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Le insidie dell’Intelligenza artificiale sulla stampa

29 Febbraio 2024

Ci sono in rete oltre 700 siti di informazione, diffusi in 15 differenti lingue inclusa quella italiana, generati dall'intelligenza artificiale che pubblicano notizie con poca o alcuna supervisione umana e che contribuiscono alla diffusione di notizie false, anche in ambito politico, o di eventi vecchi spacciati per nuovi. A lanciare l’allarme è il NewsGuard, l’organizzazione internazionale fondata nel 2018 dai giornalisti Steven Brill e Gordon Crovitz, che si occupa di contrastare la disinformazione sul web.

I rischi connessi all’Intelligenza artificiale sono ben evidenti al nostro Governo, e gli effetti dell’IA a livello mondiale saranno uno dei focus che l’Italia intende sottoporre al G7, di cui da inizio anno ha la Presidenza.

Nel frattempo, qualche giorno fa, intrattenendosi a cena con la stampa estera, la Premier Giorgia Meloni ha parlato dei pericoli per il settore dell’editoria: “si può parlare quanto si vuole di libertà di stampa ma il problema è che si rischia di cancellare la stampa: l’intelligenza artificiale è una grande opportunità se governata, altrimenti può essere un detonatore”. “Rischiamo - ha aggiunto - un impatto sul mercato del lavoro che riguarda formazioni altamente qualificate, come il giornalismo, che può essere devastante”. Uno scenario inimmaginabile che metterebbe a rischio l’intero settore e, soprattutto, lascerebbe gli italiani senza un’informazione attendibile di riferimento.

Qualche giorno prima il sottosegretario all’editoria, Alberto Barachini, era intervenuto sull’argomento annunciado che il Dipartimento sta “lavorando sull’intelligenza artificiale per governala e metterla a sistema, per fare in modo che rappresenti una sfida e non un rischio” ma anche per “rendere più consapevoli i cittadini”.
“Siamo di fronte - ha aggiunto - ad una rivoluzione mai vista prima che impatterà sulle prossime scadenze elettorali e sulle nostre vite, con rischi di disinformazione, fake news e perdite occupazionali. Dobbiamo difendere l’informazione nazionale e alzare barriere contro la disinformazione internazionale che è molto attiva, soprattutto in un periodo di drammatici conflitti mondiali”.

Trend dei lettori stabile secondo i dati Audipress

29 Febbraio 2024

Sono 31,6 milioni i lettori complessivi che hanno negli ultimi 30 giorni hanno letto o sfogliato un titolo stampa su carta e/o replica digitale, pari al 60,7% della popolazione con un’età superiore ai 14 anni: con un calo dello 0,7% rispetto alla precedente ediziona a parità di testate omogenee considerate. É quanto emerge dalla nuova edizione Audicom - sistema Audipress 2023/III, frutto dell’indagine ufficiale che monitora in maniera continuativa le abitudini di lettura e la fruizione delle principali testate italiane.

Cresce la copia digitale ma a ritmo lento

Il dato principale che emerge è il modesto aumento del 2,5% dei lettori che prediligono la copia digitale replica. Si tratta però di 7,3 milioni i lettori, pari al 14% della popolazione con un’età superiore ai 14 anni, a conferma che questo mezzo di lettura fatica a decollare e resta, nonostante gli sforzi di investimento da parte degli editori, una nicchia di mercato, spesso dalla redditività incerta.

Nel dettaglio, le copie replica dei Quotidiani sono aumentate del 2,1% e quelle dei Mensili dell’1%. Per i Quotidiani, l'indagine rivela che c'è una forte crescita (più 6,3%) nell'utilizzo di questo mezzo tra gli over 55.

Trend stazionario per i quotidiani

Per quanto riguarda i Quotidiani, con 11,6 milioni di lettori su carta e/o digitale replica di almeno una testata in un giorno medio, pari al 22,2% della popolazione oltre i 14 anni, resta confermato il trend in continuità per questo formato.

Circa la composizione del lettorato, il 61,2% dei lettori sono uomini e il 38,8% da donne mentre quasi la metà dei lettori (48,6%) è rappresentata da individui di età superiore ai 55 anni. I lettori di fascia 35-54 anni rappresentano il 32,1% e quelli della fascia 14-34 anni il 19,3%.

