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Bonus edicole Sicilia: erogati fondi a 292 rivendite

20 Marzo 2024

Sono già stati erogati i fondi relativi al bando edicole Sicilia con il quale la Regione Sicilia ha stanziato risorse economiche a sostegno di un settore duramente colpito dal calo delle vendite, rialzo dei costi e crisi dell'editoria.

L’Irfis-FinSicilia ha infatti completato in pochi giorni l’erogazione del bonus precisando che sono stati erogati 292 contributi, fino a 5 mila euro ciascuno, a edicolanti di tutte le nove province siciliane, oltre al bonus per un valore complessivo di 500 mila euro in favore di sei aziende di distribuzione.

“La Regione Siciliana – afferma l'assessore Marco Falcone – in questi mesi è corsa in aiuto di tutto il mondo dell’editoria, non solo con i contributi a siti, giornali, radio e tv, ma anche dando sostegno alle edicole e ai soggetti che curano la distribuzione dei materiali editoriali. Un plauso all’Irfis che, con rapidità ed efficienza, ha curato le selezioni e recapitato il “Bonus edicole” a tutti coloro che potevano beneficiarne, facendo sì che il Governo regionale mantenesse l'impegno assunto. Siamo già al lavoro per rimettere in circolo anche le economie del bando. Nei momenti più difficili, le istituzioni hanno il dovere di stare accanto al tessuto socio-economico dell’Isola”.

Rigenerazione urbana: entra nel vivo il progetto Cities di Confcommercio

20 Marzo 2024

Confcommercio scende in campo contro la desertificazione commerciale con il progetto Cities: Città e Terziazio Innovazione, Economia e Socialità. “Abbiamo sempre sostenuto che ogni insegna che si spegne è un pezzo di città che muore. Vorremmo rovesciare questa frase: ogni luce, ogni insegna che si accende è un pezzo di città che vive”, afferma il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in un’intervista oggi su Il Sole 24 Ore in cui illustra gli obiettivi e le linee d’azione del progetto Cities, che nel 2024 entra nel vivo con una sperimentazione in 12 città-laboratorio e una piattaforma web dedicata.

Dal 2012 al 2023 sono scomparse 135 mila attività commerciali

É un dato di fatto che la desertificazione commerciale stia mettendo in pericolo servizi, vivibilità, sicurezza e attrattività delle nostre città con il rischio che ciò si trasformi in un’emergenza sociale ed economica di difficile gestione. Secondo le ultime stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, tra il 2012 e il 2023 in Italia sono sparite oltre 135 mila attività commerciali tra negozi al dettaglio e commercio ambulante. Per contrastare questo fenomeno servono progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana.

Protocollo con ANCI per rilanciare il territorio

Per favorire uno sviluppo urbano sostenibile e valorizzare il ruolo sociale ed economico delle attività di prossimità nelle città - tra cui sicuramente anche l'attività delle rivendite per il loro ruolo fondamentale nel garantire il diritto di informazione della popolazione - Confcommercio ha stretto da tempo un rapporto di collaborazione con l’ANCI, l’Associazione dei Comuni italiani, recentemente rinnovato con la sottoscrizione di un nuovo Protocollo d’intesa.

A promuovere e sostenere politiche urbane e territoriali in grado di migliorare l’ambiente urbano e la vita dei cittadini e favorire iniziative per lo sviluppo delle attività economiche locali, contribuisce anche il progettoCities: Città e Terziario Innovazione, Economia e Socialità, con il quale Confcommercio mette la propria competenza al centro di un dibattito con le istituzioni e con l’opinione pubblica come autorevole soggetto di rappresentanza al fine di trovare nuovi soluzioni a vantaggio di tutti. 

Nasce OpenCities, piattaforma di confronto e di formazione

Nel primo anno di attività Cities ha individuato direttrici di azione che passano da una stretta collaborazione in primis con l’amministrazione pubblica e i Comuni ma anche con i privati e ha attivato 6 cantieri sul territorio, ognuno dei quali coinvolge due diverse città e altrettante associazioni territoriali confederali. 

