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La Gazzetta del Mezzogiorno cessa le pubblicazioni

31 Luglio 2021

La storica testata non è più in edicola dal 2 agosto. Tutti i lavoratori saranno messi in cassa integrazione a zero ore.

«Da lunedì prossimo, e speriamo per brevissimo tempo – scrive il Comitato di redazione del quotidiano rivolgendosi ai lettori – non troverete in edicola la vostra e nostra Gazzetta del Mezzogiorno e non per scelta dei giornalisti e dei poligrafici che ci lavorano ma perché la Ledi srl, società che ha gestito in fitto il giornale dal 10 dicembre scorso, ha ritenuto opportuno non prorogare il contratto di affitto pur avendo avuto la disponibilità della curatela di Mediterranea ad una proroga di 3 mesi e pur avendo a sua volta proposto, invece, una proroga per i primi 30 giorni di agosto. Scelte imprenditoriali e tempi delle procedure fallimentari stanno producendo un risultato – il blocco delle pubblicazioni in attesa dell'aggiudicazione definitiva della testata - avverso il quale abbiamo lottato con tutte le nostre forze, a costo anche di rilevanti sacrifici personali, economici, con il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali e l'ulteriore taglio degli stipendi, e logistici, con la chiusura di quasi tutte le storiche redazioni decentrate della Gazzetta».

«Non ci interessa, almeno non ora e non adesso, ricostruire fatti e responsabilità della situazione professionale e lavorativa nella quale siamo venuti a trovarci nostro malgrado – affermano ancora i giornalisti – ma vogliamo scrivervi, perché poi scrivere è quello che ci piace di più, che la storia della Gazzetta del Mezzogiorno non finisce certo qua e così, che il nostro dialogo con voi riprenderà al più presto. Non sarà una pec a bloccare oltre 130 anni di storia vissuti dalla parte dei lettori, della Puglia e della Basilicata, di territori che hanno ancora tante cose da raccontare e far raccontare, magari con ancora più slancio, con strumenti più moderni e più rispondenti all'epoca che stiamo vivendo, con una rinnovata presenza sul territorio, attraverso il ripristino delle edizioni dedicate alle singole provincie di Puglia e Basilicata e il ritorno ai presidi nei capoluoghi di provincia. No, non è un sogno ma l'unica via percorribile per ridare al nostro giornale quel ruolo di sindacato del territorio che per tanti ha svolto. Stremata ma non vinta la redazione della Gazzetta non abdica al suo ruolo, vi dà appuntamento a prestissimo e chiede a tutti gli attori in campo di tenere sempre ben presente che la Gazzetta è un bene comune e come tale va trattato è tutelato».

L’annuncio arriva pochi giorni dopo l’appello del Presidente dello Stato, Sergio Mattarella, durante la cerimonia del Ventaglio, sull’importanza della pluralità dell’informazione e sull’ “l’esigenza di agire affinché il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione del comparto industriale dei media non veda indebolirsi il loro contributo alla vita democratica del Paese”.

Preoccupazione è stata espressa dagli Editori. “Nel rispetto delle legittime scelte imprenditoriali e delle procedure previste dalla legge – ha dichiarato il presidente della FIEG Andrea Riffeser Monti – è necessario ora l’impegno di tutti, e la FIEG è pronta a fornire il suo contributo, per scongiurare che la sospensione delle pubblicazioni possa determinare effetti gravi e irreversibili e per continuare a garantire il pluralismo dell’intero mondo dell’informazione”.

Per la FNSI si tratta di una decisione inspiegabile. «Per quanto legittima perché rientra nell'esercizio della libertà imprenditoriale, tale scelta risulta incomprensibile, tanto più perché comunicata ventiquattr'ore prima della scadenza del contratto e dopo che, tre giorni fa, la stessa Ledi aveva comunicato alla direzione e alla redazione la volontà di continuare a gestire provvisoriamente la testata per altri trenta giorni, in attesa dell'esito del voto del comitato dei creditori sulle due proposte concordatarie presentate alla curatela».

