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Vendite di quotidiani in ordine sparso ad agosto

07 Ottobre 2021

Dopo la ripresa generalizzata di luglio, il mercato della carta stampata resta in cerca di conferme anche se per alcune testate non sono mancati ad agosto segnali positivi di ripresa. Nel complesso, dai dati forniti oggi da ADS-Accertamenti Diffusione Stampa è dunque difficile delineare una tendenza ben definita, su cui ha certamente influito la stagionalità del mese estivo.

Ne hanno pagato le conseguenze i due giornali economici di punta: Il Sole 24 Ore ha visto arretrare le vendite di 1.400 copie da 32.460 dello scorso luglio a 31.022, allargando il gap con gennaio (34.547 copie). Mille copie in meno anche per Italia Oggi che si è fermato a quota 6.991 (7.783 a gennaio).

Chi non ha sofferto sono gli sportivi che hanno segnato un’ulteriore crescita dopo il boom del mese precedente. Le vendite in edicola de La Gazzetta dello Sport sono balzate a quota 112.724, dalle 103.096 di luglio, un valore ben superiore rispetto alle 65.093 di gennaio. Idem per Il Corriere dello Sport , le cui vendite sono salite a 52.230 copie da 46.497 di luglio e contro le 37.245 di gennaio. Anche Tuttosportha assistito ad un aumento delle vendite, che hanno sfiorato le 31.000 copie, ancora sotto però ai valori di gennaio (35.356).

In crescita anche i due principali quotidiani italiani. Il Corriere della Sera ha visto ad agosto un aumento delle vendite a 168.398 copie da 165.891 di luglio e ha scavalcato addirittura le vendite di gennaio (165.990). Anche la Repubblica con 112.519 copie vendute ad agosto ha messo a segno un incremento rispetto a luglio (111.868) rimanendo però ancora sotto i valori di inizio anno (114.333 a gennaio).

Restando nel gruppo Gedi, lieve incremento di vendite per La Stampa a 74.051 copie, in avvicinamento alle 75.628 copie di gennaio, mentre arretra Il Secolo XIX che ad agosto è ritornato sotto le 25.000 copie dalle 27.392 di gennaio.

Quando al gruppo QN; vendite in aumento di oltre 1200 copie per La Nazione rispetto a luglio, che si è riportata così in prossimità dei valori di gennaio. Ad agosto perdono invece copie in edicola Il Giorno e Il Resto del Carlino . Va forte in edicola Il Messaggero con 57.808 copie vendute dalle 53.742 di luglio e dalle 52.340 di gennaio. Una manciata di copie in più anche per L’Avvenire .

Tra i quotidiani politicamente più schierati, registrano un aumento delle vendite rispetto al mese precedente La Verità con 25.586 copie vendute (sopra i valori di gennaio di 25.475).Lieve cedimento per Il Giornale che si riporta poco sotto le 36.000 copie, in deciso calo rispetto alle 44.429 che aveva venduto a gennaio, e per Il Fatto Quotidiano , che è rimasto poco sopra le 27.000 copie ma sotto le 29.626 di inizio anno.

Moles: "le edicole svolgono una funzione di interesse pubblico che va riconosciuta"

05 Ottobre 2021

di DARIO DE VITOFRANCESCHI -- Intervenuto al convegno promosso dall’USPI in materia di formazione Editoria 4.0, il Sottosegretario per l’Editoria Giuseppe Moles ha dedicato un’ampia parte del suo intervento alle edicole. Già questa è una (buona) notizia che merita considerazione perché conferma l’attenzione che sempre più spesso le Istituzioni dedicano all’ultimo, ma non meno importante, anello della filiera.

EDICOLE COME PRESIDIO DI LEGALITA’

Moles ha rivendicato con orgoglio la scelta del Governo di aver portato il bonus edicola a 1.000 euro, definendo questo bonus quale “una forma di ringraziamento per la funzione che le edicole hanno avuto durante il lockdown”. Il Sottosegretario ha definito le edicole un “presidio di legalità” e importante “punto di aggregazione” nonché “un bene immateriale” sottolineando che le edicole nell’emergenza COVID “hanno assicurato la distribuzione democratica dell’informazione su base universale” e “svolgono una funzione di interesse pubblico che merita di essere riconosciuto”.