E' stata inoltre attivata la piattaforma web OpenCities all’indirizzo https://www.confcommercio.it/-/cities-piattaforma dedicata alle città e alle economie urbane: uno spazio innovativo per favorire lo scambio, la conoscenza e la condivisione di idee, progetti e strategie ma anche per avere un costante aggiornamento sull’attività dei cantieri, per presentare i risultati di analisi e sperimentazioni e per promuovere percorsi formativi.

Sperimentazione avviata in 12 città

Il progetto Cities è entrato nel vivo con l’avvio di 6 cantieri che coinvolgono 12 città e le rispettive associazioni territoriali. Vediamo quali.

Spazio pubblico innovativo - È il luogo per eccellenza in cui si incontrano la dimensione sociale, culturale ed economica delle città, dove il ruolo delle economie di prossimità è più determinante per attivare pratiche partecipative, strategie comunicative, interventi temporanei o artistici finalizzati al benessere collettivo.

Città della sperimentazione: Milano (spazio pubblico come elemento di vitalità urbana e di attrattività imprenditoriale) e Parma (riattivazione di spazi sfitti per renderli nuovi attrattori degli assi commerciali e rivitalizzare la zona).

Città age-friendly - L’invecchiamento della popolazione è una questione sociale, non rinviabile, con evidenti ricadute anche economiche, ma anche un’opportunità per creare maggiore coesione sociale e nuove occasioni imprenditoriali in ambienti urbani adeguati alle esigenze di cittadini sempre più anziani e fragili.

Città della sperimentazione: Genova (nuove soluzioni, abitative e di servizi, per rispondere alle esigenze dei mutamenti demografici in corso) e Verona (ospitalità accessibile e sue ricadute economiche e turistiche, anche in vista delle Paralimpiadi invernali 2026).

Mobilità urbana sostenibile - Da sempre una questione cruciale per l’operatività delle imprese del terziario urbano di mercato, per la quale Confcommercio vuole farsi promotrice di soluzioni tecnico-istituzionali innovative e compatibili con le esigenze dei settori che rappresenta.

Città della sperimentazione: Bologna (creazione di nuove centralità urbane ed economiche per realizzare la Città della prossimità, anche in connessione al percorso intrapreso dal Comune verso nuovi schemi di mobilità) e Cosenza (redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, a partire dalle necessità e dalle potenzialità delle imprese del terziario di mercato).

Turismo, identità ed equilibrio - Realizzare sinergie positive tra ambiente urbano, imprese, residenti e turisti e evitare diseconomie controproducenti per tutti richiede di sviluppare nuove idee e strumenti condivisi verso una maggiore sostenibilità nei centri urbani.

Città della sperimentazione: Firenze (definizione delle politiche della notte per affrontare con una visione multidisciplinare e costruttiva gli impatti della movida) e Palermo (disciplina del commercio in centro storico per contenere gli impatti dei flussi turistici).

Comunità energetiche urbane - Uno strumento innovativo per la transizione energetica del Paese. Approfondirne le tematiche specifiche è strategico per affrontare le difficoltà connesse al fabbisogno energetico delle imprese e per favorire il protagonismo delle Associazioni territoriali nello sviluppo urbano sostenibile.

Città della sperimentazione: Trento/Rovereto e Ancona (linee guida per la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili in ambito urbano in cui l’Associazione territoriale svolge il ruolo di soggetto promotore dell’iniziativa e soggetto aggregatore di imprese interessate).

Urban data - La raccolta e l’uso efficace dei dati, per trasformarli in informazioni utili alla definizione di politiche e azioni adeguate alle necessità di imprese e cittadini, sono fattori fondamentali per rafforzare il posizionamento di Confcommercio come interlocutore primario di Enti locali e altri attori urbani.