L'unico aspetto che «avrebbe meritato una più attenta ponderazione da parte di tutti, tribunale, curatela e imprenditori – rileva ancora il sindacato dei giornalisti –, è la specificità e la funzione dell'impresa editoriale, oltre che il valore del bene informazione per la collettività e l'opinione pubblica. La storia della Gazzetta del Mezzogiorno merita ben altra considerazione. Il lavoro dei giornalisti, dei poligrafici e di tutte le maestranze deve riprendere al più presto. Ci sarà il tempo per individuare le responsabilità. Questo, però, è il momento di fare ciascuno il massimo sforzo per far sì che, nel rispetto delle procedure di legge, la Gazzetta del Mezzogiorno – concludono la Fnsi e le Assostampa – possa tornare al più presto in edicola».

Dal canto suo Ledi rimarca che «con una prudente e attenta riorganizzazione dell'attività, non solo ha garantito la regolare continuità editoriale ma ha anche valorizzato tutti gli asset delle due Curatele fallimentari acquisiti in godimento nello scorso dicembre, in un momento in cui da un canto l'esercizio provvisorio del Fall. Edisud s.p.a. disposto dal Tribunale in sede fallimentare produceva perdite giornaliere consistenti e dall'altro per giornalisti e poligrafici non vi erano più concrete prospettive di lavoro. A questo punto - conclude - pienamente consapevole dei complessi problemi di natura editoriale e occupazionale derivanti dalla situazione che potrebbe crearsi con la cessazione dell'affitto d'azienda, rimane in attesa delle decisioni dei Creditori e del Tribunale di Bari».

Milano punta sulle edicole come spazi multiservizio per cittadini e turisti

31 Luglio 2021

Da rivendite di riviste e quotidiani a info-point e spazi multiservizio per cittadini e turisti capillarmente diffusi su tutto il territorio milanese. Questo l’obiettivo delle linee guida approvate dall’Amministrazione per il rilancio, l’evoluzione e il sostegno delle edicole milanesi.

Un provvedimento che rinnova la collaborazione tra il Comune di Milano e le Associazioni C.I.S.L. Giornalai, F.E.N.A.G.I. Confesercenti, F.I.E.G. Milano, Si.Na.G.I. aff. SLC-CGIL, SNAG Milano, UILTuCS giornalai, per il rilancio delle edicole della città di Milano avviata già a partire dal 2017.

“Grazie al rinnovo di questa collaborazione proseguiamo nella realizzazione di un progetto più ampio che porterà le edicole cittadine a tramutarsi in una capillare rete di info-point cittadini in occasione dei grandi eventi come le prossime Olimpiadi Invernali 2026 e non solo – spiegano gli Assessori Cristina Tajani (Commercio, Attività Produttive), Roberta Guaineri (Sport e Tempo Libero), Roberta Cocco ( Servizi Civici e Trasformazione Digitale) e Roberto Tasca (Bilancio e Demanio) -. Vogliamo che le edicole tornino ad essere un valido punto di riferimento in ogni quartiere della città. Spazi dove i cittadini, e soprattutto gli anziani, possano facilmente trovare tutte le informazioni per vivere la città o accedere ai servizi online offerti dall'Amministrazione come tutti i certificati anagrafici o altri atti per cui non è necessario recarsi personalmente presso gli uffici comunali”.

Il provvedimento conferma la possibilità per le edicole di affiancare, alla normale attività di vendita di riviste, quotidiani e periodici, anche un’azione informativa sui servizi e sulle opportunità turistiche e sugli eventi offerti dalla città durante tutto l’arco dell’anno nonché delle campagne informative poste in essere dall’Amministrazione. Spazi che, in virtù della loro capillare presenza sul territorio, possono costituire anche una rete di nuovi servizi a favore dei quartieri e della popolazione contribuendo di fatto a estendere l’utilizzo di quelli comunali on line soprattutto nella fascia più anziana evitando inutili spostamenti in un’ottica di sportelli sempre più di prossimità.

