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Censis: 12,9% la spesa per i libri e 0,3% per i giornali

22 Dicembre 2023

Nell’ultimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese il Censis fotografa un Paese che invecchia e che rimane quasi paralizzato di fronte a paure come quella di un tracollo economico, di un clima impazzito, della povertà, di una guerra mondiale. In questo scenario cambiano anche gli obiettivi. La soddisfazione professionale non è più al primo posto: per quasi nove occupati su dieci mettere il lavoro al centro della vita è un errore. La conquista dell’agiatezza lascia il posto ad un altro tipo di lusso legato alla ricerca del benessere quotidiano, al tempo libero, alle proprie passioni, alla gestione dello stress e alla cura delle relazioni personali.

Aumenta la spesa degli italiani in lettura

A quanto pare gli italiani hanno deciso di dare maggiore importanza anche alla lettura. Il Censis sottolinea infatti che nel 2022 è aumentata del 12,9% la spesa per i libri delle famiglie italiane e dello 0,3% quella per i giornali, anche se non sono aumentati i lettori, almeno non quelli dei giornali. É pur sempre una bella notizia: è la conferma che un’inversione di rotta è possibile ed è la conferma che l’attendibilità della stampa, cartacea o online, rappresenta ancora un valore per gli italiani.

Attendibile e affidabile: così gli italiani vedono la stampa

Come si legge nel 57esimo rapporto del Censis, “la fiducia dell’opinione pubblica premia ancora di gran lunga la radio, la televisione e la stampa rispetto alla credibilità attribuita a web e social network”. In particolare, la stampa trova consenso da parte del 55,7% degli italiani per le notizie sulla pandemia e del 53,2% per quelle sulla guerra mentre la televisione è considerata affidabile sulla pandemia dal 58,0% e sull’Ucraina dal 57,0% della popolazione mentre la radio è considerato il mezzo d’informazione più affidabile dal 70,3% della popolazione.

La risalita della china

Non era scontato l’aumento della spesa per la lettura nel 2022 dopo la discesa registrata negli ultimi anni. Il Censis mette in evidenza che tra il 2007 - che è stato l’ultimo anno prima della grande crisi economica e finanziaria internazionale del 2008 - e il 2022 la spesa per libri e giornali ha subito una contrazione complessiva del 37,4%. Tanti sono gli italiani che in questi ultimi quindici anni si sono allontanati dalla lettura dei giornali. Il dato del 2022 potrebbe dunque rappresentare l’inizio di un’inversione di tendenza? E’ quello che ci auguriamo.

Settimanali e mensili resistono meglio

I quotidiani cartacei, che nel 2007 erano letti dal 67,0% degli italiani, ora sono letti dal 25,4% (-3,7% in un anno e -41,6% in quindici anni) e si registra una limatura anche per i lettori dei settimanali (-1,6%) e dei mensili (-0,6%). Gli utenti dei quotidiani online, invece, sono aumentati e sono il 33% degli italiani ( 4,7%), un numero tuttavia inferiore a quanti utilizzano i siti web d’informazione generici (il 58,1%: 4,3%). Infine, nota il Censis, gli italiani che leggono libri cartacei sono il 42,7% del totale mentre i lettori di e-book sono solo il 13,4%.

Vendite quotidiani in edicola: -11% ad ottobre

15 Dicembre 2023

Anche in ottobre si conferma in contrazione la vendita di quotidiani in edicola. Considerando le testate prese in esame da ADS-Accertamenti Diffusione Stampa, emergono nel complesso in calo del 4% rispetto al mese precedente e una flessione dell’11% rispetto alle vendite di un anno fa. In numeri assoluti, si passa da 1.276.885 copie di ottobre 2022 a 1.138.746 copie di ottobre 2023.

Il Corriere della Sera, il quotidiano generalista più letto dagli italiani, registra una contrazione del 2% (3.030 copie in meno) rispetto a settembre e dell’11% (16.410 copie in meno) rispetto a ottobre 2022 scendendo a 128.443 copie vendute in edicola lo scorso mese di ottobre. La Repubblica scende addirittura a 70.834 copie con un calo del 6% rispetto al mese precedente e del 12% rispetto a un anno prima. Stessa sorte anche per La Stampa, l’altra testata del gruppo Gedi, che registra un calo del 4% rispetto a settembre e del 14% rispetto a un anno prima fermandosi a 55.870 copie, quasi 10.000 in meno rispetto ad un anno fa.