Queste due ultime affermazioni Moles le ha rimarcate, testualmente riprendendole dal suo discorso (per il resto è andato a braccio), come a voler sottolineare la valenza politica ma anche tecnica di tali passaggi. Affermazioni peraltro perfettamente coerenti con quanto già affermato dalla Commissione Europea alcuni anni fa, per la quale le edicole “servono” un motivo imperativo di interesse generale connesso alla tutela del pluralismo informativo.

VERSO UN NUOVO MODELLO DI EDICOLA

Il dato acquisito che le edicole svolgano una funzione di interesse pubblico definisce un ruolo e una funzione che non è e non può essere fine a se stessa, ma deve avere dei risvolti concreti (come ad esempio in tema di concessioni su demanio marittimo) e deve essere il punto di partenza per delineare un nuovo modello di edicola che, attraverso adeguate forme di sostegno e di incentivi, coniughi l’interesse pubblico alla diffusione universale della stampa con l’incremento delle fonti di ricavi integrativi in edicola (attraverso l’ampliamento dei beni e dei servizi), indispensabile per mantenere queste micro imprese in equilibrio sotto il profilo economico finanziario.

Le edicole – secondo il Sottosegretario – non solo devono ricevere il giusto sostegno “ma debbono anche essere messe in grado di svolgere la loro funzione di presidio”. “È giunto il momento – secondo il Sottosegretario – che vi siano interventi per favorire l’informatizzazione, forme nuove di commercializzazione di prodotti editoriali, per riavvicinare i cittadini alle edicole con un’offerta nuova e diversificata”. Obiettivi tanto ambiziosi quanto concreti che prevedono un sostanziale rilancio delle edicole in una direzione che è assolutamente condivisa dallo SNAG.

L’EDICOLA DEL FUTURO PRENDE FORMA

È evidente che il Sottosegretario è andato oltre le affermazioni di puro principio in merito al ruolo e alla funzione delle edicole (affermazioni sacrosante che andrebbero consacrate una volta per tutte in una norma di legge) e ha evidenziato una visione di quella che potrebbe essere l’edicola del futuro.

Tutto ciò non può che essere giudicato positivamente e sembra declinare, con riferimento al mondo delle edicole, quella volontà del Governo “di fare in modo che il gusto del futuro continui a restare nelle scelte imprenditoriali”, concetto recentemente evocato dal Premier Mario Draghi all’Assemblea di Confindustria.

L’impressione che se ne trae è che le edicole siano sotto attenta osservazione del Dipartimento. Il tempo che il Sottosegretario ha dedicato loro (peraltro in un convegno dedicato all’Editoria) ne è indice evidente. E poi, per una volta ed in controtendenza rispetto al passato, non ci è stato narrato il solito de profundis delle edicole o prospettata una decrescita felice o un accompagnamento alla riconversione in una sorta di eutanasia della rete di vendita, ma è stata abbozzata una prospettiva concreta di rilancio.

DAL PNRR UNA SPINTA AL RILANCIO DELLE EDICOLE

Nella realizzazione di questi obiettivi – secondo il Sottosegretario – il PNRR ci può dare una mano. Attraverso semplificazione e digitalizzazione le edicole possono diventare delle strutture in grado di offrire servizi al cittadino.
Anche questo passaggio merita considerazione se è vero come è vero che tutta la filiera ha chiesto interventi economici per sostenere la digitalizzazione delle edicole e il completamento dell’informatizzazione della filiera e se è vero come è vero che sono in atto delle interlocuzioni informali per inserire questi progetti nel PNRR.

BISOGNA SFRUTTARE LE OPPORTUNITA’ DEL TAX CREDIT EDICOLE

Quanto al Tax credit il Sottosegretario ne ha ribadito l’importanza precisando però che “non può divenire solo questo strutturale” e lo ha definito “un valore aggiunto che noi abbiamo e va sfruttato al meglio”.

Tutti noi sappiamo quanto sia stato importante il Tax credit per il nostro settore. Questa misura ha consentito di arginare effettivamente il trend di chiusure delle edicole. È quindi essenziale rendere strutturale questa misura per sostenere gli investimenti e lo sviluppo tecnologico.

Benissimo l’inclusione di POS e Registratori elettronici, ma la finestra temporale attualmente coperta dall’agevolazione introdotta questa estate è troppo breve per sostenere gli investimenti: infatti gli edicolanti hanno tempo fino al 31 dicembre 2021 per utilizzare il credito d’imposta 2022.

