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Arriva in edicola The Post Internazionale (TPI)

31 Agosto 2021

“Il web è dove siamo nati e dove sempre rimarremo ancorati. Ma oggi internet, da solo, non è più sufficiente”. Così il fondatore e direttore di www.tpi.it, Giulio Gambino, annuncia ai propri lettori il lancio di un nuovo magazine cartaceo: “una rivista di approfondimento settimanale chiamata The Post Internazionale (TPI) che sia in grado di decifrare il presente e interpretare il futuro”.

“Se c’è qualcosa che questi due anni di pandemia ci hanno insegnato è la necessità di tornare a dare importanza alla lentezza, non solamente rincorrere la vita perseguendo un modello che alla fine ci ha reso più fragili”, osserva il giornalista in un articolo pubblicato a inizio agosto sul sito www.tip.it.

La nuova rivista arriverà in edicola e nelle librerie venerdì 17 settembre con un prezzo di copertina di 3 euro mentre dal 3 settembre prenderà il via il lancio promozionale della nuova iniziativa editoriale. “Se è vero che ci vuole coraggio oggi a stampare un nuovo giornale, sappiate che siamo talmente coraggiosi da uscire in edicola per la prima volta venerdì 17 settembre”, annuncia Gambino.

Una grande sfida, dunque, anche perché The Post Internazionale sarà completamente autofinanziato, così come è stato per il sito nei suoi dieci anni di attività. Nessun ricorso a investitori esterni né tanto meno a fondi pubblici. La rivista si sosterrà solo grazie alle donazioni dei lettori che fino ad ora hanno contribuito a tenere in vita la testata digitale (completamente gratuita) a garanzia di un’informazione libera e indipendente.

“TPI dipende solo da te”, conclude Gambino promettendo ai lettori una rivista fatta di inchieste e approfondimenti, analisi e storie inedite a cura delle penne più brillanti del sito: Claudio Sabelli Fioretti, Luca Telese, Selvaggia Lucarelli, Pietrangelo Buttafuoco e tanti altri.

Una sfida che ci auguriamo possa fare breccia in una fase di grave crisi - di idee e di mezzi - dell’Editoria italiana, in cui abbiamo dovuto assistere alla recente chiusura di una storica testata cartacea come La Gazzetta del Mezzogiorno.

Locazione di immobili urbani ad uso non abitativo. Indici ISTAT:

31 Agosto 2021

Si informa 2021 che sulla Gazzetta Ufficiale n. 199 del 20 agosto 2021 è stato pubblicato il comunicato ISTAT concernente l'indice dei prezzi al consumo relativo al mese di luglio 2021, necessario per l'aggiornamento del canone di locazione degli immobili:

La variazione annuale luglio 2020 - luglio 2021 è pari a 1,9 (75% = 1,425).

La variazione biennale luglio 2019 - luglio 2021 è pari a 1,5 (75% = 1,125).

Bentornato Postalmarket

31 Agosto 2021

Il famoso catalogo è già sold out. Tutti coloro che non sono riusciti ad ordinarlo online potranno acquistarlo da ottobre in edicola ad un prezzo di 9,90 euro.

Il ritorno in vita di Postalmarket si preannuncia come un successo che va oltre le più rosee aspettative. I pre-ordini sul sito ufficiale www.postalmarket.it sono andati esauriti in pochissimo tempo, anche considerando che consentivano di aggiudicarsi il catalogo ad un prezzo ridotto – 6,90 euro anziché 9,90 euro – con l’aggiunta di un voucher di 10 euro per il primo acquisto.

Chi non ha fatto in tempo a ordinare online una copia del nuovo Postalmarket non avrà altra scelta che rivolgersi al proprio edicolante, come si legge sul sito:


"Ci dispiace, l'offerta è terminata
Le copie del catalogo sono letteralmente andate a ruba!
I più fortunati che sono riusciti ad assicurarsi la copia in anteprima lo riceveranno direttamente a casa.
Per tutti gli altri: ci trovate da Ottobre in edicola!"


Nato nel 1959 da una felice intuizione dell’imprenditrice milanese Anna Bonomi Bolchini, Postalmarket ha fatto la storia dei consumi del nostro Paese ed è diventato in breve tempo uno degli appuntamenti con lo shopping più attesi dagli italiani. Poi la parabola discendente che ha portato al blocco delle pubblicazioni e al fallimento della società.