Quanto alle abitudini di acquisto, emerge una particolare preferenza per l’acquisto diretto o in abbonamento (61,4% delle letture) e una frequenza di lettura Alta (59% delle letture) che va da 4 a 7 giorni la settimana.

Consumo “solido” per i settimanali

Anche per i Settimanali il trend appare stabile, con un’audience di 8,5 milioni di lettori di almeno una testata su carta e/o digitale replica negli ultimi 7 giorni, in linea con l’edizione precedente.

Come già emerso dalle precedenti edizioni, il lettorato in questo caso di questo formato è composto in prevalenza, nel 67,4% dei casi, da donne, oltre che da individui diplomati con licenza media e superiore (71,9% dei casi) e di età superiore ai 55 anni (nel 49,3% dei casi).

I dati rivelano che il consumo resta solido e di buon livello, contando su 12,7 milioni di letture e una frequenza di lettura Alta nel 44,6% dei casi (da 9 a 12 numeri in tre mesi) o Media nel 35,2% dei casi (da 4 a 8 numeri in tre mesi) e un’abitudine all’acquisto diretto (personale o in famiglia o in abbonamento) nel 75,2% dei casi.

Andiamento stabile per i Mensili

Con 8,1 milioni di lettori, anche i Mensili rilevati mantengono un andamento stabile rispetto alla precedente edizione.

Dai dati risulta che negli ultimi 30 giorni sono state raggiunte 12,2 milioni di letture, caratterizzate da una frequenza di lettura Media (da 4 a 8 numeri in 12 mesi) nel 43,7% dei casi e da un elevato livello di ingaggio, considerando il 72,7% dei casi in cui la rivista viene acquistata individualmente o da un familiare o in abbonamento.

Non sono solo le edicole a scomparire

21 Febbraio 2024

In dieci anni sono “spariti” più di 110.000 negozi dalle nostre città. Lo dice uno studio realizzato da Confcommercio che mette in luce un fenomeno che di anno in anno assume contorni sempre più rilevanti e sta cambiando il volto delle città, oltre alle abitudini di acquisto dei consumatori.

Non è solo l’e-commerce ad essere sul banco degli imputati. Gli anni di pandemia hanno avuto un peso notevole accentuando il trend di chiusure di attività commerciali.

Il risultato dell’indagine – effettuata dall’Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne e giunta alla nona edizione – evidenzia che le imprese di commercio al dettaglio sono passate dalle 551.317 attive nel 2012 alle 439.805 presenti a fine 2023 con un decremento negli ultimi dieci anni di 111.512 attività.

Bilancio negativo anche per le imprese di commercio ambulante, che erano 93.810 nel 2012 e a fine 2023 erano 69.757: in questo caso sono sparite in dieci anni 24.053 attività.

Il trend generale porta verso una progressiva desertificazione delle attività commerciali, ma il fenomeno - come sempre - va scorporato sia territorialmente, sia in base al settore merceologico.

Considerando le 120 città medio-grandi prese in esame dell’indagine - di cui 110 capoluoghi di provincia e 10 comuni di media dimensione non capoluogo, escluse le città di Milano, Napoli e Roma perché multicentriche, dove non è quindi possibile la distinzione tra centro storico e non centro storico - la riduzione di attività commerciali appare più accentuata nei centri storici rispetto alle periferie, un fenomeno che interessa tanto il Centro-Nord che il Mezzogiorno, fino allo scorso anno caratterizzato - quest’ultimo - da una maggiore vivacità commerciale.

Sul sito di Confcommercio sono disponibili i file excel delle Regioni contenenti i singoli fogli con i dati relativi ad ogni città oggetto dell’indagine.

Quanto ai settori, le attività con maggiore contrazione sono quelle relative ai distributori di carburanti (-40,7%), i negozi di libri e giocattoli (-35,8%), le attività che riguardano la vendita di mobili e di ferramenta (-33,9%) e i negozi di abbigliamento (-25,5%). A fronte delle chiusure di queste attività, si registra un incremento di farmacie ( 12,4%), negozi di computer e telefonia ( 11,8%), attività di bed & breakfast ( 42%) e anche di ristorazione ( 2,3%).