Rafforzare il Tax credit, estenderlo ad ulteriori voci e innalzarlo per giovani, imprese femminili e edicole professionali sarebbero sviluppi importanti per sfruttare al meglio questa importante misura.

ALLE EDICOLE SERVE UN PACCHETTO DI NORME AD HOC

Ricapitolando: riconoscimento della funzione servizio di interesse pubblico, tax credit strutturale e sfruttato al meglio, informatizzazione, digitalizzazione delle edicole e servizi e offerte di prodotti nuovi e diversificati, sono passaggi fondamentali (e assolutamente condivisi e condivisibili) dell’intervento del Sottosegretario Moles. Obiettivi attraverso cui passa la chance di un futuro sostenibile per le edicole.

Se questi obiettivi dovessero essere “centrati” con un pacchetto di norme dedicate in tempi brevi (a dicembre si dovrà approvare la Legge di Bilancio) si inizierebbe a delineare una “edicola del futuro”, una edicola sostenibile, capace di rimanere sul mercato nonostante la cronica e sistematica riduzione dei volumi di vendita di quotidiani e periodici.

Buone notizie dal mercato della pubblicità

04 Ottobre 2021

La ripresa economica più sostenuta delle attese e un certo ottimismo che si sta diffondendo tra gli operatori economici hanno creato un terreno positivo per gli investimenti pubblicitari, con un mercato che quest’anno si conferma in forte crescita e che si appresta a chiudere il 2021 su valori superiori alle attese.

Un aiuto arriva anche dal bonus pubblicità, reintrodotto anche quest'anno attraverso il decreto Sostegni bis, le cui domande devono essere avanzate nel mese corrente, ossia fino al 31 ottobre. Grazie al bonus pubblicità, agliinvestimenti effettuati sui giornali (cartacei e online) viene applicato un credito d’imposta pari al 50% dell'intera somma sostenuta: si tratta quindi di un ampliamento dell’agevolazione rispetto agli anni precedenti quando il credito era pari al 75% ma calcolato sul valore incrementale dell'investimento pubblicitario rispetto al passato. 

Aiutata anche dagli Europei di Calcio e dalle Olimpiadi di Tokyo, la spesa pubblicitaria ha chiuso il mese di luglio (ultimi dati resi disponibili da Nielsen) in netto aumento, con un avanzamento del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2020. Nei primi sette mesi dell’anno la raccolta pubblicitaria complessiva in Italia è cresciuta addirittura del 23,1%, un incremento che consente di “recuperare quasi completamente quanto perso nei primi sette mesi del 2020", anno segnato dalla pandemia.

Tra i singoli mezzi, tuttavia, luglio segna il ritorno in negativo della carta stampata con i quotidiani che hanno registrato un calo di investimenti del 7,6% e i periodici del 4,4%. Nonostante le flessioni del mese estivo, il bilancio dei primi sette mesi resta positivo con un aumento del 6,6% per i quotidiani a 250.500 euro e del 2,9% per i periodici a 113.300 euro.

Bene anche la pubblicità su internet, che per consistenza si sta avvicinando a quella sulla carta stampata. Come emerge dai dati rilevati dalla società Reply nell’ambito dell’Osservatorio Fcp-Assointernet, è proseguito anche ad agosto il positivo andamento degli investimenti sul digitale, cresciuti del 9,9% rispetto ad agosto 2020.

Nei primi otto mesi di quest’anno gli investimenti sul web hanno segnato un incremento del 24,3% rispetto all’analogo periodo 2020, con una spesa salita vicino ai 295.000 euro. L'incremento resta a doppia cifra ( 11,8%) anche se il confronto avviene con i primi otto mesi del 2019, anno che consente di avere un raffronto più omogeneo considerando l’eccezionalità del 2020.

“Tale dato dimostra ancora una volta come gli editori e le loro concessionarie aderenti a Fcp-Assointernet abbiamo costantemente investito nella qualità dei contenuti proposti e nella diversificazione della propria offerta, al fine di offrire agli investitori pubblicitari contesti sempre più affidabili per entrare in contatto con le persone”, ha commentato il presidente di Fcp-Assointernet, Giorgio Galantis.