Città della sperimentazione: Varese (potenziamento del sistema di raccolta, elaborazione e rappresentazione dei Big Data in ambito urbano per proseguire nella definizione di azioni di marketing territoriale a favore degli associati e con l’obiettivo di estendere le potenzialità dello strumento ai fini della pianificazione dei servizi a cittadini e imprese) e Perugia (partecipazione alla realizzazione di un Digital Twin cittadino, per sviluppare un sistema integrato e intelligente di gestione dell’organismo urbano).

Edicole Roma, Cosap 2024 invariata

18 Marzo 2024

Il canone di occupazione del suolo pubblico per le edicole di Roma non registrerà nessun incremento nel 2024 e resterà al livello dell’anno precedente. A stabilirlo, come si legge in una nota pubblicata il 17 marzo sul sito istituzionale di Roma Capitale, è una delibera di modifica presentata dall’assessore al Bilancio Silvia Scozzese e approvata dalla Giunta capitolina. Le previsioni di entrata effettuate - viene precisato - consentono infatti di assorbire l’eventuale contrazione di gettito.

“Le edicole rappresentano un presidio sociale di grande importanza sui territori – ha spiegato il Sindaco Roberto Gualtieri – e stanno anche pagando le conseguenze di una grave crisi di settore, ulteriormente peggiorata dal periodo della pandemia. Dopo un confronto trasparente con i rappresentanti della categoria portato avanti dall’assessora Lucarelli – ha proseguito – abbiamo deciso di evitare qualunque incremento della Cosap per le edicole perché comprendiamo la situazione e riteniamo che il settore vada anzi aiutato, proprio per continuare a garantire in tutta la città quello che si configura anche come un servizio ai cittadini e non solo come un’attività di rivendita vera e propria”.

“È importante – ha commentato l’Assessora alle Attività Produttive, Monica Lucarelli – sostenere questo settore, già piegato dalla crisi, poiché contribuisce in modo significativo alla vita della nostra città. Le edicole sono infatti un punto di riferimento fondamentale sui territori, offrendo servizi di prossimità essenziali, presidi culturali e luoghi di incontro sociale. Stiamo lavorando anche con i Municipi e le associazioni di categoria per valorizzare questo storico comparto”.

Il Comune aveva inizialmente proposto un aumento del 45% della tassa sul suolo pubblico per il 2024, un aumento che avrebbe messo in forte difficoltà le edicole della Capitale che vivono una fase critica a causa della contrazione delle vendite di giornali.

Era arrivata, forte, la protesta della categoria, accompagnata dalla denuncia del consigliere e capogruppo della Lega, Fabrizio Santori, secondo il quale “il Comune si comporta come un mercante senza scrupoli che scarica la sua fame di denaro su ogni voce dei servizi comunali, senza alcun discrimine tra chi esercita attività commerciali che garantiscono guadagni certi e chi, come nel caso degli edicolanti, rappresenta uno strumento di diffusione di cultura e informazione”.

Alla fine il repentino dietrofront da parte del Sindaco Gualtieri ha contribuito a chiudere in positivo la vicenda, con anche la promessa, da parte dell’assessora Lucarelli, di "lavorare con i Municipi e le associazioni di categoria per valorizzare questo storico comparto".

Bonus edicole: dal 15 marzo le domande per il contributo alle spese 2022

15 Marzo 2024

Archiviato, lo scorso 8 marzo, il periodo utile per richiedere il bonus edicole 2023 - che consentiva di ottenere fino a 2.000 euro (fino a 3.000 euro per chi opera nelle Aree Interne) per attività effettuate nel 2023 - si apre il 15 marzo la finestra temporale per presentare la domanda per richiedere un contributo pari al 50% delle spese di gestione sostenute nel 2022.

Le risorse messe a disposizione per questa seconda linea di intervento ammontano a 6 milioni, contro i 4 milioni della prima linea, e rientrano anch'esse nell’ambito del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria per l’anno 2023.