Avvenire in controtenddenza (su base mensile)

Il Messaggero cede il 3% rispetto a settembre e il 10% rispetto a ottobre 2022. Segni moderatamente negativi su base mensile per le tre testate che fanno capo a QN: meno 2% Il Resto del Carlino, meno 3% La Nazione, meno 1% Il Giorno. Rispetto a ottobre 2022, le flessioni sono tutte a doppia cifra: meno 10% Il Resto del Carlino e La Nazione e meno 12% Il Giorno. Tra i quotidiani generalisti, spicca l’aumento di vendite dell’8% dell’Avvenire, a fronte di una contrazione del 7% su base annua.

Giù le vendite dei quotidiani sportivi

La contrazione delle vendite non risparmia nemmeno le testate sportive, tra le poche che in coincidenza con alcuni eventi sportivi riescono ad andare controcorrente registrando un incremento di vendite. Ad ottobre La Gazzetta dello Sport registra una flessione del 10% rispetto al mese precedente e del 9% rispetto ad un anno prima scendendo a 72.473 copie vendute in edicola. Ancora peggio ha fatto Il Corriere dello Sport con un calo mensile del 14% e annuo del 15% portandosi a 30.419 copie. Tuttosport, invece, resiste meglio e cede il 6% rispetto al mese precedente e il 7% rispetto a ottobre 2022 portandosi a 18.773 copie.

Economici e testate politiche: andamento contrastante

Il Sole 24 Ore registra un aumento delle vendite del 4% rispetto al mese precedente a 22.233 copie mentre Italia Oggi cede il 2% scendendo a 5.242 copie. Entrambe le testate soffrono però nel raffronto su base annua: meno 7% Il Sole 24 Ore e meno 22% Italia Oggi.

A ottobre Il Fatto Quotidiano aumenta le vendite in edicole del 2% rispetto al mese precedente, ma cede il 9% su base annua. Incremento di vendite dell’8% anche per Il Manifesto rispetto al mese prima, mentre su base annua la flessione è del 13%. Su base mensile cede l’1% Il Giornale e il 5% sia Libero che La Verità con flessioni più marcate nel raffronto su ottobre 2022: meno 5% Il Giornale, meno 11% Libero, meno 18% La Verità.

Milgiore tenuta per le testate locali

Su base mensile le testate locali hanno un comportamento più virtuoso e in alcuni casi registrano anche un aumento delle vendite in edicola come avviene per esempio a L’Adige (più 3%), L’Eco di Bergamo (più 4%) e Gazzetta di Reggio (più 2%). Altre testate registrano una variazione nulla, mantenendo le vendite sullo stesso livello del mese precedente come ad esempio Corriere delle Alpi, Gazzetta di Mantova, Gazzetta di Parma, Libertà, La Provincia di Cremona e La Tribuna di Treviso.

In altri casi le flessioni sono modeste, nell’ordine dell’1%, come ad esempio per Altoadige, La Gazzetta del Mezzogiorno, Gazzetta di Modena, Il Mattino di Padova, La Provincia (Co-Lc-So), La Provincia Pavese e La Sicilia. Nel raffronto rispetto a un anno fa, invece, tutte le testate appaiono in flessione a conferma che il trend di lungo periodo resta in contrazione.

Le scadenze fiscali del mese di gennaio

13 Dicembre 2023

Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile per ricordare a imprese, ditte individuali e partite IVA le principali scadenze fiscali e rimanere sempre aggiornati su quando pagare imposte e tasse, versare i contributi dovuti, inviare i dati richiesti dall'Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo ai nostri Associati che i nostri esperti sono a disposizione per ogni chiarimento di natura fiscale e/o amministrativo attraverso l’area riservata del sito www.snagnazionale.it.

