In occasione della trentottesima Assemblea generale di Confcommercio, che si è svolta oggi a Roma, un messaggio è riecheggiato forte nell’Auditorium Conciliazione, alla presenza delle massime cariche del Governo e dello Stato, inlcuso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: il terziario si è imposto in Italia come volano dell’occupazione e della crescita economica del Paese. E lo ha fatto nonostante le tante difficoltà che contraddistinguono il settore e la nostra economia.
Per Sangalli, proseguire nella riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro
“Le imprese del terziario di mercato creano ogni giorno buona occupazione, coltivano conoscenza, abilitano innovazione, immaginano il futuro collettivo”, che oggi “è incerto, segnato da contraddizioni profonde, da crisi drammatiche”, ha detto il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli (foto in alto), in apertura dei lavori, ricordando chetra il 1995 ed il 2023, il terziario di mercato ha creato “circa tre milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro”.
Sangalli ha quindi rivolto un invito a “proseguire nella riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro” e a “valorizzare la sinergia tra welfare pubblico e welfare contrattuale e aziendale”, sottolineando la necessità di “più formazione e di più lavoro, anche con la programmazione di adeguati flussi di immigrati”. Il lavoro “è strumento di inclusione dei cittadini”, ha aggiunto Sangalli osservando che nel commercio la quota di lavoratori stranieri regolari è superiore al 10%.
Contratto Collettivo del Terziario: la risposta più efficace al salario minimo
Il Presidente di Confcommercio si è quindi soffermato sul Contratto collettivo Nazionale del Terziario recentemente rinnovato, che ha definito “un buon contratto”, che “interpreta le trasformazioni profonde del nostro tempo” e rappresenta “la risposta più efficace alla questione del salario minimo”.
Sangalli ha inoltre definito un’“ eccezionalità italiana ” la capacità del nostro Paese di recuperare, “in termini economici, ciò che sembrava impossibile, cioè i nove punti di prodotto lordo persi nel solo 2020, andando persino oltre di quattro punti e mezzo rispetto ai livelli pre-pandemici”.
Mattarella: il commercio è “motore decisivo e imprescindibile della nostra economia”
Subito dopo Sangalli, ha preso la parola il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha definito il commercio “pilastro del modello sociale europeo, motore decisivo e imprescindibile della nostra economia”. Il commercio, ha aggiunto, “è veicolo di libertà, dà valore alla cose, è innovazione, circolazione di idee, accompagna la crescita delle persone, alimenta la società del benessere, è servizio alla coesione sociale, spinta allo sviluppo, palestra per l’integrazione, termometro dello stato di salute della società, palestra per la legalità ”.
Ricordando quello che il “commercio ha fatto nei momenti più duri della pandemia, con i negozi aperti diventati in quei giorni presidi della resilienza collettiva”, il Capo dello Stato ha rivolto al settore un commosso ringraziamento: " grazie per quello che avete fatto allora, grazie per quello che siete ", un messaggio al quale la platea dell'Auditorium ha risposto con un fragoroso applauso.
Grave rassegnarsi allo spopolamento di persone e negozi
Mattarella ha quindi ribadito che “ le luci dei negozi sono preziose anche per la sicurezza , danno vita a centri storici e quartieri periferici, sono luoghi d’incontro e di amicizia” e dunque, ha osservato, “la perdita di 110mila attività negli ultimi anni ha effetti che si riverberano sull’intera società”.
Al riguardo il Capo dello Stato ritiene importante “la riflessione avviata da Confcommercio nel progetto Cities ” e ritiene “ grave rassegnarsi al declino ". Ha quindi invitato a " evitare nei borghi lo spopolamento di persone e negozi perché la bellezza e la cultura italiane hanno bisogno di luoghi vivi, visto che danno un contributo sostanziale al ‘senso' dell’Italia”.
Per il Ministro Urso (Mimit) il terziario è la “punta avanzata della performance economica del nostro Paese”.
Nel suo intervento il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato che “ l’Italia sta diventando un modello economico e sociale ” in quanto “anche nel 2024 cresceremo di almeno l’1% e cresce soprattutto l’occupazione, con il tasso di inflazione più basso della Ue”. In questo quadro, Urso ha definito il terziario di mercato la “punta avanzata della performance economica del nostro Paese”.