“Prosegue la desertificazione commerciale delle nostre città, un fenomeno che riguarda soprattutto i centri storici dove la riduzione dei livelli di servizio è acuita anche dalla perdita di commercio ambulante”, ha commentato il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. “Rimane in ogni caso prioritario - ha aggiunto - contrastare la desertificazione commerciale con progetti di riqualificazione urbana per mantenere servizi, vivibilità, sicurezza e attrattività delle nostre città. In questa direzione vanno il progetto Cities di Confcommercio e la rinnovata collaborazione con l’Anci a conferma del nostro impegno per favorire uno sviluppo urbano sostenibile e valorizzare il ruolo sociale ed economico delle attività di prossimità nelle città”.

(foto by Filippo Rognoni e Lorenzo Boccasanta)

Pubblicità: nel 2023 raccolta positiva per i periodici, negativa per i quotidiani

21 Febbraio 2024

Gli investimenti pubblicitari sulla carta stampata sono diminuiti anche nel 2023. In base ai dati dell’Osservatorio Stampa FCP (Federazione Concessionarie Pubblicità), l’anno scorso il fatturato della raccolta pubblicitaria ha registrato un decremento del 2,7% - in rallentamento rispetto alla flessione del 5,8% del 2022 - scendendo a 560 milioni di euro, contro i 575 milioni di euro di fine 2022 e i 610 milioni di fine 2021.

Male i quotidiani: -4,1%

Nello specifico, la raccolta totale sui quotidiani è ammontata a fine dicembre 2023 a 401,3 milioni di euro, in flessione del 4,1% rispetto al dato di dicembre 2022. La pubblicità Commerciale Locale è quella che ha mostrato la tenuta migliore con un decremento dell’1,6% su base annua, mentre quella Commerciale Nazionale ha segnato una contrazione del 3,2% e la Legale del 2,8%. La peggiore performance spetta alla pubblicità Finanziaria e alla Classified, diminuite rispettivamente del 15,6% e del 14,1%.

Bene i periodici: 1,1%

Il 2023 è terminato con una raccolta in crescita dell’1,1% per i periodici per un ammontare vicino ai 159 milioni di euro. A trascinare la raccolta sono stati i mensili e le altre periodicità che hanno messo a segno incrementi rispettivamente del 5,1% e del 18,1%. La raccolta sui settimanali, invece, ha evidenziato una contrazione del 3%.

Pubblicità 2023: in calo solo quella sulla carta stampata

I dati comunicati da FCP sono simili a quelli arrivati da Nielsen, che per il 2023 indica una contrazione del 4% degli investimenti pubblicitari sui quotidiani e una crescita dello 0,8% per la raccolta sui periodici.

Secondo Nielsen, nel complesso l’anno scorso il settore pubblicitario ha registrato una raccolta in aumento del 2,6% a 9,1 miliardi di euro. Gli investimenti sono aumentati in tutti i mezzi. In particolare, la pubblicità in TV è cresciuta del 2,1%, quella in Radio del 6% e quella Digital - che ormai assorbe quasi la metà del mercato con un business di oltre 4 miliardi di euro e si conferma il mezzo con il maggior fatturato in termini di raccolta - del 3,5%.

Previsioni 2024: atteso un anno positivo in linea con il 2023

Per il 2023 le previsioni di UNA, l’associazione delle imprese di comunicazione, indicano un ulteriore anno di espansione per la raccolta pubblicitaria complessiva, che dovrebbe segnare una crescita compresa tra un 2,5% e un 2,9%, nonostante le incertezze economiche e politiche attese per i prossimi mesi.

A dare una mano agli investimenti pubblicitari saranno importanti eventi sportivi come gli Europei di calcio in Germania e le Olimpiadi in Francia. Il mercato dovrebbe inoltre beneficiare del ritorno di investitori come quelli dell’Automotive, complice la transizione in atto nel settore e la commercializzazione di nuovi modelli di auto elettriche. Altri comparti per i quali è attesa una crescita sono i beni di largo consumo, il turismo e i media/editoria.

Previsioni più prudenti sul 2024 sono arrivate invece da UPA, l’associazione che raggruppa le società che investono in pubblicità. “Si naviga a vista ma il sentiment è di fiducia. Dopo un 2023 che è andato molto bene, mantenere almeno il livello di investimenti dell’anno scorso è un obiettivo a cui possiamo mirare. Se poi potremo fare qualcosa in più, tanto meglio. Ma non mi sbilancio perché la grande incertezza ci obbliga alla prudenza” e “la recessione della Germania potrebbe avere delle ricadute”, ha spiegato il Presidente di UPA Lorenzo Sassoli de Bianchi.