Una collaborazione che vuole essere un significativo sostegno ad una categoria, quella delle edicole, al centro di una significativa crisi economica e identitaria, derivante da molteplici fattori: in primo luogo dalla diffusione dell’innovazione tecnologica dell’informazione on line e dei servizi editoriali in generale e ulteriormente radicalizzata a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid 19, che nel corso dell’ultimo anno ha fatto segnare la cessazione dell’attività da parte di diverse edicole cittadine.

Da maggio del 2020, inoltre, il Comune ha avviato una convenzione con le edicole per il rilascio dei certificati anagrafici. Un servizio in crescita: a oggi sono oltre 80 le edicole aderenti, che nel mese di giugno hanno rilasciato 4784 certificati, il 3.5 per cento del totale, più del doppio dei certificati emessi allo sportello anagrafico, che ha registrato solo 2.089 richieste, 1.5 per cento dei 141.327 certificati emessi in tutte le modalità disponibili. Le edicole possono rilasciare i certificati: Contestuale (Nascita, Residenza, Cittadinanza, Esistenza In Vita), Contestuale Aire, Contestuale e stato di famiglia, Cittadinanza, Convivenza di fatto, Matrimonio, Morte, Nascita, Residenza, Stato di famiglia, Stato libero, Unione civile, Certificato di Contratto di Convivenza.

Sul territorio milanese attualmente sono presenti 544 rivendite di giornali e riviste, di cui 413 esclusive e 131 non esclusive, capillarmente distribuite nelle zone centrali e periferiche presso negozi, supermercati, ospedali, mezzanini delle metropolitane, stazioni ferroviarie, chioschi su aree private e chioschi su aree pubbliche. Negli ultimi due anni (2018 – 2021), il numero di edicole in città è calato di 5,7%: dall’anno 2018 hanno cessato l’attività complessivamente 33 rivendite.

Presto anche a Verona certificati in edicola

30 Luglio 2021

Un nuovo canale per avvicinare i cittadini, semplificare la vita di chi non è abituato ad usare la tecnologia e ampliare l'offerta dei servizi offerti, proprio sotto casa.

Le edicole interessate a fornire certificati anagrafici possono già farsi avanti. Entro la settimana, sul sito del Comune sarà infatti pubblicato l'avviso con tutte le indicazioni per attivare le prime collaborazioni. Sono 109 le edicole a Verona, alle quali vanno aggiunti i 22 chioschi edicola. Praticamente 131 nuovi possibili sportelli decentrati dell’anagrafe.

Le edicole abilitate potranno rilasciare i certificati disponibili sullo Sportello Zero con timbro digitale. L'accesso alla piattaforma sarà garantito attraverso la nuova identità Spid. La convenzione avrà la durata di tre anni e potrà essere rinnovata. I commercianti potranno richiedere un corrispettivo per il servizio erogato fino ad un massimo di due euro.

La novità, che potrebbe presto prendere piede in tutti i quartieri cittadini, è stata presentata questa mattina dall’assessore ai Servizi demografici Stefano Bianchini.

“Un passo avanti verso la digitalizzazione a portata di tutti. Dopo essere stati una delle prime venti città italiane a fare lo Spid online, ora vogliamo attivare un nuovo servizio di prossimità, una modalità per avvicinare i nostri sportelli alla cittadinanza ed evitare code e perdite di tempo, soprattutto per chi non ha la possibilità di fare tutto da casa collegandosi online – ha spiegato Bianchini –. Il servizio di certificazione digitale è erogato da diversi anni ed è utilizzato da molti cittadini. Ma la tecnologia non è a portata di tutti. Per questo abbiamo pensato alle edicole, per il rapporto di fiducia che hanno con i loro clienti”.