MARTEDÌ 2 GENNAIO

EREDI – Dichiarazione - Presentazione

IRES / IRAP - Dichiarazione Modello REDDITI e dichiarazione IRAP - Termini di presentazione e di versamento

IVA - Acquisti intracomunitari da parte di enti, associazioni ed altre organizzazioni di cui all’art. 4, quarto comma, D.P.R. n. 633/1972 - Dichiarazione e versamento

REGISTRO - Contratti di locazione ed affitto di beni immobili - Versamento imposta

BOLLO - Pagamento in modo virtuale - Versamento rata

MARTEDÌ 16 GENNAIO

DIVIDENDI - Ritenute alla fonte operate nel trimestre solare precedente - Versamento

REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Imposta sostitutiva - Versamento
IL FISCO SEMPLICE Settore Fiscalità d’impresa · dicembre 2023, numero 10
REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Ritenuta d’acconto - Versamento

IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE – c.d. “Tobin Tax” - Versamento

IVA - Contribuenti mensili - Mese di dicembre 2023 - Versamento – Pubbliche amministrazioni e soggetti con fatture “split payment” - Versamento dell’imposta

IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI - Attività svolte a carattere continuativo Versamento ACCISE - Versamento imposta

IRPEF / IRAP - Acconti d’imposta - Seconda o unica rata - Persone fisiche titolari di partita IVA che nel 2022 dichiarano ricavi o compensi non superiori a 170 mila euro - Versamento

IMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - Versamento

ADDIZIONALI REGIONALE E COMUNALE ALL’IRPEF - Redditi di lavoro dipendente e assimilati - Versamento

CEDOLARE SECCA / IMPOSTE SUI REDDITI - Contratti di locazione breve - Intermediari immobiliari - Ritenute operate - Versamento

MERCOLEDÌ 17 GENNAIO

IVA E RITENUTE ALLA FONTE – Ravvedimento - Tardivo versamento - Entro 30 giorni dalla scadenza

GIOVEDÌ 25 GENNAIO

IVA - Scambi intracomunitari - Elenchi INTRASTAT mensili e trimestrali - Presentazione

MERCOLEDÌ 31 DICEMBRE

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Definizione liti - Versamento rateale delle somme dovute

IRES / IRAP - Dichiarazione Modello REDDITI e dichiarazione IRAP -Termini di presentazione e di versamento

IVA - Acquisti intracomunitari da parte di enti, associazioni ed altre organizzazioni di cui all’art. 4, quarto comma, D.P.R. n. 633/1972 - Dichiarazione e versamento

IVA – Regime speciale per i servizi e per le vendite a distanza - Dichiarazione trimestrale e versamento

REGISTRO - Contratti di locazione ed affitto di beni immobili - Versamento imposta

BOLLO - Pagamento in modo virtuale - Dichiarazione annuale

ACCISE - Gas naturale - Versamento della rata d’acconto mensile

Bonus edicole 2023: quando e come partecipare

01 Dicembre 2023

Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha reso note le modalità di fruizione del Bonus edicole 2023 introdotto con D.P.C.M. 10 agosto 2023 a seguito della ripartizione delle risorse assegnate al Fondo straordinario per l’editoria, come già anticipato lo scorso settembre.

Le domande riguardanti il Bonus in senso stretto dovranno essere inviate dall’8 febbraio (ore 10:00) all’8 marzo (ore 17:00) 2024 mentre le domande per il rimborso del 50% delle spese sostenute dovranno essere inviate dal 15 marzo (ore 10:00) al 15 aprile (ore 17:00) 2024.

Ricordiamo che possono usufruire del bonus edicole 2023 - che mette a disposizione un importo totale di 10 milioni di euro - le imprese esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste con l’indicazione nel registro delle imprese del codice di classificazione ATECO 47.62.10 quale codice di attività primario e/o prevalente.

BONUS UNA TANTUM FINO A 2.000 EURO (3.000 EURO PER CHI OPERA NELLE AREE INTERNE) PER SERVIZI ATTUATI NEL 2023

Il bonus prevede un contributo una tantum fino a 2.000 euro a fronte della realizzazione di almeno una delle seguenti attività effettuate nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2023:

a) realizzazione di progetti di consegna a domicilio di giornali quotidiani e periodici;
b) apertura domenicale pari almeno al 50 per cento delle domeniche su base annua;
c) fornitura di pubblicazioni agli esercizi commerciali limitrofi;
d) attivazione di uno o più punti vendita addizionali.