Tra i provvedimenti in via di approvazione il Ministro delle Imprese ha elencato primo fra tutti “ la legge annuale sulla concorrenza con misure importanti come quelle sui dehors, in modo che si possa investire con regole certe”. Tra gli altri provvedimenti ha anche annunciato che arriverà presto in Consiglio dei Ministri “la legge di riordino della rete di distribuzione del carburante” e il “ Piano transizione Italia 5.0, che per la prima volta mette insieme transizione digitale ed efficientamento energetico, e che riguarderà non sono le imprese industriali ma anche quelle del terziario”.
Per la prima volta nel 2023 il terziario ha superato il 50% dell'occupazione totale
Dai dati raccolti dall'Ufficio Studi di Confcommercio nella seconda edizione dell' Osservatorio Terziario e Lavoro , è emerso che nel 2023, per la prima volta, il settore del terziario ha raggiunto la quota di oltre il 50% dell'occupazione totale.
In particolare, "tra giugno 2019 e giugno 2023 si registrano in Italia 2,6 milioni di lavoratori in più, di cui il 77,9% appartiene al terziario di mercato, pari a 2 milioni ”, ha dichiarato il Direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella.
Turismo e occupazione femminile saranno i prossimi “motori” dell’occupazione
Dati eccellenti che sono espressione di un trend destinato a rafforzarsi. Come ha precisato Bella, "se nel 2024 si osservasse una crescita delle presenze turistiche del 4,5% rispetto al 2023, pari a oltre 20 milioni in più di turisti, avremmo bisogno di 70mila nuovi lavoratori rispetto allo scorso anno solo in alloggio e ristorazione. Con indotto, cultura e commercio si arriva a 170mila, difficili da trovare ".
Parlando del sottodimensionamento dell’occupazione femminile in Italia rispetto al resto d’Europa, il Direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio ha detto di ritenere che "l'incremento della partecipazione delle donne al mondo del lavoro costituisce la principale, se non l'unica, possibilità di crescita dell'Italia nel prossimo decennio ".
In riferimento, infine, alla situazione economica generale del Paese, Bella ha ricordato che l'andamento è buono e la sofferenza principale è quella relativa alla debolezza dei consumi con un Pil italiano che " nel 2024 potrebbe superare l'1% ".
É stato pubblicato sul sito del Dipartimento dell’Informazione e dell’Editoria l’elenco degli aventi diritto al Bonus edicole 2023, approvato con apposito Decreto in Capo del Dipartimento lo scorso 6 giugno 2024.
Invitiamo coloro che hanno fatto domanda a verificare l’importo a loro destinato. Riportiamo qui sotto il file in Pdf.
Grazie al raddoppio delle risorse destinate a tale Bonus, è stato possibile erogare l'intero importo richiesto a tutti i beneficari, che sono stati nel complesso 5.496, quasi il triplo rispetto a quelli che avevano presentato domanda per il Bonus edicole 2022.
Il contributo sarà versato mediante accredito sul conto corrente dichiarato in sede di domanda.
Ricordiamo che tale contributo concorre alla formazione del reddito e viene erogato al netto della ritenuta IRES o e IRPEF.
Come si legge nell'art. 3 comma 1 del Decreto, “il contributo è revocato in ogni momento, nel caso in cui, a seguito dei controlli, venga accertata l’insussistenza di uno o più dei requisiti previsti ovvero nel caso in cui le dichiarazioni rese risultino false”.
Inoltre, i soggetti beneficiari del contributo “sono tenuti a comunicare tempestivamente al Dipartimento per l’informazione e l’editoria l’eventuale perdita dei requisiti di ammissibilità al beneficio richiesto, nonché ogni altra variazione che incida sulla concessione dello stesso” (art. 3 comma 2).
Si attende nei prossimi giorni la pubblicazione dell'elenco dei beneficiari della seconda parte del Bonus edicole 2023, ossia quella relativa al rimborso del 50% delle spese vive sostenute nel 2022.