Ora parte un nuovo capitolo. Grazie all’imprenditore friulano dell’e-commerce Stefano Bortolussi, che è riuscito a rilevare il marchio, Postalmarket è pronto per la rinascita e si prepara a un grande ritorno nelle case degli italiani.

Il nuovo Postalmarket si candidata ad essere il portale ufficiale del Made in Italy. Offrirà migliaia di prodotti selezionati dagli oltre 150 marchi di sole aziende italiane divisi in sei categorie - abbigliamento donna/uomo e accessori, intimo, casa, salute e bellezza, cibo e bevande, tempo libero - accompagnati anche da interessanti contenuti giornalistici con consigli sullo shopping.

In particolare Postalmarket strizza l’occhio ai meno giovani, ossia a coloro che hanno più difficoltà a fare acquisti online ma non intendono per questo rinunciare allo shopping direttamente dal divano di casa. Il nuovo catalogo prevede comunque anche innovativi supporti tecnologici. Oltre ad una piattaforma e-commerce di supporto è prevista un’apposita app con realtà aumentata che consentirà di vedere i video dei prodotti inseriti a catalogo.

Sei mesi con il freno per i quotidiani

30 Agosto 2021

Anche a giugno è proseguito il trend di contrazione della carta stampata, con unica eccezione dei giornali sportivi, trainati dagli Europei di calcio (11 giugno-11 luglio).

Con riferimento alle singole testate, considerando le sole copie vendute in edicola, Il Corriere della Sera cede il 3,67% rispetto a un anno prima e Repubblica il 5,91%, confermandosi i due quotidiani più letti dagli italiani rispettivamente con 157.843 e 103.857 copie. Calo di vendite, ma tutto sommato contenuto, per La Stampa (meno 3,93%) e Il Messaggero (meno 1,97%) come pure per QN-Il Resto del Carlino (meno 3%) e QN- La Nazione (meno 6,11%).

A livello di vendite cartacee, giugno è stato un mese di forte contrazione per Il Sole 24 Ore (meno 14% rispetto a un anno prima) ma anche per i quotidiani politicamente più schierati, tutti con flessioni a doppia cifra: -19,77% Il Giornale , -15,60% Libero , -15% La Veritą , -14,35% il Fatto Quotidiano . Perdita di copie in edicola anche per L’Avvenire .

Gli unici segni positivi sono stati quelli dei giornali sportivi, merito soprattutto del campionato europeo di calcio terminato con la vittoria dell’Italia. La Gazzetta dello Sport può fregiarsi di un incremento di vendite di quasi il 75% rispetto a un anno prima e Il Corriere dello Sport dell’11%. Non ha tratto giovamento, invece, Tuttosport, che ha visto una contrazione del 17,4%.

A giugno soffrono anche i giornali locali, con poche eccezioni come Unione Sarda e Il Piccolo.

La Gazzetta del Mezzogiorno cessa le pubblicazioni

31 Luglio 2021

La storica testata non è più in edicola dal 2 agosto. Tutti i lavoratori saranno messi in cassa integrazione a zero ore.

«Da lunedì prossimo, e speriamo per brevissimo tempo – scrive il Comitato di redazione del quotidiano rivolgendosi ai lettori – non troverete in edicola la vostra e nostra Gazzetta del Mezzogiorno e non per scelta dei giornalisti e dei poligrafici che ci lavorano ma perché la Ledi srl, società che ha gestito in fitto il giornale dal 10 dicembre scorso, ha ritenuto opportuno non prorogare il contratto di affitto pur avendo avuto la disponibilità della curatela di Mediterranea ad una proroga di 3 mesi e pur avendo a sua volta proposto, invece, una proroga per i primi 30 giorni di agosto. Scelte imprenditoriali e tempi delle procedure fallimentari stanno producendo un risultato – il blocco delle pubblicazioni in attesa dell'aggiudicazione definitiva della testata - avverso il quale abbiamo lottato con tutte le nostre forze, a costo anche di rilevanti sacrifici personali, economici, con il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali e l'ulteriore taglio degli stipendi, e logistici, con la chiusura di quasi tutte le storiche redazioni decentrate della Gazzetta».