Il contributo è elevato a fino a 3.000 euro per i punti vendita esclusivi siti nelle Aree interne, di cui alla Mappa Aree Interne 2020 valevole per il ciclo di programmazione 2021-2027, aggiornata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS).

La domanda va presentata dall’8 febbraio 2024 (ore 10:00) all’8 marzo 2024 (ore 17:00)in via telematica al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso la procedura disponibile nell’area riservata del portale www.impresainungiorno.gov.it.

Si sottolinea che, come indicato dal Dipartimento dell'Editoria, la documentazione attestante le attività svolte e le eventuali spese sostenute deve essere conservata e resa disponibile su richiesta dell’amministrazione in sede di controllo.

RIMBORSO AL 50% DELLE SPESE RELATIVE ALL'ANNO 2022

È inoltre riconosciuto un contributo, pari al 50 per cento delle spese sostenute nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2022, al netto dell’IVA ove prevista, con riferimento alle seguenti voci di spesa:

a) Imposta municipale unica - IMU;
b) Tassa per i servizi indivisibili - TASI;
c) Canone per l’occupazione del suolo pubblico - COSAP;
d) Tassa per l’occupazione del suolo pubblico - TOSAP (ove istituita dalle amministrazioni proprietarie delle aree, in alternativa al COSAP).
e) Tassa sui rifiuti - TARI;
f) Spese per canoni di locazione
g) Spese per i servizi di fornitura di energia elettrica;
h) Spese per i servizi telefonici e di collegamento a Internet;
i) Spese per l’acquisto o il noleggio di registratori di cassa o registratori telematici e di dispositivi POS.
j) Altre spese sostenute per la trasformazione digitale dell’ammodernamento tecnologico.

Anche in questo caso la domanda va presentata dal 15 marzo 2024 (ore 10:00) al 15 aprile 2024 (ore 17:00) per via telematica, al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso la procedura disponibile nell’area riservata del portale www.impresainungiorno.gov.it.

Si sottolinea che, come indicato dal Dipartimento dell'Editoria, la documentazione attestante le spese sostenute deve essere conservata e resa disponibile su richiesta dell’amministrazione in sede di controllo.

In entrambi i casi il contributo è erogato mediante accredito sul conto corrente intestato al beneficiario dichiarato nella domanda.

Le scadenze fiscali del mese di dicembre

23 Novembre 2023

Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile per ricordare a imprese, ditte individuali e partite IVA le principali scadenze fiscali e rimanere sempre aggiornati su quando pagare imposte e tasse, versare i contributi dovuti, inviare i dati richiesti dall'Agenzia delle Entrate.

VENERDI’ 15 DICEMBRE

IVA - Adempimenti - Regolarizzazione della mancata certificazione dei corrispettivi.


LUNEDI’ 16 DICEMBRE

ASSISTENZA FISCALE - Imposta trattenuta dal sostituto d’imposta - Versamento.

IMU - Imposta municipale - Generalità dei contribuenti - Versamento rata a saldo per il 2023.

CEDOLARE SECCA / IMPOSTE SUI REDDITI - Contratti di locazione breve - Intermediari immobiliari - Ritenute operate – Versamento.

REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Imposta sostitutiva - Versamento.

REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Ritenuta d’acconto - Versamento.

REDDITI DI CAPITALE - Risparmio amministrato - Versamento acconto imposta sostitutiva.

IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE - c.d. “Tobin Tax” - Versamento.

IVA - Contribuenti mensili - Mese di novembre 2023 - Versamento.

IVA - Pubbliche amministrazioni e soggetti con fatture “split payment” - Versamento dell’imposta.

IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI - Attività svolte a carattere continuativo - Versamento

ACCISE - Versamento imposta.

IVA E RITENUTE ALLA FONTE - Ravvedimento - Tardivo versamento - Entro 30 giorni dalla scadenza.

IMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - Versamento.

ADDIZIONALI REGIONALE E COMUNALE ALL’IRPEF - Redditi di lavoro dipendente e assimilati - Versamento.