Passando ai singoli device, nei primi otto mesi gli investimenti su desktop e tablet hanno segnato un aumento del 22,6% sfiorando i 123.000 euro a fronte di un incremento del 27% per gli investimenti su smartphon che hanno quasi raggiunto i 112.000 euro. In merito invece alla fruizione dei contenuti pubblicitari, è cresciuto di oltre il 47% nei primi otto mesi quella attraverso app, che però resta modesta in termini di incidenza (22.680 euro) rispetto a quella sui browsing, cresciuta del 22,7% a quasi 272.000 euro.

L'Editoria è un unicum, nessuno si salva da solo

04 Ottobre 2021

di DARIO DE VITOFRANCESCHI -- “La filiera editoriale o si salva tutta insieme o non si salva ma la sopravvivenza di questo settore è essenziale per il buon funzionamento di un sistema democratico”. Lo ha ribadito il Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, Ferruccio Sepe, nel suo intervento nel corso dell’incontro promosso dall’USPI in materia di Editoria 4.0 durante il quale ha dedicato ampi spazi alle edicole.

Il Consigliere Sepe segue da anni il settore, si è sempre distinto per la estrema cordialità e disponibilità nei confronti delle associazioni di categoria, ma anche per essere un fine giurista, tant’è che, nel corso del convegno, è stato definito “uno dei massimi esperti del settore”.

Secondo Sepe, tutti gli anelli della filiera (Editori, Distributori, Edicolanti) “sono legati indissolubilmente”: da una parte c’è chi produce contenuti editoriali “qualificati” con un “autorevolezza che non va dispersa”, dall’altra c’è chi li legge, ma nel mezzo c’è la filiera che è essenziale – secondo il Consigliere – perché “dobbiamo fare in modo che i giornali arrivino ai lettori”.

Per queste ragioni il Capo Dipartimento ha chiosato “la filiera editoriale o si salva tutta insieme o non si salva”.

BISOGNA RAGIONARE COME FILIERA

Come poter dar torto al Consigliere Sepe. Ciò che ha detto è semplicemente vero.

E nel riconoscere la veridicità di quanto affermato da Sepe, gli anelli della filiera dovrebbero fare autocritica. Solo da alcuni anni (forse mesi) abbiamo iniziato a tentare di ragionare come filiera, come anelli di una stessa catena.

Tante sono le figure retoriche che si potrebbero richiamare: “la forza di una catena è data dal suo anello più debole” o “la velocità di un treno è data dal suo vagone più lento” e così via. Per troppo tempo invece gli anelli di questa catena si sono ispirati più al “vita mea mors tua”, a preoccuparsi solo dei “propri bilanci” con una logica spesso predatoria (tale da ridurre le edicole ad una sorta di bancomat), senza capire che questo modo di ragionare non faceva altro che riallocare le risorse all’interno della catena, senza generare un incremento di risorse per la e della filiera.

Il richiamo del Capo Dipartimento alla “indissolubilità degli anelli della filiera” si sposa perfettamente con il monito di un autorevole Distributore Nazionale “di stare attenti a non tagliare il ramo dove siamo tutti seduti”, e dovrebbe aprire un’ampia riflessione sulle scelte politiche, imprenditoriali e contrattuali all’interno della filiera.

Il Consigliere Sepe ha poi ricordato le oggettive difficoltà di distribuire stampa in un Paese come l’Italia, ricco di montagne, con una infinità di Comuni sotto i 5.000 abitanti, e ha rimarcato che la logica che ha guidato gli interventi del Governo è stata appunto quella di sostenere tutta la filiera ed “anche l’ultimo tratto della filiera” e cioè l’edicolante.

Il Capo Dipartimento ha ben rimarcato come “la sostenibilità economica di queste micro imprese è ormai difficilissima” e il Tax credit è stato pensato per permettere questa sostenibilità.

L'EDITORIA E’ UN SETTORE DA SOSTENERE

Infine il Capo Dipartimento ha ricordato come in tutta Europa esistono forme di sostegno al settore (e dire il contrario è una colossale Fake News) perché questo è “un settore ad alto fallimento di mercato”. Quindi è evidente che questo sistema “sta a cuore” a questo Governo come, peraltro, in tutti i paesi civili dove sono largamente previste forme di sostegno diretto e indiretto.

“Il sistema deve pensarsi come un unicum, non ci si salva da soli perché o si affonda come il Titanic o si sopravvive, e la sopravvivenza di questo settore è essenziale per il buon funzionamento di un sistema democratico”, sistema democratico che non è costituito solo da Istituzioni e libertà costituzionali, ma anche da pilastri quali una stampa libera che possa essere in grado di fare il watchdog delle istituzioni, “altrimenti non saremmo neppure qui se fossero scomparse le penne”.