Una collaborazione che non ti aspetti, quella tra le edicole e le principali maison della moda. Eppure accade ormai con una certa frequenza che, in particolari occasioni come le fashion week o il Salone del Mobile, le griffe più celebrate scelgano proprio i chioschi come vetrine virali per il loro brand, come messaggere di iniziative di sensibilizzazione o come pop-up per prodotti culturali.
Le case di moda sembrano dunque avere capito appieno l’enorme potenziale comunicativo delle edicole grazie alla posizione unica e privilegiata di cui godono nelle nostre piazze e nelle nostre vie. Non solo. Le edicole sono universalmente percepite come centri di cultura e di informazione, come templi del sapere che resistono all’avanzata del digitale. Anche per questo meritano di essere valorizzate e aiutate, soprattutto ora che tante rischiano di chiudere sopraffatte dalla crisi della carta stampata.
Miu Miu sceglie l’edicola di via dei Giardini a Milano
L'ultimo brand del fashion ad aver "scoperto" il potenziale delle edicole è Miu Miu, che in questo fine settimana celebra la Summer Reads, una serie di iniziative in selezionate città del mondo, tra cui Milano, Londra, Parigi, Tokyo, New York, ecc., volte a rafforzare l’impegno del brand nei confronti del pensiero e della cultura contemporanei.
A Milano è stata scelta l’edicola di via dei Giardini, in pieno centro, tra via Manzoni e via Borgonuovo dove il 7 e l’8 giugno - dalle 11:00 alle 19:00 - il pubblico avrà la possibilità di ricevere in regalo una copia di due dei tre seguenti testi: Una donna di Sibilla Aleramo, Persuasione di Jane Austen e Quaderno proibito di Alba de Céspedes: ogni opera è ambientata in luoghi e momenti storici differenti ma tutte esplorano problematiche ed ideologie che rimangono rilevanti ancora oggi.
Altri brand hanno “vestito” in passato l’edicola di via dei Giardini
Qualche mese fa era stato il brand milanese The Attico a ‘brandizzare’ il chiosco in via dei Giardini, un’iniziativa all’insegna del romanticismo per celebrare San Valentino, regalando ai visitatori un post, una mela e una tavoletta di cioccolato ai visitatori.
Stessa edicola ma diversa maison: a settembre 2021, in occasione della settimana milanese della moda, Valentino scelse di contrassegnare l’edicola di via dei Giardini con l’iconica V della casa di moda, arricchendola con le immagini della sua ultima campagna pubblicitaria e ponendo in vendita, in anteprima, un volume dedicato alla maison Valentino: VLogo signature vol. II.
Louis Vuitton aveva puntato sui chioschi di Venezia
Nel 2022, in occasione della Biennale Arte di Venezia, Louis Vuitton aveva deciso di riportare sei chioschi alla loro originale bellezza trasformandoli in un punto di richiamo per i numerosi visitatori in visita nella città lagunare.
L’iniziativa rientrava nel progetto Librarie Éphémère che Louis Vuitton aveva già realizzato l’anno precedente nelle edicole e nelle librerie di alcuni arrondissement di Parigi per promuovere e ospitare le tre collezioni di libri di lusso che la maison francese dedica ai viaggi: Travel Books, City Guides e Fashion Eye.
Sono stati 31,6 milioni gli individui che hanno letto o sfogliato un titolo stampa su carta e/o digitale replica negli ultimi 30 giorni, pari al 60,5% della popolazione adulta di 14 anni e oltre. E’ quanto emerge dai dati di scenario Sistema Audipress edizione 2024/I, riferiti alla rilevazione dell’anno mobile maggio 2023 - aprile 2024.
I nuovi dati di scenario evidenziano una stabilità rispetto a quelli emersi nella rilevazione precedente e, come scrive Audipress, “rappresentano i contorni di un comparto ancora solido e stabile, allineato rispetto alle precedenti edizioni, espressione di un sentimento di fiducia da parte del lettorato che premia la varietà di offerta e l’informazione di qualità e adegua gradualmente le proprie abitudini di lettura ai cambiamenti in atto”.
Copia digitale, cresce ma non sfonda
La copia digitale mostra ancora un trend in crescita, riflesso di un cambiamento in atto già da qualche anno nelle abitudini di consumo della stampa. Sono 7,4 milioni i lettori che la utilizzano, 127 mila in più rispetto all’edizione precedente. Tuttavia, restano sempre una percentuale molto modesta, pari al 14,2% della popolazione.