Quotidiani in ediciola: vendite giù del 9% nel 2023

19 Febbraio 2024

Il 2023 è stato un altro anno di contrazione per la carta stampata ed è giusto interrogarsi su come rilanciare il settore e, di conseguenza, la rete di vendita della carta stampata considerando la rilevanza della comunicazione per il Paese e considerando che la carta stampata è l’unica barriera contro il dilagare di notizie false e un baluardo a difesa della democrazia del Paese garantendo il pluralismo dell’informazione.

Nel raffronto anno su anno, i dati di dicembre 2023 rilasciati da ADS-Accertamento Diffusione Stampa sono inesorabili: per quanto riguarda i quotidiani, gli unici segni postivi sono quelli delle testate sportive, mentre i due maggiori giornali generalisti, Il Corriere della Sera e La Repubblica, mostrano un calo del 10% delle vendite in edicola rispetto a dicembre 2022. C’è un dato ulteriore, però, su cui riflettere: rispetto al mese di novembre le vendite complessive di quotidiani in edicola sono rimaste pressoché invariate e il numero di testate, specie quelle locali, che hanno incrementato le vendite è molto maggiore di quelle che hanno visto un calo in edicola.

In generale, nel raffronto tra le vendite di dicembre 2023 e quelle di dicembre 2022 emerge una contrazione del 9% con circa 115.000 quotidiani in meno venduti per una cifra complessiva di 1.118.355 copie vendute. L'unica consolazione, si fa per dire, è che il dato simile è simile a quello di novembre.

Nel dettaglio, passando alle principali testate, Il Corriere della Sera vede un calo del 10% delle vendite e passa dalle quasi 138.000 copie di un anno fa alle 124.000 di dicembre 2023, un dato stabile rispetto a novembre 2022. Per La Repubblica il calo su base annua è dell’11% passando dalle 80.000 copie di un anno fa alle 70.300 di dicembre 2023, che cifra in crescita del 3% rispetto al mese precedente.
Caduta su base annua del 14% per le vendite de La Stampa che passa in un anno da 63.800 a quasi 55.000 copie, evidenziando un aumento dell’1% rispetto al mese precedente.

Restando tra i maggiori quotidiani generalisti, Il Messaggero vede un calo del 9% delle vendite su base annua e una contrazione dell’1% rispetto a novembre, mentre per le testate del Gruppo QN la flessione annua è del 10% per Il Resto del Carlino e La Nazione, che però vedono un aumento delle vendite dell’1% rispetto a novembre. Il Giorno, invece, evidenzia un calo su base annua del 12% e una variazione nulla rispetto a novembre.

Le uniche testate con un bilancio positivo in edicola nel 2023 sono quelle sportive, ad eccezione però de La Gazzetta dello Sport. Il quotidiano sportivo più letto dagli italiani presenta una flessione del 12% su base annua e del 2% su base mensile. Al contrario, le testate concorrenti sono in crescita: Il Corriere dello Sport vede un aumento del 5% su base annua e addirittura del 23% su base mensile, mentre Tuttosport presenta una variazione nulla su base annua e un aumento del 9% rispetto al mese precedente.

Tra gli economici soffre Italia Oggi, che registra un calo del 34% su base annua e del 28% su base mensile scendendo a dicembre a 4.257 copie, mentre Il Sole 24 Ore cede il 7% in termini di copie su base annua con un incremento però della stessa entità rispetto al mese precedente e vendite per 22.300 copie.

Bilancio negativo anche per le testate politicamente schierate: Libero e La Verità nel 2023 perdono il 15% in termini di vendite in edicola mentre rispetto il dato di dicembre rapportato a quello di novembre evidenzia vendite invariate per la prima e in aumento del 7% per la seconda. Il Giornale chiude l’anno con una contrazione del 7% rispetto a dicembre 2022 e un calo dell’1% rispetto a novembre. Perdite su base annua rispettivamente del 5% e del 7% per Il Fatto Quotidiano e Il Manifesto con variazione negativa dell’1% per la prima e positiva dell’1% per il secondo.

Passando alla stampa locale, sono molte le testate che evidenziano un incremento di vendite rispetto a novembre. In particolare si segnala il progresso dell’11% di Altoadige e Dolomiten. Discorso diverso quando guardano i dati su base annua: in questo caso le variazioni sono fortemente in ribasso con cedimenti del 22% per Il Tirreno e Il Giornale di Vicenza, il 19% per L’Arena, il 17% per Il Giornale di Brescia.