Così il Capo Dipartimento ha concluso il suo intervento con un riferimento raffinato alla teoria del quarto potere: accanto ai tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) contrapposti secondo il modello di Montesquieu, esiste un quarto potere (il watchdog journalism) che è appunto la libera stampa che svolge una funzione di sorveglianza e trasparenza a tutela della democrazia e del pluralismo informativo. Ma perché tale funzione possa essere effettiva i giornali devono poter arrivare ai lettori …

Edicole su demanio marittimo, appello per riduzione canone

01 Ottobre 2021

In ragione del servizio di interesse generale che le edicole svolgono nel garantire la diffusione di quotidiani e periodici consentendo l’accesso dei cittadini a un’informazione pluralista, la Federazione Italiana Editori Giornali e le Organizzazioni Sindacali degli edicolanti (SNAG Confcommercio – SINAGI aff. SLC-CGIL – FENAGI Confesercenti – UILTUCS Giornalai) hanno inviato un appello alle Autorità competenti affinché venga ridotto il canone richiesto alle edicole per l’utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime.

Ciò anche tenendo conto che l’attività posta in essere dalle edicole è scarsamente remunerativa e un aumento del 700% del suddetto canone rispetto al passato si tradurrebbe nella inevitabile chiusura di centinaia di punti vendita.

Inserimento degli edicolanti tra le attività gravose

30 Settembre 2021

Riportiamo di seguito la lettera che le Organizzazioni Sindacali SNAG, Sinagi e Fenagi hanno inoltrato alle Autorità competenti al fine di valutare l'inserimento degli edicolanti tra le categorie di lavoratori addetti allo svolgimento di attività gravose.

L'inserimento in tale lista consentirebbe ai rivenditori di accedere alle agevolazioni di legge previste come APE Sociale e pensionamento anticipato.

La "nuova" normalità che ci aspetta

30 Settembre 2021

“Di fronte a difficoltà eccezionali” le imprese del terziario “hanno reagito in modo straordinario” ma ora è il momento di “ricostruire il futuro” inteso come “costruire il nuovo” perché “da subito ci siamo resi conto che, se la normalità fosse tornata, sarebbe stata una “nuova” normalità”. Il tema della ricostruzione post pandemia è stato la colonna portante della XXV Assemblea Nazionale di Confcommercio, a cui aderisce lo SNAG, che si è svolta ieri a Roma alla presenza di vari Ministri e responsabili politici.

Nella foto in alto il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli mentre illustra la propria relazione presso l'Auditorium Conciliazione e, a fianco, il Presidente di Confcommercio con il Presidente dello SNAG Andrea Innocenti

“La ripresa dell’economia italiana è più sostenuta delle attese. Forse è finita la crisi ma non sono finiti i sacrifici dei nostri imprenditori” perché “stiamo, sì, correndo, ma per tornare al punto di partenza, cioè al 2019”, ha detto il Presidente Carlo Sangalli invocando un patto per la produttività al fine di realizzare una crescita “robusta, duratura e inclusiva”.

A tal fine è importante non disperdere i 195 miliardi del PNRR e gli altri fondi nazionali ed europei: “senza una spesa di qualità rischiamo, infatti, di costruire un futuro economico debole e vulnerabile, lasciando alla “next generation”, per l’appunto, solo debiti”, ha puntualizzato il numero uno di Confcommercio.

Altrettanto importante è fare “un passo in avanti” nella tutela dei lavoratori. E su questo punto Sangalli è stato esplicito: no al salario minimo per legge, sì alla contrattazione collettiva, l’unico strumento “che garantisce retribuzioni adeguate e un moderno sistema di welfare sanitario e previdenziali” oltre a tutelare le persone e le loro competenze.

Bisogna poi “restituire fiducia, che è da sempre il motore della spesa privata” e pensare al ruolo dei giovani e delle donne, risolvere la questione del Mezzogiorno e migliorare le infrastrutture, incentivare il digitale e la semplificazione oltre a ridurre le tasse, il tutto pensando anche alla sostenibilità ambientale che per essere tale deve essere anche sociale ed economica, ha sottolineato Sangalli.