Ricordiamo a tutti i nostri associati aventi diritto di rivolgersi ai referenti sindacali d'area in caso di chiarimenti o difficoltà a presentare la domanda, e di non lasciarsi sfuggire l'opportunità di ottenere questo contributo. Inviatiamo inoltre a consultare le circolari caricate sull'Area Riservata del sito per ulteriori approfondimenti.

I beneficiari che possono fare domanda sono gli stessi che hanno usufruito del bonus edicole 2023, ossia chi svolge attività di rivendita esclusiva di giornali e riviste con codice ATECO 47.62.10 come codice di attività primario e non è sottoposto a procedure di liquidazione volontaria, coatta amministrativa o giudiziale.

Le domande devono essere presentare in via telematica dalle ore 10:00 del 15 marzo 2024 alle ore 17:00 del 15 aprile 2024. La richiesta può essere inoltrata per le seguenti spese sostenute nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2022 al netto dell’IVA ove prevista:
a. imposta municipale unica (IMU);
b. tassa per i servizi indivisibili (TASI);
c. canone per l'occupazione di suolo pubblico (COSAP);
d. tassa per l’occupazione del suolo pubblico – TOSAP (ove istituita dalle amministrazioni proprietarie delle aree, in alternativa al COSAP).
e. tassa sui rifiuti (TARI);
f. spese per locazione;
g. servizi di fornitura di energia elettrica;
h. servizi telefonici e di collegamento a Internet;
i. spese per l'acquisto o il noleggio di registratori di cassa, registratori telematici o di dispositivi POS;
j. altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico.

Le edicole ubicate nei Comuni, Province e Città metropolitane che hanno istituito il Canone unico patrimoniale (CUP) in sostituzione di Tosap e Cosap possono inserire l’importo totale delle spese sostenute per il CUP.

Si ricorda inoltre che non possono essere inserire in domanda le spese sostenute nel 2022 con riferimento alle spese per l’acquisto o il noleggio di registratori di cassa o registratori telematici e di dispositivi POS e altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico, qualora il richiedente abbia già usufruito di un contributo per tali spese nell’ambito del Bonus edicole 2022.

Si ricorda infine che, inserendo il riferimento alle spese sostenute nell’anno 2022, il Dipartimento ha voluto lasciare aperta la possibilità alle edicole aventi diritto di scaricare le spese (sostanzialmente analoghe) sostenute nel 2023 nell’eventualità che venga previsto un credito d’imposta per l’anno 2024.

L’elenco dei soggetti cui è riconosciuto il contributo con l’importo a ciascuno spettante sarà approvato con decreto del Capo del Dipartimento e pubblicato sul sito istituzionale. Il contributo è erogato, al netto delle ritenute erariali, mediante accredito sul conto corrente intestato al beneficiario e dichiarato nella domanda di accesso.

Pubblicità sulla carta stampata: in flessione del 13,5% a gennaio

14 Marzo 2024

Inizia male il 2024 per il fatturato pubblicitario della carta stampata. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Stampa FCP-Federazione Concessionarie Pubblicità, a gennaio la raccolta è ammontata a 26,27 milioni di euro, il 13,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2023 quando il fatturato era stato di 30,4 milioni.

Giù i quotidiani

Nello specifico, i ricavi pubblicitari dei quotidiani sono stati pari a 22,6 milioni, con una flessione su base annua del 13,9%, a fronte di un calo del 9,4% degli spazi.

Tutte le singole tipologie presentano una contrazione su base annua: commerciale nazionale meno 19,3%, commerciale locale meno 3,5%, classified meno 5,4%, legale meno 31,6%, finanziaria meno 6,1%.

In flessione anche i periodici

I ricavi pubblicitari dei periodici sono calati nel complesso del 10,5% attestandosi a 3,7 milioni, a fronte di una contrazione del 5,7% degli spazi.

In particolare i settimanali che segnano un calo del 6,3% in termini di fatturato a 1,7 milioni, i mensili un calo del 13,5% a 1,8 milioni e le altre periodicità un calo del 20,0% a 118 mila euro.