MERCOLEDÌ 20 DICEMBRE

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Definizione liti - Versamento rateale delle somme dovute.

DEFINIZIONE AGEVOLATA - C.d. “ravvedimento speciale” delle dichiarazioni relative al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti - Versamento rateale delle somme dovute.

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Regolarizzazione di omessi versamenti relativi ad atti di acquiescenza, accertamenti con adesione, conciliazione ecc. - Versamento rateale.

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Omessi versamenti relativi ad atti di acquiescenza, accertamenti con adesione, conciliazione ecc. - Versamento.


MERCOLEDÌ 27 DICEMBRE

IVA - Acconto di dicembre - Versamento.

IVA - Scambi intracomunitari - Elenchi INTRASTAT mensili.

ACCISE - Prodotti immessi in consumo dal 1° al 15 dicembre - Versamento.

ACCISE - Gas naturale - Versamento della rata d’acconto mensile.

VENERDI’ 29 DICEMBRE

IVA - Imposta afferente le operazioni doganali effettuate nel mese di dicembre - Versamento.

Voucher connettività in scadenza a fine anno

23 Novembre 2023

Ultime settimane per poter richiedere il voucher connettività. Le domande potranno infatti essere inoltrate fino al 31 dicembre. Ricordiamo che si tratta di un contributo per abbonamenti a internet ultraveloce da richiedere direttamente agli operatori telefonici con l’obiettivo, come spiega il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di incentivare la digitalizzazione delle imprese e incoraggiare la diffusione della banda ultralarga nel nostro Paese.

Invitiamo chi non l’avesse ancora fatto ad approfittare di questa agevolazione che è stata introdotta nel 2022 e poi – a seguito dell’approvazione da parte della Commissione europea - prolungata per tutto il 2023 e della quale non ci c’è alcuna certezza che venga ulteriormente promossa anche nel 2024.

L'agevolazione si rivolge a micro, piccole e medie imprese e, a partire dal 23 maggio scorso, anche ai titolari di partita Iva che esercitano, in proprio o in forma associata, una professione intellettuale o una delle professioni non organizzate.

Sono previsti varie tipologie di voucher.

Voucher A1 con contributo di connettività pari a 300 euro per un contratto di abbonamento ella durata di 18 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download compresa nell’intervallo 30 Mbit/s – 300 Mbit/s.

Voucher A2 con contributo di connettività pari a 300 euro per un contratto della durata di 18 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download compresa nell’intervallo 300 Mbit/s – 1 Gbit/s. Per connessioni che offrono velocità pari ad 1 Gbit il voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo fino a 500 euro a fronte di costi di allaccio alla rete sostenuti dai beneficiari.

Voucher B con contributo di connettività pari a 500 euro per un contratto della durata di 18 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download compresa nell’intervallo 300 Mbit/s – 1 Gbit/s. Per connessioni che offrono velocità pari ad 1 Gbit il voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo fino a 500 euro a fronte di costi di allaccio alla rete sostenuti dai beneficiari. (Per tale tipologia di voucher è prevista una soglia di banda minima garantita pari ad almeno 30 Mbit/s).

Voucher C con contributo di connettività pari a 2.000 euro per un contratto della durata di 24 mesi che garantisca il passaggio ad una connettività con velocità massima in download superiore ad 1 Gbit/s. Il voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo fino a 500 euro a fronte di costi di allaccio alla rete sostenuti dai beneficiari. (Per tale tipologia di voucher è prevista una soglia di banda minima garantita pari ad almeno 100 Mbit/s).

Fieg preoccupata per il sostegno all’editoria: appello a Governo e Parlamento

10 Novembre 2023

Preoccupati per il fatto che “il disegno di legge di Bilancio riduce ora considerevolmente il sostegno all’editoria con il rischio di vanificare gli importanti interventi esistenti per sostenere il passaggio al digitale” gli editori della Fieg “fanno appello al Governo, al Parlamento e alle Forze politiche affinché si riconsideri tale scelta mantenendo inalterato il livello di sostegno al settore per il tempo necessario a garantire la difficile transizione digitale e continuare a garantire l’elevato standard di qualità dell’informazione professionale, la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle retribuzioni e rafforzare il presidio contro il proliferare delle false informazioni”.