«Non ci interessa, almeno non ora e non adesso, ricostruire fatti e responsabilità della situazione professionale e lavorativa nella quale siamo venuti a trovarci nostro malgrado – affermano ancora i giornalisti – ma vogliamo scrivervi, perché poi scrivere è quello che ci piace di più, che la storia della Gazzetta del Mezzogiorno non finisce certo qua e così, che il nostro dialogo con voi riprenderà al più presto. Non sarà una pec a bloccare oltre 130 anni di storia vissuti dalla parte dei lettori, della Puglia e della Basilicata, di territori che hanno ancora tante cose da raccontare e far raccontare, magari con ancora più slancio, con strumenti più moderni e più rispondenti all'epoca che stiamo vivendo, con una rinnovata presenza sul territorio, attraverso il ripristino delle edizioni dedicate alle singole provincie di Puglia e Basilicata e il ritorno ai presidi nei capoluoghi di provincia. No, non è un sogno ma l'unica via percorribile per ridare al nostro giornale quel ruolo di sindacato del territorio che per tanti ha svolto. Stremata ma non vinta la redazione della Gazzetta non abdica al suo ruolo, vi dà appuntamento a prestissimo e chiede a tutti gli attori in campo di tenere sempre ben presente che la Gazzetta è un bene comune e come tale va trattato è tutelato».

L’annuncio arriva pochi giorni dopo l’appello del Presidente dello Stato, Sergio Mattarella, durante la cerimonia del Ventaglio, sull’importanza della pluralità dell’informazione e sull’ “l’esigenza di agire affinché il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione del comparto industriale dei media non veda indebolirsi il loro contributo alla vita democratica del Paese”.

Preoccupazione è stata espressa dagli Editori. “Nel rispetto delle legittime scelte imprenditoriali e delle procedure previste dalla legge – ha dichiarato il presidente della FIEG Andrea Riffeser Monti – è necessario ora l’impegno di tutti, e la FIEG è pronta a fornire il suo contributo, per scongiurare che la sospensione delle pubblicazioni possa determinare effetti gravi e irreversibili e per continuare a garantire il pluralismo dell’intero mondo dell’informazione”.

Per la FNSI si tratta di una decisione inspiegabile. «Per quanto legittima perché rientra nell'esercizio della libertà imprenditoriale, tale scelta risulta incomprensibile, tanto più perché comunicata ventiquattr'ore prima della scadenza del contratto e dopo che, tre giorni fa, la stessa Ledi aveva comunicato alla direzione e alla redazione la volontà di continuare a gestire provvisoriamente la testata per altri trenta giorni, in attesa dell'esito del voto del comitato dei creditori sulle due proposte concordatarie presentate alla curatela».

L'unico aspetto che «avrebbe meritato una più attenta ponderazione da parte di tutti, tribunale, curatela e imprenditori – rileva ancora il sindacato dei giornalisti –, è la specificità e la funzione dell'impresa editoriale, oltre che il valore del bene informazione per la collettività e l'opinione pubblica. La storia della Gazzetta del Mezzogiorno merita ben altra considerazione. Il lavoro dei giornalisti, dei poligrafici e di tutte le maestranze deve riprendere al più presto. Ci sarà il tempo per individuare le responsabilità. Questo, però, è il momento di fare ciascuno il massimo sforzo per far sì che, nel rispetto delle procedure di legge, la Gazzetta del Mezzogiorno – concludono la Fnsi e le Assostampa – possa tornare al più presto in edicola».

Dal canto suo Ledi rimarca che «con una prudente e attenta riorganizzazione dell'attività, non solo ha garantito la regolare continuità editoriale ma ha anche valorizzato tutti gli asset delle due Curatele fallimentari acquisiti in godimento nello scorso dicembre, in un momento in cui da un canto l'esercizio provvisorio del Fall. Edisud s.p.a. disposto dal Tribunale in sede fallimentare produceva perdite giornaliere consistenti e dall'altro per giornalisti e poligrafici non vi erano più concrete prospettive di lavoro. A questo punto - conclude - pienamente consapevole dei complessi problemi di natura editoriale e occupazionale derivanti dalla situazione che potrebbe crearsi con la cessazione dell'affitto d'azienda, rimane in attesa delle decisioni dei Creditori e del Tribunale di Bari».

Mattarella: il contributo dei media fondamentale per la democrazia

28 Luglio 2021

Con la consueta autorevolezza, il Capo dello Stato è tornato a soffermarsi sulla centralità di un’informazione pluralista, sottolineando “l'esigenza di agire affinché il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione del comparto industriale dei media non veda indebolirsi il loro contributo alla vita democratica del Paese».

Durante la tradizionale cerimonia della consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione Stampa Parlamentare, lo scorso 28 luglio, Mattarella ha sottolineato come la pandemia abbia colpito anche il mondo dell’informazione e in particolare della carta stampata.