Nel complesso la crescita della copia digitale è dell’1,7% e coinvolge sia gli uomini (più 1,6%) sia le donne (più 1,9%) e, più in particolare, gli individui dai 45 anni in su (più 3,5%).
Quotidiani, variazione minima di lettori
Dai dati di dettaglio, si osserva che i Quotidiani mantengono allineata la quota di lettori complessivi alla precedente edizione, con 11,428 milioni di individui (contro gli 11,552 della precedente edizione) che hanno letto almeno una testata su carta e/o digitale replica nel giorno medio, generando 17 milioni e 37 mila letture. Si tratta del 21,9% della popolazione adulta.
I lettori dei Quotidiani hanno principalmente 55 anni e oltre (48,7% dei casi) e con un livello di istruzione medio-alto (64,4% dei casi). Sono uomini nel 62% dei casi (7 milioni e 87 mila) e donne nel 38% dei casi (4 milioni e 341 mila).
“La frequenza di lettura Alta (da 4 a 7 giorni la settimana) nel 58,2% delle letture e, anche in questa edizione, la preferenza per l'acquisto diretto o in abbonamento nel 59,5% dei casi, evidenziano abitudini di consumo piuttosto regolari e consolidate per questo tipo di formato”, commenta Audipress.
Settimanali, segnali di continuità
Analizzando i dati di audience e i comportamenti di consumo dei Settimanali, risulta che anche in questo caso i lettori su carta e/o digitale replica di almeno una testata negli ultimi 7 giorni sono stati stabili sugli 8,4 milioni, pari al 16,2% della popolazione adulta, per un totale di 12 milioni e 452 mila letture nell’intervallo di osservazione.
La composizione socio-demografica dei lettori dei Settimanali si presenta poco variata, rappresentata principalmente da donne (67,2% dei lettori), da individui di oltre 55 anni (49,8% dei casi) e tra i 35-54 anni (30,3% dei casi), con licenza media e superiore (nel 73,5% dei casi).
Secondo Audipress “le abitudini di consumo tra i lettori di questo formato mantengono ancora rilevanti indicatori di continuità e di fruizione, confermati dal 47,3% di letture con frequenza Alta (tra 9 e 12 numeri in tre mesi) e il 34% con frequenza Media (tra 4 e 8 numeri in tre mesi), dove l’acquisto diretto (personale o in famiglia o in abbonamento) ha raggiunto il 75,5% dei casi”.
Mensili, cresce la lettura della copia digitale
Per il comparto dei Mensili sono stati rilevati 8 milioni di lettori di almeno una testata negli ultimi 30 giorni, con caratteristiche demografiche e di consumo in linea con le precedenti edizioni e un incremento dell’1,9% per la copia digitale replica (1 milione e 997 mila lettori “ultimo periodo”), espressione, anche in questo caso, come rileva Audipress, “di solidità e di comportamenti di lettura molto evoluti in un contesto che si sta trasformando progressivamente”.
I lettori dei Mensili risultano ben distribuiti tra uomini (45,5% dei casi) e donne (54,5% dei casi) e tra le fasce d’età – il 29,2% di lettori tra i 14 e i 34 anni, il 36,8 di quelli tra i 35 e i 54 anni e il 34% di quelli di 55 anni e oltre -, con una quota più significativa di individui (47,1%) con diploma di scuola media superiore.
Per quanto riguarda il comportamento di lettura, su un totale di 12 milioni 34 mila letture negli ultimi 30 giorni, si riscontrano ancora una frequenza di lettura Media (44,2% dei casi) - da 4 a 8 numeri in 12 mesi – e, considerando che nel 72,9% dei casi la copia letta è acquistata individualmente o da un familiare o in abbonamento, una forte propensione all’acquisto diretto, tipico di questa categoria.