Di un patto per far ripartire il Paese ha parlato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio di cui è stata data lettura in apertura di Assemblea. “Per trasformare i segnali di ripresa in solidi risultati”, ha affermato il Capo dello Stato, “occorrono una forte determinazione e un impegno diffuso e coeso da parte delle istituzioni e di tutte le forze economiche e sociali”. In tal senso, ha affermato Mattarella, “il ruolo delle piccole e medie imprese è cruciale”.

La conclusione dei lavori è stata affidata invece al Ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, il quale ha ricordato come le aziende del terziario siano state quelle più colpite dalla pandemia e “ancora continuano ad esserlo”. L’obiettivo del Governo, ha rassicurato il Ministro, è rendere stabile il rimbalzo della crescita e a questo proposito ben venga l’approvazione del recovery plan “anche se per ora c’è il plan ma manca il recovery”.

Per consolidare la ripresa, tuttavia, ha detto Giorgetti, “non basta stanziare finanziamenti e fare una buona legge. Lo sviluppo lo fanno gli imprenditori che tutti i giorni rischiano e si mettono in gioco affrontando la concorrenza”. E proprio la riforma della concorrenza, ha assicurato il Ministro, sarà a breve al vaglio del Governo.

Anche a Napoli certificati anagrafici in edicola

27 Settembre 2021

Il giorno 23 settembre 2021, presso la sala giunta del Comune di Napoli, dopo una serie di incontri propedeutici ad una giusta delibera comunale, è stato firmato l’accordo per il rilascio dei certificati anagrafici presso le edicole delle dieci municipalità del Comune di Napoli.

Agli incontri e alla firma erano presenti (nella foto in alto un momento della sigla dell'accordo) il Vicepresidente Nazionale dello SNAG - Confcommercio, Renato Russo, e i dirigenti nazionali Vincenzo Frontoso e Massimiliano Aglione, i quali ringraziano per il proficuo lavoro svolto l’Assessore al Commercio e alle Attività Produttive, Rosaria Galiero, l’Assessore alle Politiche Sociali, Donatella Chiodo, e il dott. Luigi Loffredo, Responsabile del Servizio Anagrafe del Comune di Napoli.

BookTok: quando i social creano lettori

27 Settembre 2021

Accade negli Stati Uniti che un social per ragazzini come TikTok si sia trasformato in uno strumento in grado di far tornare di moda la lettura di libri tra i giovanissimi al punto da riuscire a rivitalizzare le vendite nelle librerie.

Il merito va all’hashtag #BookTok con cui i giovani tiktoker si sbizzarriscono a fare una recensione il più spontanea possibile dell’ultimo libro che hanno appena letto. Il risultato, sorprendente quanto inatteso, è stata una sorta di nuovo rinascimento del libro, che si è tradotto in una forte crescita per il mercato, improvvisamente galvanizzato da questa nuova tendenza.

CASE EDITRICI E LIBRERIE CAVALCANO L'ONDA

Seguendo l’esempio dei loro influencer preferiti, ribattezzati per l’occasione booktoker, molti giovani hanno riscoperto la lettura di alcuni classici o di libri tratti dalle serie tv di maggiore successo, creando una community che si sfida a colpi di recensioni, classifiche e consigli di lettura sotto forma di video della durata di una manciata di secondi, come richiesto dal popolare social.

Case editrici e librerie non hanno perso l’occasione e si sono buttati a capofitto su TikTok con propri canali, intercettando e pilotando la riscoperta della lettura da parte dei più giovani, spingendo su certi filoni narrativi e su libri che si pensava non potessero più avere un grande mercato. Il tutto con ritorni in termini di vendite molto interessanti.

UN FENOMENO IN ESPANSIONE ANCHE IN ITALIA

Dagli Usa all’Europa il salto è stato breve e il fenomeno è ormai diffuso anche in Italia, anche se con numeri al momento inferiori rispetto al mercato statunitense ma in continua crescita. Gli hashtag #booktokita e #booktokitalia vantano ormai la cifra stratosferica di quasi 20 miliardi di visualizzazioni e alcuni booktoker italiani sono vere star con svariate decine di migliaia di seguaci.

L’impatto sul mercato del libro non può che essere positivo. Non è certo solo merito di TikTok ma è un dato di fatto che i primi sei mesi del 2021 sono stati particolarmente vivaci per l'editoria libraria italiana. Con 15 milioni di copie vendute, la prima metà dell’anno ha registrato un aumento del 44% rispetto all’analogo periodo 2020, anno segnato dal Covid, e del 31% rispetto al 2019. Una crescita, come testimoniano i numeri forniti dall’AIE (Associazione Italiana Editori) che ha portato a un valore complessivo di mercato di quasi 700 milioni di euro ( 42% sul 2020 e 28% sul 2019), facendo del libro la prima industria culturale del nostro Paese, come ha dichiarato anche recentemente il presidente dell’AIE, Ricardo Franco Levi.

