostenere gli edicolanti, in una fase di particolare difficoltà, garantendo loro l'80% di commissione sul prezzo di copertina di 50 centesimi, a fronte del poco meno del 19% previsto dall'accordo nazionale sulla vendita dei quotidiani e periodici. Il restante 20%, sempre come da accordi nazionali, è riservato alla catena di distribuzione nazionale e locale.

Oltre che in versione cartacea, La Ragione è disponibile in versione cartacea. Il quotidiano è online sul sito www.laragione.eu e relativa app, e sarà completamente gratuito.


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