Bilancio negativo nel 2023, ma solo per i quotidiani

In base ai dati dell’Osservatorio Stampa FCP (Federazione Concessionarie Pubblicità), l’anno scorso il fatturato della raccolta pubblicitaria ha registrato un decremento del 2,7% - in rallentamento rispetto alla flessione del 5,8% del 2022 - scendendo a 560 milioni di euro, contro i 575 milioni di euro di fine 2022 e i 610 milioni di fine 2021.

Nello specifico, la raccolta totale sui quotidiani è ammontata a fine dicembre 2023 a 401,3 milioni di euro, in flessione del 4,1% rispetto al dato di dicembre 2022. Il 2023 è terminato invece con una raccolta in crescita dell’1,1% per i periodici per un ammontare vicino ai 159 milioni.

Sono 300 le edicole che usufruiranno del Bonus edicole Sicilia

11 Marzo 2024

In merito al bando con il quale la Regione Sicilia ha destinato 5 milioni di euro di contributi a fondo perduto alle edicole e agenzie di distribuzione e servizi di stampa, sono state approvate da Irfis-FinSicilia le graduatorie dei soggetti che potranno godere dei contributi. Lo rende noto l'assessorato all'Economia della Regione Siciliana che, a fine 2023, aveva messo a punto lo stanziamento con l'obiettivo di sostenere un settore duramente colpito dalla crisi dell'editoria e dalle conseguenze di lunga durata della pandemia.

In base alle graduatorie saranno ben 300 gli esercenti che usufruiranno del Bonus edicole Sicilia, mentre saranno 6 le aziende di distribuzione che attingeranno ad aiuti complessivi per quasi 500 mila euro. Nelle prossime settimane l'Irfis comunica che procederà alle liquidazioni.

“Si avvia alla fase conclusiva - dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani - questa misura fortemente voluta dal mio governo. Riteniamo tutto il settore che ruota intorno all’editoria un comparto fondamentale per l’economia della nostra Isola. Siamo, quindi, intervenuti in maniera tangibile per mitigare la situazione di difficoltà che ormai da alcuni anni gli operatori si trovano ad affrontare”.

“Le edicole e le agenzie di distribuzione - afferma l'assessore Marco Falcone - sono dei punti di riferimento insostituibili sul territorio, vitali soprattutto nei piccoli Comuni più penalizzati in termini di servizi e collegamenti. La Regione, nel contesto di una crisi che purtroppo non molla la presa, ha voluto sostenere l'intero sistema che ruota attorno questi presidi dell'informazione con valenza sociale, facendo la propria parte con il prezioso supporto dell'Irfis”, conclude.

Vendite quotidiani in edicola: il 2024 parte male

11 Marzo 2024

É iniziato in profondo rosso il nuovo anno per le vendite di quotidiani in edicola, sia nel raffronto su base mensile che, a maggior ragione, in quello su base annuale. I dati sulla diffusione resi noti da ADS-Accertamenti Diffusione Stampa indicano il protrarsi di una situazione d’emergenza per la carta stampata, che in un anno ha perso quasi 100.000 copie portandosi da 1,2 milioni a 1,1 milioni (17 mila in meno rispetto al mese precedente).

Quanto alle singole testate, Il Corriere della Sera, che è il quotidiano più letto dagli italiani, vede le vendite in edicola contrarsi del 3% rispetto al mese precedente e dell’11% rispetto a gennaio 2023, tenendosi di poco sopra le 120.000 copie, contro le 135.000 di un anno fa. La Repubblica, che un tempo teneva testa al Corsera, è precipitata sotto le 68.000 copie con un calo del 4% rispetto a dicembre 2023 e del 9% rispetto a gennaio 2023 e viene sorpassata, in termini di vendite da La Gazzetta dello Sport, che perde a sua volta l’8% su base annua e il 5% su base mensile.