Al riguardo Mattarella ha voluto ricordare “le parole della risoluzione che il Parlamento Europeo ha dedicato alla relazione della Commissione sullo Stato di diritto, in cui viene definita centrale “la protezione della libertà e del pluralismo dei media” e “la sicurezza dei giornalisti”. "Va assicurata – ha proseguito il Capo dello Stato – la massima attenzione alla proposta annunciata dalla Commissione Europea di un provvedimento normativo per la libertà dei mezzi di espressione, così come l’annuncio della presentazione, il prossimo autunno, di una Direttiva per la protezione dei giornalisti contro le azioni “bavaglio” dirette a far tacere, o a scoraggiare, le voci dei media”.

A questo si deve aggiungere “l’esigenza di agire affinché il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione del comparto industriale dei media non veda indebolirsi il loro contributo alla vita democratica del Paese”, ha detto Mattarella, secondo cui “garantire rigore e autonomia significa prendere atto che ai giornalisti iscritti all’Ordine” “vanno applicate doverosamente garanzie eguali a quelle di altre categorie di lavoratori, a partire dall’ambito previdenziale” e anche “in materia di ammortizzatori sociali, destinati ad affrontare crisi aziendali per superarle e anche per accompagnare la trasformazione dei supporti tecnologici che assicurano la circolazione delle notizie. È un compito, quest’ultimo, che si riconduce all’applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Vendite quotidiani in calo a maggio

27 Luglio 2021

Considerando le sole copie vendute in edicola, i due quotidiani più diffusi, Il Corriere della Sera e Repubblica, vedono a maggio un calo rispettivamente a 156.000 e 108.000 copie (ad aprile erano 161.000 e 113.000) secondo quanto emerge dagli ultimi dati ADS disponibili.

Stesso andamento in contrazione anche per Il Sole 24 Ore (da 34.000 a 32.000) e per Il Fatto Quotidiano (da 27.000 a 25.800).

Vendite stazionarie invece per La Stampa (70.600), QN-I l Resto del Carlino (68.300), Il Giornale (36.800), La Verità, Libero,  L' Avvenire e Il Manifesto.

Sorprende invece La Gazzetta dello Sport con un aumento di quasi 20.000 copie nel mese di maggio, precisamente da 56.400 a quasi 77.000 copie. In crescita anche gli altri sportivi, Corriere dello Sport (da 34.000 a 37.700) e Tuttosport (da 22.100 a 24.900), che beneficiano della riapertura dei bar.

Il raffronto con il mese di gennaio conferma l’andamento di flessione generalizzata delle vendite in edicola anche nella prima parte del 2021 con un calo del 6,20% per Il  Corriere della Sera e del 5,38% per Repubblica.

Nei primi cinque mesi dell'anno perde ben il 13,74% Il Fatto Quotidiano e il 17,38% Il Giornale, di recente passato sotto la direzione di Augusto Minzolini. Segni negativi anche per tutti gli altri principali quotidiani con Tuttosport che cede addirittura quasi il 29% rispetto a gennaio.

Dalla parte dei segni positivi si evidenzia invece il balzo del 18,00% de La   Gazzetta dello Sport, quello dell’11,87% di Italia Oggi e del 2,17% de Il   Corriere dello Sport.

"Andate in edicola": Fieg e Comuni sostengono le rivendite

21 Luglio 2021

Parte la campagna istituzionale con cui i Sindaci dell’ANCI e gli Editori invitano i cittadini a recarsi nelle edicole “dove troveranno, insieme ai giornali con una informazione particolarmente attenta al territorio e alla comunità, sempre più servizi, anche pubblici”.

L’appello “Andate in edicola” è frutto di un Protocollo, sottoscritto il 22 giugno, dal presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, e dal Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti (nella foto), a cui si è unito anche il sostegno della Slc, il sindacato dei lavoratori della comunicazione della CGIL.

Un’iniziativa che va nella giusta direzione ma che, inspiegabilmente, non ha coinvolto le associazioni di categoria degli edicolanti. “L’interlocutore giusto per realizzare questi progetti non è (o almeno non è solo) la FIEG, ma sono - come ha osservato il Presidente dello SNAG, Andrea Innocenti - le organizzazioni di categoria degli edicolanti. La FIEG infatti rappresenta una parte importante degli editori ma non rappresenta la rete delle edicole, né materialmente, né giuridicamente, né politicamente”.