ASPETTANDO LA RINASCITA DELLA CARTA STAMPATA

Il libro, dunque, sta conoscendo una nuova primavera e pare essere riuscito ad aggirare la caduta di vendite dovuta a copie pirata, e-book venduti a prezzi vantaggiosi e scarsa propensione alla lettura, specie da parte dei più giovani. Anzi. Oggi sono proprio loro i lettori più accaniti. Lo confermano ancora una volta i dati dell’AIE, secondo cui «nella fascia d’età tra i 10 e i 17 anni, legge libri ben l’85 per cento della popolazione», insomma sono loro i lettori più forti del paese.

E i giornali? Qui è ancora tutto fermo. A luglio, ultimo mese di cui disponiamo le statistiche, le vendite in edicola di quotidiani sono salite rispetto al mese precedente ma è presto per parlare di inversione di tendenza dopo anni di contrazione. Senza incentivi all’acquisto e senza un sostegno forte da parte del Governo, è difficile far ripartire il mondo della carta stampata. Quello che sta accadendo all’industria del libro prova, però, che invertire una tendenza negativa è possibile. Bisogna solo trovare la giusta chiave per riportare lettori verso il cartaceo. E in tal senso è fondamentale puntare su un ricambio generazionale, come ha sottolineato il Presidente dello SNAG, Andrea Innocenti.

Non perdiamo il "gusto del futuro"

24 Settembre 2021

di DARIO DE VITOFRANCESCHI -- Messaggio di fiducia e di ottimismo da parte del Premier Mario Draghi intervenuto ieri all’Assemblea di Confindustria. L’Italia – ha ricordato il Premier – ha uno dei tassi di crescita più alti in Europa (il 6% stimato per il 2021), tassi mai visti dagli anni ‘50 (anche se in verità si tratta di un rimbalzo rispetto al 2020, vero annus horribilis per l’economia italiana).

La sfida di Governo, sistema produttivo e parti sociali è quella di fare in modo che questa crescita sia duratura e sostenibile, ha ammonito Draghi, secondo cui i pericoli più imminenti alla ripresa economica sono l’andamento dei contagi e quello dei prezzi, contro cui il Governo interverrà attivamente.

Il PNRR sarà poi fondamentale per dare all’Italia una crescita inclusiva ma i fondi – ha avvertito Draghi – devono essere “spesi bene”.

Il Presidente del Consiglio ha poi ringraziato le imprese e i loro lavoratori per quanto hanno fatto, per la capacità di reagire ma ha chiesto di “fare di più”, di condividere una prospettiva di sviluppo, un patto economico sociale con il quale aprire una pagina di cui l’Italia andrà fiera.

“Un Governo che cerca di non far danni è già molto ma non basta”, ha dichiarato Draghi ribadendo che “il Governo non intende aumentare le tasse: in questo momento i soldi si danno e non si prendono”.

Secondo il Premier il compito del Governo è quello di fare in modo che il “gusto del futuro” continui a restare nelle scelte imprenditoriali. Bisogna poi investire in buone relazioni industriali perché quando l’intero quadro politico internazionale cambia, bisogna essere uniti per non aggiungere incertezza interna a quella esterna.

Potrà sembrare retorico o irrealizzabile, ma far tornare un minimo di “gusto del futuro” anche nelle edicole – con una prospettiva di sviluppo fondata su digitalizzazione, adeguamento tecnologico e ampliamento dei servizi e beni commercializzati ed intercettando forme di sostegno pubblico – è ciò che lo SNAG sta faticosamente cercando di fare, immaginando una nuova “edicola del futuro”, sostenibile, che sia in grado di rimanere sul mercato nonostante la cronica e sistematica riduzione dei volumi di vendita di quotidiani e periodici.

L’inserimento nel tax credit dei costi per l’acquisto e il noleggio di registratori di cassa elettronici e di dispositivi POS è un risultato concreto di questa politica: bisogna crederci e cercare di riacquistare, anche in edicola, un po’ di quel “gusto del futuro” evocato da Draghi.


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