 

Le scadenze fiscali del mese di marzo

16 Febbraio 2024

Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile per ricordare a imprese, ditte individuali e partite IVA le principali scadenze fiscali e rimanere sempre aggiornati su quando pagare imposte e tasse, versare i contributi dovuti, inviare i dati richiesti dall'Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo ai nostri Associati che i nostri esperti sono a disposizione per ogni chiarimento di natura fiscale e/o amministrativo attraverso l’area riservata del sito www.snagnazionale.it.

LUNEDÌ 18 MARZO

IVA E RITENUTE ALLA FONTE - Ravvedimento - Tardivo versamento - Entro 30 giorni dalla scadenza

ADDIZIONALI REGIONALE E COMUNALE ALL’IRPEF - Redditi di lavoro dipendente e assimilati - Versamento

REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Imposta sostitutiva - Versamento

REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Ritenuta d’acconto - Versamento

IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE - c.d. “Tobin Tax” - Versamento

ACCISE - Versamento imposta

AGEVOLAZIONI FISCALI - Bonus fiscali per interventi edilizi, energetici ed antisismici - Superbonus e bonus tradizionali - Opzione per la cessione del credito e per lo sconto in fattura - Comunicazione all’Agenzia delle Entrate

CERTIFICAZIONE UNICA - Mod. CU 2024 - Invio telematico ad Agenzia delle Entrate

RITENUTE - Certificazione unica dei sostituti d’imposta - Altre certificazioni - Consegna ai percipienti

IRPEF / IRAP - Acconti d’imposta - Seconda o unica rata - Persone fisiche titolari di partita IVA che nel 2022 dichiarano ricavi o compensi non superiori a centosettantamila euro - Versamento

IMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - Versamento

IVA - Versamento dell’imposta dovuta in base alla dichiarazione annuale

IVA - Contribuenti mensili - Mese di febbraio 2024 - Versamento – Pubbliche amministrazioni e soggetti con fatture “split payment” - Versamento dell’imposta

LUNEDÌ 25 MARZO


IVA - Scambi intracomunitari - Elenchi INTRASTAT mensili - Presentazione


VENERDÌ 29 MARZO

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Definizione liti - Versamento rateale delle somme dovute

Bonus edicole 2023: domande dall’8 febbraio all’8 marzo

05 Febbraio 2024

É partito il conto alla rovescia per la presentazione delle domande per il Bonus edicole 2023, che mette a disposizione un importo totale di 10 milioni di euro e che quest’anno prevede l’inoltro di una doppia domanda in due periodi differenti.

Ricordiamo che possono usufruire del bonus edicole 2023 le imprese esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste con l’indicazione nel registro delle imprese del codice di classificazione ATECO 47.62.10 quale codice di attività primario e/o prevalente.

Raccomandiamo a tutti i rivenditori che ne abbiano i requisiti di non lasciarsi sfuggire questa opportunità e di contattare i propri referenti d'Area per eventuali chiarimenti.


DOMANDE DALL’8 FEBBRAIO (ORE 10:00) ALL’8 MARZO (ORE 17:00)

In questo periodo si devono inoltrare le domande per il bonus una tantum fino a 2.000 euro - che sale a 3.000 euro per chi opera nelle Aree Interne - per attività effettuate nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2023. In particolare ha diritto al Bonus chi ha realizzato nel 2023 almeno una delle seguenti attività:

a) realizzazione di progetti di consegna a domicilio di giornali quotidiani e periodici;
b) apertura domenicale pari almeno al 50 per cento delle domeniche su base annua;
c) fornitura di pubblicazioni agli esercizi commerciali limitrofi;
d) attivazione di uno o più punti vendita addizionali.

Il contributo è elevato a fino a 3.000 euro per i punti vendita esclusivi siti nelle Aree Interne, di cui alla Mappa Aree Interne 2020 valevole per il ciclo di programmazione 2021-2027, aggiornata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS).

La domanda va presentata dall’8 febbraio 2024 (ore 10:00) all’8 marzo 2024 (ore 17:00) in via telematica al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso la procedura disponibile nell’area riservata del portale www.impresainungiorno.gov.it.