Mattarella: il contributo dei media fondamentale per la democrazia

28 Luglio 2021

Con la consueta autorevolezza, il Capo dello Stato è tornato a soffermarsi sulla centralità di un’informazione pluralista, sottolineando “l'esigenza di agire affinché il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione del comparto industriale dei media non veda indebolirsi il loro contributo alla vita democratica del Paese».

Durante la tradizionale cerimonia della consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione Stampa Parlamentare, lo scorso 28 luglio, Mattarella ha sottolineato come la pandemia abbia colpito anche il mondo dell’informazione e in particolare della carta stampata.

Al riguardo Mattarella ha voluto ricordare “le parole della risoluzione che il Parlamento Europeo ha dedicato alla relazione della Commissione sullo Stato di diritto, in cui viene definita centrale “la protezione della libertà e del pluralismo dei media” e “la sicurezza dei giornalisti”. "Va assicurata – ha proseguito il Capo dello Stato – la massima attenzione alla proposta annunciata dalla Commissione Europea di un provvedimento normativo per la libertà dei mezzi di espressione, così come l’annuncio della presentazione, il prossimo autunno, di una Direttiva per la protezione dei giornalisti contro le azioni “bavaglio” dirette a far tacere, o a scoraggiare, le voci dei media”.

A questo si deve aggiungere “l’esigenza di agire affinché il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione del comparto industriale dei media non veda indebolirsi il loro contributo alla vita democratica del Paese”, ha detto Mattarella, secondo cui “garantire rigore e autonomia significa prendere atto che ai giornalisti iscritti all’Ordine” “vanno applicate doverosamente garanzie eguali a quelle di altre categorie di lavoratori, a partire dall’ambito previdenziale” e anche “in materia di ammortizzatori sociali, destinati ad affrontare crisi aziendali per superarle e anche per accompagnare la trasformazione dei supporti tecnologici che assicurano la circolazione delle notizie. È un compito, quest’ultimo, che si riconduce all’applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Vendite quotidiani in calo a maggio

27 Luglio 2021

Considerando le sole copie vendute in edicola, i due quotidiani più diffusi, Il Corriere della Sera e Repubblica, vedono a maggio un calo rispettivamente a 156.000 e 108.000 copie (ad aprile erano 161.000 e 113.000) secondo quanto emerge dagli ultimi dati ADS disponibili.

Stesso andamento in contrazione anche per Il Sole 24 Ore (da 34.000 a 32.000) e per Il Fatto Quotidiano (da 27.000 a 25.800).

Vendite stazionarie invece per La Stampa (70.600), QN-I l Resto del Carlino (68.300), Il Giornale (36.800), La Verità, Libero,  L' Avvenire e Il Manifesto.

Sorprende invece La Gazzetta dello Sport con un aumento di quasi 20.000 copie nel mese di maggio, precisamente da 56.400 a quasi 77.000 copie. In crescita anche gli altri sportivi, Corriere dello Sport (da 34.000 a 37.700) e Tuttosport (da 22.100 a 24.900), che beneficiano della riapertura dei bar.

Il raffronto con il mese di gennaio conferma l’andamento di flessione generalizzata delle vendite in edicola anche nella prima parte del 2021 con un calo del 6,20% per Il  Corriere della Sera e del 5,38% per Repubblica.

Nei primi cinque mesi dell'anno perde ben il 13,74% Il Fatto Quotidiano e il 17,38% Il Giornale, di recente passato sotto la direzione di Augusto Minzolini. Segni negativi anche per tutti gli altri principali quotidiani con Tuttosport che cede addirittura quasi il 29% rispetto a gennaio.

Dalla parte dei segni positivi si evidenzia invece il balzo del 18,00% de La   Gazzetta dello Sport, quello dell’11,87% di Italia Oggi e del 2,17% de Il   Corriere dello Sport.