Al riguardo, ritengono inoltre “singolare - si legge in una nota - che la revisione della spesa sia particolarmente penalizzante nei confronti di un settore il cui ruolo e funzione è oggetto di diretta tutela costituzionale e risulti, invece, più contenuta negli altri comparti, peraltro con dotazioni di spesa assai più consistenti come i 750 milioni del Fondo cinema, ridotti di 50 milioni”.

La Fieg ricorda infatti che “con 61 testate quotidiane, con 201 periodici, con le più importanti agenzie di stampa nazionali, con i siti di informazione emanazione di tali testate, con oltre 6mila giornalisti a tempo pieno e indeterminato, con oltre 20mila collaboratori che coprono capillarmente il territorio” il settore editoriale produce “un flusso informativo che raggiunge ogni giorno più di 31 milioni di lettori e più di 40 milioni di utenti unici, contribuendo allo sviluppo del Paese e garantendo il rispetto dell’articolo 21 della Costituzione, il pluralismo dell’informazione e la libertà di stampa”.

L’appello degli editori è stato subito raccolto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, il quale ha assicurato l’impegno del Governo “per trovare le migliori soluzioni possibili a tutela del segmento editoria e informazione in questa fase di veloce trasformazione tecnologica”.

In una nota Barachini osserva che “in un quadro economico di grande complessità che necessita sacrifici da parte di tutte le categorie, a cominciare dalle amministrazioni pubbliche” il Governo sta “studiando soluzioni che salvaguardino la continuità aziendale delle imprese che si impegnino a difendere i livelli occupazionali di un settore strategico per lo sviluppo democratico del Paese, tenendo sempre presente che la contrazione delle risorse complessive, lamentata, è conseguenza dell’estinzione del Fondo Straordinario 2022-2023, varato a sostegno dell’editoria nella fase emergenziale del Covid”.

Frenata dell’11% a settembre per le vendite di quotidiani

10 Novembre 2023

Gli ultimi dati di ADS-Accertamenti Diffusione Stampa relativi alle vendite di quotidiani nel mese di settembre registrano un brusco stop. Considerando le testate rilevate nel loro complesso emerge una flessione dell’11% su base annua, pari a 145.000 copie in meno, e del 6% rispetto ad agosto 2023, pari a quasi 70.000 copie in meno.

Nel raffronto su base annua non si registra nemmeno un segno positivo mentre su base mensile gli unici a muoversi in controtendenza sono Il Giornale (più 3%), Il Tempo (più 2%), Il Secolo XIX (più 1%) e alcune testate locali tra cui Dolomiten (più 4%), Gazzetta di Reggio (più 1%), Gazzetta di Modena (più 4%), Giornale di Sicilia (più 2%), Il Piccolo (più 1%), La Provincia Pavese (più 4%).

In particolare i due maggiori quotidiani generalisti, Corriere della Sera e La Repubblica, registrano entrambi una flessione del 13% rispetto a settembre 2022. Nel dettaglio, la testata del gruppo Rcs si ferma a 131.473 copie, quasi 20.000 in meno rispetto alle oltre 150.000 di settembre 2022, evidenziando anche un calo del 3% rispetto ad agosto. Vendite invariate, invece, rispetto ad agosto per la testata del gruppo Gedi, che scende però a 75.169 copie, circa 10.000 in meno rispetto alle 86.000 di un anno fa.

Passando agli altri quotidiani generalisti, La Stampa registra una contrazione del 15% delle vendite rispetto ad un anno fa e del 4% su base mensile scendendo a 58.000 copie. Tonfo dell’11% su base annua per Il Messaggero e del 7% rispetto ad agosto. Tra le testate del gruppo QN, vendite in calo del 12% su base annua per Il Giorno a poco meno di 16.000 copie, in linea con le vendite di agosto. Flessioni su base annua dell’11% per Il Resto del Carlino a 53.400 copie e del 9% per La Nazione, mentre su base mensile la variazione è rispettivamente del meno 5% e meno 4%.