Si sottolinea che, come indicato dal Dipartimento dell'Editoria, la documentazione attestante le attività svolte e le eventuali spese sostenute deve essere conservata e resa disponibile su richiesta dell’amministrazione in sede di controllo.


DOMANDE DAL 15 MARZO 2024 (ORE 10:00) AL 15 APRILE 2024 (ORE 17:00)

In questo periodo vanno inoltrate le domande per il rimborso al 50% delle spese sostenute nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2022, al netto dell’IVA ove prevista, con riferimento alle seguenti voci di spesa:
a) Imposta municipale unica - IMU;
b) Tassa per i servizi indivisibili - TASI;
c) Canone per l’occupazione del suolo pubblico - COSAP;
d) Tassa per l’occupazione del suolo pubblico - TOSAP (ove istituita dalle amministrazioni proprietarie delle aree, in alternativa al COSAP).
e) Tassa sui rifiuti - TARI;
f) Spese per canoni di locazione
g) Spese per i servizi di fornitura di energia elettrica;
h) Spese per i servizi telefonici e di collegamento a Internet;
i) Spese per l’acquisto o il noleggio di registratori di cassa o registratori telematici e di dispositivi POS.
j) Altre spese sostenute per la trasformazione digitale dell’ammodernamento tecnologico.

In questo caso la domanda va presentata dal 15 marzo 2024 (ore 10:00) al 15 aprile 2024 (ore 17:00) per via telematica, al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso la procedura disponibile nell’area riservata del portale www.impresainungiorno.gov.it.

Si sottolinea che, come indicato dal Dipartimento dell'Editoria, la documentazione attestante le spese sostenute deve essere conservata e resa disponibile su richiesta dell’amministrazione in sede di controllo.

In entrambi i casi il contributo è erogato mediante accredito sul conto corrente intestato al beneficiario dichiarato nella domanda.

Friuli Venezia Giulia, nuovo bando per i negozi di vicinato. Domande fino al 23 febbraio

31 Gennaio 2024

C’è tempo fino alle ore 12:00 del 23 febbraio 2024 per aderire al nuovo bando con il quale la Regione Friuli Venezia Giulia ha stanziato mezzo milione di euro per il sostegno dei costi di funzionamento di attività locali attive nei piccoli comuni: tutti i dettagli del bando sono disponibili nell’Area Riservata del nostro sito.

“Il mantenimento dei piccoli esercizi commerciali - ha commentato l'Assessore regionale alle Attività produttive e Turismo Sergio Emidio Bini - è un obiettivo fondamentale cui l'Amministrazione regionale guarda con molta attenzione. Infatti, nelle piccole località i punti vendita di prossimità rappresentano molto di più di semplici attività economiche. Sono spesso anche dei centri di aggregazione e di ritrovo per i residenti del territorio, dove viene fornito anche un vero e proprio servizio di comunità. Da ciò si comprende l'importanza del bando in apertura oggi, con il quale assicuriamo contributi a fondo perduto a sollievo dei costi di funzionamento di unità locali di esercizi di vendita di vicinato ubicati nei piccoli comuni”.

“Con una dotazione di mezzo milione di euro - ha spiegato Bini - andremo a sostenere le microimprese che esercitano la vendita al dettaglio di vicinato nei comuni con meno di 5 mila abitanti e nelle frazioni dei comuni con popolazione compresa tra 5 mila e 15 mila abitanti. I contributi sono concessi a sollievo dei costi per il funzionamento dell'unità locale sostenuti nell'anno solare di riferimento”.

Nel dettaglio, costituiscono spese ammissibili: i costi di funzionamento dell'unità locale; il canone d'affitto dei locali; lo stipendio del personale; i costi connessi all'attività di certificazione. La spesa ammessa non può essere inferiore a 2.000 euro né superiore a 5.000 euro. Ogni singola impresa può beneficiare di un solo contributo.

Il contributo concesso è pari al 50 per cento della spesa ammessa ed è elevato al 100 per cento nel caso in cui l'esercizio offra almeno tre dei seguenti servizi di prossimità: consegna a domicilio; supporto ai servizi postali; vendita di giornali e riviste; vendita di prodotti locali; utilizzo di eco-compattatori; recupero delle merci invendute; accesso a internet; servizio fotocopie e assistenza nello svolgimento di adempimenti burocratici.