Per questo, ha aggiunto Innocenti, “ho chiesto al presidente Decaro di convocare le organizzazioni di categoria degli edicolanti per risolvere questo ‘equivoco istituzionale’ e anche per rinnovare il protocollo d’intesa tra edicolanti e ANCI del 4 dicembre 2018, che tanti ottimi risultati ha dato in questi anni”.

Come ha sottolineato il Presidente dell’ANCI in occasione della firma del Protocollo, “i Comuni, insieme alla FIEG, da diverso tempo stanno lavorando a una serie di azioni che possano valorizzare il ruolo delle edicole sul territorio. Le edicole non sono solo presidio d’informazione nelle nostre comunità, ma anche luci accese in strada, riferimenti per i quartieri, piccoli luoghi di socialità intorno ai quali si articola una parte della vita dei cittadini di quel Comune o quartiere, nel caso delle città più grandi”.

Sulla stessa linea anche il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, secondo cui “l’edicola è il luogo che mette in contatto i cittadini con i giornali, e dove, sempre di più e sempre più spesso, è possibile trovare anche servizi, pubblici e privati”. Per questo motivo, ha aggiunto Riffeser Monti, “all’invito dei Sindaci, rispondiamo con edicole aperte alle esigenze della comunità e giornali pronti a soddisfare la domanda di informazione di qualità dei cittadini”.

Moles: "Fake news sono il male dei nostri tempi"

19 Luglio 2021

Per il sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles, le notizie false sono “uno dei mali più insidiosi dei nostri tempi” e vanno contrastate con ogni mezzo.

“Le notizie fasulle sono dannose in ogni ambito e su ogni questione ma sul tema dei vaccini sono assolutamente deleterie. Il fatto che si metta in dubbio la loro efficacia pone un problema enorme perché questi messaggi falsi e fuorvianti mettono in pericolo la salute del singolo e mettono a repentaglio tutti gli sforzi che il governo, i medici e gli infermieri stanno facendo per portare avanti la campagna di vaccinazione”, ha dichiarato Moles in un’intervista a Radio Dimensione Suono.

L’obiettivo è dunque quello di contrastarle con ogni mezzo. “Noi stiamo lavorando attivamente su questo coinvolgendo ai massimi livelli gli stakeholder del sistema”, ha assicurato il responsabile del Governo per l’Editoria insistendo sulla necessità di un’informazione corretta, affidabile e responsabile.

Una ricerca del Center for Countering Digital Hate ha rilevato che bastano una dozzina di influencer a determinare il 65% della disinformazione sui vaccini in lingua inglese. E il presidente americano Joe Biden è stato durissimo al riguardo denunciando che “le fake news sui vaccini uccidono le persone” rallentando l’immunizzazione di massa.


Dalla Francia multa record a Google

13 Luglio 2021

Un’ammenda di 500 milioni di euro è stata inflitta al motore di ricerca per non aver offerto agli editori un trattamento equo nel diffondere i loro contenuti su Google News.

Si tratta della multa più elevata finora deliberata dall’Antitrust francese a una società per non aver rispettato una sua decisione.

Come ha spiegato la presidente Isabella De Silva, Google aveva ricevuto dall’Antitrust precise indicazioni su come negoziare i contratti con gli editori e avrebbe dovuto offrire compensazioni adeguate per l'utilizzo dei loro contenuti sulla propria piattaforma. Cosa che invece, come ha appurato il garante della concorrenza d’Oltralpe, non è avvenuta.

L'Antitrust ha anche richiesto al motore di ricerca più potente del web di "presentare un'offerta di remunerazione" agli editori e alle agenzie di stampa entro due mesi al fine evitare ulteriori sanzioni fino ad un massimo di 900 mila euro al giorno.

La risposta di Google è stata immediata. Il gigante californiano ha dichiarato di essere deluso da questa decisione e di aver agito in buona fede. “La multa ignora i nostri sforzi per raggiungere un accordo e ignora la realtà di come funzionano le notizie sulle nostre piattaforme. Ad oggi, Google è l'unica piattaforma web ad aver annunciato accordi sui cosiddetti diritti connessi", ha affermato un portavoce di Google.

Per l’Antitrust francese, invece, Google non avrebbe intavolato trattative «scrupolose» con gli editori, impedendo un confronto chiaro e lineare sulla retribuzione dei contenuti veicolati dalle sue piattaforme imponendo agli editori di aderire al nuovo servizio chiamato Showcase.


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