Servizi anagrafici e turistici: Genova rafforza la rete delle edicole

26 Luglio 2021


Approvata dalla giunta comunale la delibera che rende permanente la rete diffusa nelle edicole aderenti per l’erogazione di servizi demografici online e l’offerta di informazioni turistiche.

«L’esperienza ha riscosso un ottimo successo: solo nel 2020 sono stati rilasciati, tramite le edicole aderenti, oltre 23.600 certificati anagrafici, un numero che dimostra quanto il servizio sia stato apprezzato per la propria immediatezza e diffusione dai genovesi. Per questo motivo, abbiamo deciso di rendere permanente il servizio e diffonderlo ancora di più», ha dichiarato il vicesindaco e assessore ai Servizi civici Massimo Nicolò.

«Il progetto – ha sottolineato l’assessore al Commercio e Centro Storico Paola Bordilli – ha ricevuto un’ottima risposta anche da parte dei titolari delle edicole che, aderendo alla rete diffusa, hanno la possibilità di creare economia e allargare i propri contatti».

«La rete diffusa – ha infine evidenziato l’assessore allo Sviluppo economico turistico e marketing territoriale Laura Gaggero – consente una diffusione capillare delle informazioni turistiche trasformando le edicole aderenti in infopoint dove il turista può anche acquistare Genova City Pass per l’ingresso alle principali attrazioni della città, oltre che ricevere informazioni e materiale informativo e mappe dei tour. L’obiettivo è rafforzare sempre di più la rete diffusa che abbina l’innovazione ai servizi turistici».

NUOVO BANDO PER LE EDICOLE DEL CENTRO STORICO 

A questo riguardo il Comune di Genova informa che, all’interno del progetto Edicole 4.0, fino al 25 settembre, i titolari di rivendite di giornali possono fare domanda con il secondo bando per le edicole del centro storico.

Grazie al precedente bando, inserito nel Piano Integrato Caruggi, sono state già brandizzate e rese riconoscibili le edicole di piazza De Ferrari, Caricamento e piazza Acquaverde.

"Troppe tasse, edicole a rischio chiusura"

22 Luglio 2021

Il Presidente dello SNAG lancia l’allarme dalle pagine del Corriere della Sera. Solo a Milano sono 34 i rinnovi di licenza in bilico.

Nell’anno nero per il commercio, molte edicole rischiano di chiudere, e non certo solo a Milano. Ma non è tutta colpa della pandemia o della crisi strutturale della carta stampata.

A mettere in difficoltà le edicole c’è infatti anche il rinnovo delle concessioni per l’utilizzo del suolo pubblico, una norma pensata per gli ambulanti ma che alla fine ha coinvolto pure i chioschi delle edicole.

In questo periodo, i rivenditori di giornali e riviste stanno ricevendo i risultati delle istruttorie per il rinnovo di tali concessioni e gli esiti sono preoccupanti.

Solo a Milano, delle 244 edicole interessate dalla norma sulle concessioni introdotta a novembre 2020 dal Ministero dello Sviluppo Economico, ben 34 si trovano impossibilitate ad ottenere il rinnovo. Ma la situazione è del tutto simile nel resto d’Italia.

Come osserva nell’articolo il Presidente di SNAG-Confcommercio, Andrea Innocenti: “La norma per l’occupazione del suolo pubblico, pensata dal Governo per gli ambulanti, è stata estesa all’ultimo momento alle edicole, ma sono due lavori molto diversi. Inoltre, c’è una confusione tremenda fra Comune e Comune. Roma chiede certi documenti, Firenze altri, Milano altri ancora: con situazioni uguali, a seconda di dove ci si trova, la licenza può essere rinnovata o meno. Sulla riviera romagnola si aggiunge il problema della stagionalità che riguarda la maggior parte delle edicole. I Comuni, alla fine, fanno ciò che lo Stato gli dice. Ma da parte dello Stato ci voleva un po’ più di buon senso. Occorre una proroga per un settore che si è dimostrato al servizio della cittadinanza durante la pandemia e che ora vive un estremo disagio”.