Tornando ai quotidiani generalisti, in un anno La Stampa ha perso il 14% scendendo a 53.532 copie e Il Messaggero il 10% portandosi a 39.616 copie, da rilevare però che il quotidiano romano è uno dei pochi ad aver mantenuto invariate le vendite rispetto al mese precedente. Passando ai tre quotidiani che fanno capo a QN, Il Resto del Carlino e La Nazione cedono rispetto a un anno prima il 10% e Il Giorno il 13%, con modeste variazioni negative su base mensile, nell’ordine in media del 2%, per tutte e tre le testate.

Dalle contrazioni di vendite non si salvano nemmeno gli sportivi. La Gazzetta dello Sport, come si diceva, cede l’8% su base annua (-5% sul mese precedente), Tuttosport il 9% (-2%) mentre Il Corriere dello Sport presenta variazioni nulle sia a livello annuale che mensile mantenendosi attorno alle 33.400 copie. Pesanti contrazioni per gli economici, con Il Sole 24 Ore che nel raffronto su base annua perde in edicola il 13% delle copie e Italia Oggi che addirittura dimezza quasi le vendite con un tonfo del 48% passando da 6.731 copie di gennaio 2023 alle 3.523 copie di gennaio 2024.

Tra i giornali politicamente schierati la situazione non cambia. Nel raffronto annuale Il Giornale cede il 5%. (-1% su base mensile), La Verità il 15% (-3%) e Libero il 13% (-1%). Il più stabile è Il Fatto Quotidiano con vendite pressoché invariate rispetto al mese precedente sulle 20.300 copie e in calo dell’1% su base annua. Il Manifesto, invece, riporta un calo del 4% su base mensile e dell’8% rispetto a un anno prima.

Soffre in edicola anche la stampa locale. Tra le testate che registrano le maggiori perdite rispetto a un anno prima si segnalano Il Giornale di Vicenza e Il Tirreno che cedono il 23%, L’Arena che arretra del 20%, Il Giornale di Sicilia con un meno 17% e Il Giornale di Brescia con un meno 15%. Sul fronte opposto, si segnalano le vendite in edicola invariate per L’Unione Sarda ( 9% su base mensile) e il progresso del 2% per Il Tempo. Calo del 6% per Il Nuovo Quotidiano di Puglia e del 7% per Corriere Umbria, La Nuova Gazzetta di Modena e La Nuova Sardegna.

Carta stampata in cerca di nuovi lettori

10 Marzo 2024

É stato presentato il 19° Rapporto sulla Comunicazione del Censis, da cui emerge che la tv resta il mezzo più amato dagli italiani, gli utenti di internet e social network sono stabili, i lettori di libri sono in leggero aumento mentre la carta stampata non è riuscita ad arrestare il suo trend negativo.

Meno lettori per la carta stampata

In particolare, per i media a stampa, si legge nel rapporto del Censis, si accentua ulteriormente la crisi ormai storica, a cominciare dai quotidiani cartacei venduti in edicola, che nel 2007 erano letti dal 67% degli italiani mentre nel 2023 tale percentuale è scesa al 22%. Il Rapporto mette in evidenza un calo del 3,4% di lettori di quotidiani in un anno (meno 45% negli ultimi 15 anni), dell’1,7% di lettori di settimanali e del 2,8% di lettori di mensili.

Nel frattempo, però, anche gli utenti dei quotidiani online sono diminuiti e rappresentano il 30,5% degli italiani, con una contrazione del 2,5% in un anno, mentre sono stabili quanti utilizzano i siti web d’informazione, che restano il 58,1% della popolazione, come già nel 2022, ma in crescita del 21,6% dal 2011.

Segnali di ripresa per i libri

Buone notizie, invece, dal mondo dell’editoria libraria. Nel 2023 si è arrestata l’emorragia di lettori di libri: gli italiani che leggono libri cartacei sono il 45,8% del totale ( 3,1% rispetto allo scorso anno ma -13,6% rispetto al 2007). La ripresa non riguarda però i lettori di e-book, che non si sbloccano, rimanendo stabili al 12,7% (-0,6%).