“La novità dell'edizione 2024 del bando - ha sottolineato Bini - è la procedura informatizzata. Si potrà chiedere il contributo esclusivamente tramite il sistema Istanze On Line (IOL) a cui si potrà accedere dal sito della Regione. L'obiettivo è rendere più semplice la presentazione della domanda e agevolare gli uffici competenti per una erogazione tempestiva del contributo”.

Le scadenze fiscali del mese di febbraio

30 Gennaio 2024

Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile per ricordare a imprese, ditte individuali e partite IVA le principali scadenze fiscali e rimanere sempre aggiornati su quando pagare imposte e tasse, versare i contributi dovuti, inviare i dati richiesti dall'Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo ai nostri Associati che i nostri esperti sono a disposizione per ogni chiarimento di natura fiscale e/o amministrativo attraverso l’area riservata del sito www.snagnazionale.it.

GIOVEDÌ 15 FEBBRAIO

IVA E RITENUTE ALLA FONTE - Ravvedimento - Tardivo versamento da effettuare entro 30 giorni dalla scadenza


VENERDÌ 16 FEBBRAIO

ADDIZIONALI REGIONALE E COMUNALE ALL’IRPEF - Redditi di lavoro dipendente e assimilati - Versamento

REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Imposta sostitutiva - Versamento

REDDITI DI NATURA FINANZIARIA - Ritenuta d’acconto - Versamento

IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE - c.d. “Tobin Tax” - Versamento

IVA - Contribuenti mensili - Mese di gennaio 2024 - Versamento - Pubbliche amministrazioni e soggetti con fatture “split payment” - Versamento dell’imposta

IVA - Contribuenti trimestrali ex art. 74, D.P.R. n. 633/1972 - Quarto trimestre 2023 - Versamento

IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI - Attività svolte a carattere continuativo - Versamento

ACCISE - Versamento imposta

IRPEF / IRAP - Acconti d’imposta - Seconda o unica rata - Persone fisiche titolari di partita IVA che nel 2022 dichiarano ricavi o compensi non superiori a centosettantamila euro - Versamento

IMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - Versamento

CEDOLARE SECCA / IMPOSTE SUI REDDITI - Contratti di locazione breve - Intermediari immobiliari - Ritenute operate - Versamento

MERCOLEDÌ 21 FEBBRAIO

IVA E RITENUTE ALLA FONTE - Ravvedimento Tardivo - Versamento - Entro 30 giorni dalla scadenza


DOMENICA 25 FEBBRAIO

IVA - Scambi intracomunitari - Elenchi INTRASTAT mensili - Presentazione


MERCOLEDÌ 28 FEBBRAIO


DEFINIZIONE AGEVOLATA - C.d. “rottamazione-quater” delle cartelle di pagamento dal 2000 al 2022 - Versamento rateale delle somme dovute


GIOVEDÌ 29 FEBBRAIO

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Definizione liti - Versamento rateale delle somme dovute

IVA - Liquidazioni periodiche - Trasmissione

IVA - Acquisti intracomunitari da parte di enti, associazioni ed altre organizzazioni di cui all’art. 4, quarto comma, D.P.R. n. 633/1972 - Dichiarazione e versamento

BOLLO - Pagamento in modo virtuale - Presentazione della dichiarazione - Versamento rata

IMPOSTA SULLE ASSICURAZIONI - Versamento mensile

ACCISE - Gas naturale - Versamento della rata d’acconto mensile

IRES / IRAP - Dichiarazione Modello REDDITI e dichiarazione IRAP - Adempimenti collegati - Termini di presentazione e di versamento

BOLLO - Fatture elettroniche - Versamento

A Lavis l’edicola Nardelli spegne 100 candeline

30 Gennaio 2024

Un traguardo importante per la famiglia Nardelli, da tre generazioni impegnata nell’edicola di Lavis, cittadina di poco più di 9.000 abitanti in provincia di Trento, che lo scorso 24 gennaio ha festeggiato i 100 anni di attività.

Il T, quotidiano autonomo del Trentino Alto Adige / Südtirol, ha dedicato un lungo articolo alla loro storia: clicca QUI per leggere l’articolo completo.

Complimenti alla famiglia Nardelli - che da un secolo accompagna le trasformazioni sociali del Paese ed è punto di riferimento per la cittadina di Lavis - anche da parte di SNAG, che è fiero di avere questa attività tra i propri associati.


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