Milano altre 34 edicole a rischio chiusura.

22 Luglio 2021

Suolo pubblico, rinnovo concessioni, per le rivendite di Giornali e Riviste. Intervista a Alessandro Rosa Presidente Snag Milano e Andrea Innocenti Presidente Nazionale. 

"Andate in edicola": Fieg e Comuni sostengono le rivendite

21 Luglio 2021

Parte la campagna istituzionale con cui i Sindaci dell’ANCI e gli Editori invitano i cittadini a recarsi nelle edicole “dove troveranno, insieme ai giornali con una informazione particolarmente attenta al territorio e alla comunità, sempre più servizi, anche pubblici”.

L’appello “Andate in edicola” è frutto di un Protocollo, sottoscritto il 22 giugno, dal presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, e dal Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti (nella foto), a cui si è unito anche il sostegno della Slc, il sindacato dei lavoratori della comunicazione della CGIL.

Un’iniziativa che va nella giusta direzione ma che, inspiegabilmente, non ha coinvolto le associazioni di categoria degli edicolanti. “L’interlocutore giusto per realizzare questi progetti non è (o almeno non è solo) la FIEG, ma sono - come ha osservato il Presidente dello SNAG, Andrea Innocenti - le organizzazioni di categoria degli edicolanti. La FIEG infatti rappresenta una parte importante degli editori ma non rappresenta la rete delle edicole, né materialmente, né giuridicamente, né politicamente”.

Per questo, ha aggiunto Innocenti, “ho chiesto al presidente Decaro di convocare le organizzazioni di categoria degli edicolanti per risolvere questo ‘equivoco istituzionale’ e anche per rinnovare il protocollo d’intesa tra edicolanti e ANCI del 4 dicembre 2018, che tanti ottimi risultati ha dato in questi anni”.

Come ha sottolineato il Presidente dell’ANCI in occasione della firma del Protocollo, “i Comuni, insieme alla FIEG, da diverso tempo stanno lavorando a una serie di azioni che possano valorizzare il ruolo delle edicole sul territorio. Le edicole non sono solo presidio d’informazione nelle nostre comunità, ma anche luci accese in strada, riferimenti per i quartieri, piccoli luoghi di socialità intorno ai quali si articola una parte della vita dei cittadini di quel Comune o quartiere, nel caso delle città più grandi”.

Sulla stessa linea anche il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, secondo cui “l’edicola è il luogo che mette in contatto i cittadini con i giornali, e dove, sempre di più e sempre più spesso, è possibile trovare anche servizi, pubblici e privati”. Per questo motivo, ha aggiunto Riffeser Monti, “all’invito dei Sindaci, rispondiamo con edicole aperte alle esigenze della comunità e giornali pronti a soddisfare la domanda di informazione di qualità dei cittadini”.

La nuova stazione di Bari senza un'edicola

21 Luglio 2021

I 130 mila passeggeri che ogni giorno affollano lo scalo ferroviario non possono acquistare quotidiani e riviste.

E nemmeno usufruire dei servizi digitali che oramai le edicole mettono a disposizione dei cittadini.

La storica edicola del primo binario ha chiuso, tra le proteste dei viaggiatori, nel 2018. Poi i lavori di ristrutturazione e ora l’inaugurazione della nuova stazione di Bari Centrale, “più moderna, più efficiente e più accogliente” come l’ha definita il sindaco Antonio Decaro.

C’è però un problema. I 5 locali commerciali che fanno da cornice allo scalo ferroviario non includono un’edicola e sono stati destinati perlopiù ad attività di ristorazione.

Chi invece volesse soddisfare la sete di informazione, si trova impossibilitato a farlo. Chi volesse acquistare una rivista, un quotidiano o un libro prima di un lungo viaggio, deve farlo al di fuori della stazione. La rivendita più vicina è a circa 130 metri.

Una situazione senza senso che continua a suscitare proteste e indignazione.


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