Tv e radio restano i preferiti dagli italiani

Tv e radio si confermano due punti di riferimento per l’informazione facendo da polo di attrazione per un vasto pubblico. Nel 2023 a guardare la tv in tutte le sue forme - tradizionale, satellitare, via internet, mobile tv - è stato complessivamente il 95,9% degli italiani ( 0,8%). Quanto alla radio, i radioascoltatori sono stati il 78,9% degli italiani, con una lieve flessione da un anno all’altro (-1,1%).

Consolidamento di internet, smartphone e social network

Tra il 2022 e il 2023 si è registrato un consolidamento dell’utilizzo di internet da parte degli italiani (l’89,1% di utenza, con una differenza positiva di 1,1 punti percentuali), e si è evidenziata una sovrapposizione quasi perfetta con quanti utilizzano gli smartphone (l’88,2%) e molto prossima a quanti sono gli utilizzatori di social network (82,0%).

I giovani preferiscono YouTube e Instagram

Tra i giovani (14-29 anni) si è registrato un consolidamento nell’impiego delle piattaforme online. Il 93,0% utilizza WhatsApp, il 79,3% YouTube, il 72,9% Instagram, il 56,5% TikTok. In lieve flessione tra gli under 30, oltre a Facebook (passato dal 51,4% del 2022 al 50,3%), anche Spotify (dal 51,8% al 49,6%) e Twitter (dal 20,1% al 17,2%). Colpisce la discesa di due piattaforme partite bene ma che nel tempo hanno arrestato la loro corsa: Telegram (passato dal 37,2% del 2022 al 26,3%) e Snapchat (dal 23,3% all’11,4%).

La spesa delle famiglie premia i dispositivi digitali

Per quanto riguarda la spesa delle famiglie per i consumi mediatici, è proseguito il boom per l’acquisto di telefonini, che ha superato gli 8,7 miliardi di euro con un valore che si è moltiplicato per più di otto volte in quindici anni. Rialzo rilevantissimo ( 215,8%) anche per quella dedicata all’acquisto di computer, audiovisivi e accessori mentre i servizi di telefonia e traffico dati hanno conosciuto un assestamento verso il basso a causa del riequilibrio tariffario. Infine, la spesa per libri e giornali ha subito un vero e proprio crollo: complessivamente -38,2%.

Intelligenza Artificiale: l’incertezza sul futuro

Il 74% degli italiani ritiene che gli sviluppi dell’intelligenza artificiale siano al momento imprevedibili. Il 68,3% crede che aumenteranno le notizie non verificabili, di conseguenza non sapremo più distinguere il vero dal falso, con grandi rischi per le democrazie e il 66,3% pensa che sarà la fine della privacy dei cittadini perché saremo tutti controllati dagli algoritmi. C’è però anche 73,2% che ritiene che le macchine non potranno mai sviluppare una vera forma di intelligenza come gli umani.

L’edicola parla al femminile

08 Marzo 2024

Dai dati di Unioncamere emerge che oltre il 40% dei titolari di edicole esclusive presenti in Italia sono donne: una componente essenziale della rete di vendita della stampa che vogliamo celebrare in questa giornata dedicata al mondo femminile sottolineando il loro impegno nell’affrontare ogni giorno orari di lavoro prolungati e nel farlo con professionalità per 360 giorni l’anno perché l’edicola è un’attività che non chiude mai.

Il dato che riguarda la nostra categoria appare in linea con le dinamiche dell’occupazione femminile, da cui emerge che il terziario di mercato è il settore di elezione delle imprese femminili, con un tasso di occupazione che cresce più velocemente rispetto a quello del mercatro del lavoro nel suo complesso.

Come emerge dall'analisi condotta dall’Ufficio Studi di Confcommercio, nel quadriennio 2019-2023 la componente femminile dipendente ed indipendente del mercato del lavoro nel suo complesso è cresciuta del 13,3%, contro il 10,2% del totale (uomini donne). Nel terziario di mercato, però, la crescita della componente femminile è stata ancora più accentuata con un incremento del 15,8%.