Non si salvano dalla flessione generalizzata di settembre nemmeno le testate sportive. La Gazzetta dello Sport a settembre vede vendite in edicola per 80.000 copie, in calo 11% rispetto ad agosto e del 3% rispetto a un anno fa. Il Corriere dello Sport e Tuttosport registrano una flessione del 16% rispetto ad agosto scendendo rispettivamente a 35.344 e 20.000 copie con flessioni su base annua del 7% per il primo e dell’11% per il secondo.

Primi sei mesi in calo dell'8,6% per le vendite di quotidiani

08 Novembre 2023

La vendita di quotidiani, sia in formato cartaceo che in quello digitale, segna una nuova battuta d’arresto nei primi sei mesi dell’anno, secondo quanto emerge dall’ultimo Osservatorio sulle comunicazioni dell’Agcom.

Nella prima metà del 2023, in media, giornalmente, sono state vendute nel complesso 1,43 milioni di copie (cartacee più digitali), in flessione del 8,6% rispetto al primo semestre del 2022 e del 32,4% rispetto al corrispondente periodo del 2019. In valori assoluti si è passati da 2,12 milioni di copie vendute giornalmente nel periodo gennaio-giugno 2019 a 1,43 milioni di copie vendute nell’analogo periodo 2023.

Prosegue il calo delle copie digitali

Le copie cartacee sono come sempre quelle che accusano il colpo peggiore con un calo del 9,7% rispetto ai primi sei mesi del 2022 e del 36,8% rispetto all’analogo periodo 2019. In valori assoluti, si è passati da 1,94 milioni di copie giornaliere vendute nel primo semestre 2019 a 1,23 milioni vendute nel primo semestre dell’anno con una perdita netta di 710 mila copie.

Nei primi sei mesi del 2023 si conferma anche la flessione delle copie digitali, che hanno segnato un arretramento dell’1,2% rispetto all’analogo periodo 2022 oscillando attorno alle 210 mila copie. Un calo che segue il calo del 6% emerso nel 2022 e che mette in evidenza le difficoltà del settore a trovare uno sbocco redditizio sul digitale in grado di compensare le flessioni del cartaceo. Resta invece positivo il bilancio delle copie digitali negli ultimi cinque anni, con un progresso che si concretizza in un aumento del 13,9%.

Migliore tenuta per i locali

Suddividendo la distribuzione tra giornali nazionali e locali, dai dati dell'Agcom emerge che le vendite dei quotidiani nazionali si sono ridotte in misura lievemente superiore a quanto osservabile per quelli a diffusione locale. Un andamento che emerge sia nel raffronto rispetto all’anno prima (- 8,7% i nazionali verso - 8,5% i locali), sia con riferimento all’intero periodo analizzato giugno 2019-giugno 2023 (- 32,9% i nazionali verso - 31,8% i locali).

Si assiste dunque a una tenuta leggermente migliore per le copie locali, che nel corso 2022 erano invece state quelle ad accusare la flessione più ampia (- 9,8% contro il - 8,9% dei nazionali).

Copie digitali in crescita per i 5 maggiori quotidiani generalisti

In relazione ai diversi “generi” editoriali, i principali cinque quotidiani a diffusione nazionale considerati “generalisti” (in ordine di diffusione: Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, L’Avvenire e Il Messaggero), nei primi sei mesi del 2023 hanno registrato una flessione nella vendita di copie cartacee pari al 12,1% rispetto ai corrispondenti volumi del 2022, che si amplia al 38,7% con riferimento al primo semestre 2019).

Allo stesso tempo, però, hanno registrato un contenuto incremento nella vendita giornaliera di copie in formato digitale rispetto all'anno scorso ( 3,9%) consolidando il trend di crescita degli ultimi cinque anni ( 21,8%). 

Inoltre, la vendita di copie digitali è maggiormente concentrata rispetto a quella cartacea: le prime cinque testate del segmento digitale (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24Ore, Il Fatto quotidiano e La Stampa) rappresentano il 59,9% delle copie complessivamente vendute nel semestre, mentre il corrispondente valore per la versione cartacea scende al 33,8%.

GEDI resta il principale gruppo editoriale

L’analisi per operatore vede, in termini di copie complessivamente vendute da inizio anno, GEDI quale principale gruppo editoriale (19,6%, comprensive di 11 testate tra cui La Repubblica e La Stampa), seguito da Cairo/RCS (18,0% che include Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport), da Caltagirone Editore (Il Messaggero e altre quattro testate) e Monrif Group (Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) rispettivamente con il 9,0% e l’8,1%.

Con riferimento all’andamento delle vendite complessive (in formato cartaceo e digitale) delle principali testate, nei primi sei mesi dell’anno il “Corriere della Sera” risulta la principale con il 12,3%, in crescita di 0,5 punti percentuali su base annua e di 1,7 rispetto ai corrispondenti valori del 2019. Seguono “La Repubblica” (7,3%), “La Gazzetta dello Sport” (5,7%) e “La Stampa” (5,2%) che mostrano una flessione sia su base annua che rispetto al 2019.

Doniamo un libro alle scuole. In corso l'ottava edizione di #Ioleggoperché

07 Novembre 2023

Dal 4 al 12 novembre torna in tutta Italia #ioleggoperché, l’iniziativa rivolta a portare i libri nelle scuole e ad avvicinare i ragazzi alla lettura. L’obiettivo è quello di arricchire le biblioteche scolastiche attraverso donazioni che i cittadini potranno fare recandosi nelle librerie che hanno aderito al progetto. Un’iniziativa che il mondo delle edicole non può che apprezzare, nella speranza che progetti come questo possano essere d’aiuto nel far crescere una generazione di lettori sempre più consapevoli, che possa avvicinare anche all’informazione di qualità dei giornali e assicurare il necessario ricambio generazionale di clienti nelle edicole.

Organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), #ioleggoperché è ormai giunta all’ottava edizione e ha scelto come campagna Un libro ti fa grande: un claim che racchiude il significato più profondo dell’iniziativa e un invito convincente per donare un libro a una scuola e investire sul futuro dei più giovani. Anche quest’anno i numeri parlano di un’edizione da record con oltre 3,9 milioni di studenti coinvolti, 25.394 scuole iscritte, 330 nidi, 3.609 librerie e 72.811 gemellaggi tra scuole e librerie.

“Una scuola italiana su due aderisce a #ioleggoperché. Ci auguriamo – ha dichiarato il presidente AIE Innocenzo Cipolletta – che anche quest’anno sempre più cittadini vadano in libreria a donare libri per le biblioteche scolastiche, libri nuovi che si aggiungeranno ai 550 mila della scorsa edizione e ai ben 2,5 milioni complessivi arrivati nelle scuole in questi anni. Oggi più che mai è fondamentale il gioco di squadra per far fronte al bisogno crescente di libri nelle scuole. È un bisogno certificato anche dai numeri. La ricerca sulle scuole aderenti alla scorsa edizione ci ha confermato che questa iniziativa ha un impatto importante: più di 1 biblioteca scolastica su 5 tra le 3.187 che hanno partecipato all’indagine è nata (o nascerà) infatti per effetto o grazie ai libri del progetto”.

“#ioleggoperché rappresenta una iniziativa di eccellenza per l’intero sistema scolastico” ha sottolineato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha ringraziato “gli ideatori e gli organizzatori di #ioleggoperché, a partire dall’Associazione Italiana Editori e dal Presidente Cipolletta, perché il contributo dell’iniziativa al lavoro di tutela e di diffusione del libro all’interno delle scuole è stato ed è davvero inestimabile. L’utilizzo dei libri di #ioleggoperché – ha aggiunto Valditara - ha prodotto attività scolastiche significative: laboratori di lettura, visite alle biblioteche comunali, incontri con gli autori, laboratori di scrittura. È uno degli aspetti che giudico più fecondi del progetto, perché la scuola non deve limitarsi all’orario curriculare ma è e deve essere sempre di più la scuola come luogo fisico e come istituzione”.

#ioleggoperché è una iniziativa organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), resa possibile dal sostegno del Ministero della Cultura attraverso il Centro per il libro e la lettura ed è portata avanti in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), l’Associazione Librai Italiani (ALI), il Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai (SIL), con il supporto di Fondazione Cariplo e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. Ha il sostegno di Lega Serie A, Lega Serie B, Mediafriends e Rai Per la Sostenibilità – ESG.


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