Detta in altre parole, degli 1,85 milioni di posti di lavoro creati negli ultimi quattro anni, poco più della metà sono stati assegnati a lavoratrici e nel terziario di mercato oltre il 60% dei nuovi occupati sono stati donne.

L’occupazione delle donne cresce, e nel terziario più che in altri settori, ma resta sottodimensionata rispetto al resto d’Europa. L’ufficio studi di Confcommercio dice anche che il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro nel nostro Paese è pari al 48,2%, contro il 59,6% della media dell’Unione Europea.

Con un tasso di partecipazione femminile pari a quello europeo in Italia avremmo 2,3 milioni di occupate in più, quindi un aumento del PIL, ma anche un aumento demografico. Paesi come Danimarca, Svezia e Islanda hanno un indice di fertilità medio dell’1,7% rispetto all’1,2 dell’Italia e hanno un tasso di partecipazione femminile al lavoro compreso fra il 70 e il 77%.

Per Anna Lapini, Presidente nazionale del Gruppo Terziario Donna Confcommercio, “la parità di genere è un obiettivo che deve essere raggiunto nell’interesse di tutti e da tutti insieme è giusto perseguirlo. Il ruolo delle imprese femminili e delle imprese del terziario è quello di contribuire alla crescita dell’occupazione femminile, e quindi allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese, ma anche di incentivare l’autonomia economica delle donne - che non mi stancherò mai di ripeterlo - è il primo argine contro la violenza di genere. Per questo celebriamo il #ilnostro8marzo con lo slogan: Ogni impresa femminile è un passo avanti verso l'uguaglianza”.

Le insidie dell’Intelligenza artificiale sulla stampa

29 Febbraio 2024

Ci sono in rete oltre 700 siti di informazione, diffusi in 15 differenti lingue inclusa quella italiana, generati dall'intelligenza artificiale che pubblicano notizie con poca o alcuna supervisione umana e che contribuiscono alla diffusione di notizie false, anche in ambito politico, o di eventi vecchi spacciati per nuovi. A lanciare l’allarme è il NewsGuard, l’organizzazione internazionale fondata nel 2018 dai giornalisti Steven Brill e Gordon Crovitz, che si occupa di contrastare la disinformazione sul web.

I rischi connessi all’Intelligenza artificiale sono ben evidenti al nostro Governo, e gli effetti dell’IA a livello mondiale saranno uno dei focus che l’Italia intende sottoporre al G7, di cui da inizio anno ha la Presidenza.

Nel frattempo, qualche giorno fa, intrattenendosi a cena con la stampa estera, la Premier Giorgia Meloni ha parlato dei pericoli per il settore dell’editoria: “si può parlare quanto si vuole di libertà di stampa ma il problema è che si rischia di cancellare la stampa: l’intelligenza artificiale è una grande opportunità se governata, altrimenti può essere un detonatore”. “Rischiamo - ha aggiunto - un impatto sul mercato del lavoro che riguarda formazioni altamente qualificate, come il giornalismo, che può essere devastante”. Uno scenario inimmaginabile che metterebbe a rischio l’intero settore e, soprattutto, lascerebbe gli italiani senza un’informazione attendibile di riferimento.

Qualche giorno prima il sottosegretario all’editoria, Alberto Barachini, era intervenuto sull’argomento annunciado che il Dipartimento sta “lavorando sull’intelligenza artificiale per governala e metterla a sistema, per fare in modo che rappresenti una sfida e non un rischio” ma anche per “rendere più consapevoli i cittadini”.
“Siamo di fronte - ha aggiunto - ad una rivoluzione mai vista prima che impatterà sulle prossime scadenze elettorali e sulle nostre vite, con rischi di disinformazione, fake news e perdite occupazionali. Dobbiamo difendere l’informazione nazionale e alzare barriere contro la disinformazione internazionale che è molto attiva, soprattutto in un periodo di drammatici conflitti mondiali”.


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