A fronte di un elevato numero di domande relative al bonus edicole 2023, il Sottosegretario con delega all’editoria Alberto Barachini ha disposto di incrementare le risorse messe a disposizione, che ammontavano in origine a 10 milioni di euro. Ciò consentirà “l’erogazione per intero del bonus edicole 2023” e di incrementare “notevolmente la percentuale di riparto del contributo per le spese sostenute” come si legge in una comunicazione odierna pubblicata sul sito del Dipartimento per l’Editoria.
Il Sottosegretario ha dunque recepito le richieste avanzate dalle Organizzazioni Sindacali degli edicolanti, destinando al bonus edicole 2023 ulteriori risorse pari a 10.718.000 euro derivanti da somme residue destinate alle edicole e non utilizzate nel 2022, che hanno consentito di raddoppiare i fondi per gli edicolanti.
Nel dettaglio, attraverso il D.P.C.M 30 aprile 2024 - registrato presso la Corte dei Conti al n. 1536 in data 27 maggio 2024 - il Sottosegretario Barachini ha stabilito di integrare le risorse destinate ai contributi per le edicole come previsti dall’articolo 2, commi 1 e 2, del D.P.C.M 10 agosto 2023.
Come si legge sul sito del Dipartimento, "l’integrazione delle risorse, resasi necessaria a fronte dell’elevato numero di istanze pervenute, è stata effettuata ai sensi dell’articolo 1, comma 298, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, che ha previsto che le risorse del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria per l’anno 2022, trasferite al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri e non impiegate, potessero essere utilizzate negli anni 2024 e 2025”.
Di conseguenza, precisa ancora il Dipartimento, con tale decreto “le somme residue relative alle agevolazioni a favore delle edicole per l’anno 2022, pari complessivamente ad euro 10.718.000, sono state destinate ai due contributi previsti dal Fondo straordinario per l’anno 2023, consentendo l’erogazione per intero del bonus edicole 2023 e incrementando notevolmente la percentuale di riparto del contributo per le spese sostenute”.
Il passo successivo, una volta completati gli adempimenti tecnico-contabili resi necessari dall’integrazione delle risorse, sarà la pubblicazione sul sito del Dipartimento per l’Editoria degli elenchi dei beneficiari del bonus con l’indicazione dei singoli importi a ciascuno riservati.
Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile per ricordare a imprese, ditte individuali e partite IVA le principali scadenze fiscali e rimanere sempre aggiornati su quando pagare imposte e tasse, versare i contributi dovuti, inviare i dati richiesti dall'Agenzia delle Entrate.
Ricordiamo ai nostri Associati che i nostri esperti sono a disposizione per ogni chiarimento di natura fiscale e/o amministrativo attraverso l’area riservata del sito www.snagnazionale.it.
LUNEDÌ 17 GIUGNO
Modello 730 - Consegna da parte dei CAF o professionisti abilitati ai dichiaranti, dipendenti e assimilati, del prospetto di liquidazione delle imposte
Modello 730 - Invio telematico del Mod. 730 da parte dei sostituti d’imposta, dei CAF e professionisti abilitati
Liquidazioni periodiche Iva - Liquidazione periodica IVA per soggetti con obbligo mensile
Liquidazioni periodiche Iva - Rateizzazione versamento IVA annuale
IMU - Ravvedimento dell’omesso o insufficiente versamento IMU del 2023
IMU -Versamento prima rata in acconto per il 2024 dell’imposta municipale propria
Ritenute di imposta e di acconto - Ravvedimento entro 90 giorni delle ritenute e dell’IVA mensile
Liquidazioni periodiche Iva - Ravvedimento entro 90 giorni relativo al versamento della dichiarazione IVA annuale
Ritenute di imposta e di acconto - Ravvedimento relativo al versamento delle ritenute e dell’IVA mensile/trimestrale
Esterometro - Comunicazione delle operazioni transfrontaliere - Trasmissione dati operazioni transfrontaliere passive
Redditi diversi di natura finanziaria - Versamento dell’imposta sostitutiva su plusvalenze per cessioni a titolo oneroso di partecipazioni (risparmio amministrato)
Tobin tax - Imposta sulle transazioni finanziarie - Versamento imposta sulle transazioni finanziarie
GIOVEDÌ 20 GIUGNO
Credito d’imposta su commissioni per pagamenti elettronici - Comunicazione tax crediti pagamenti elettronici
MARTEDÌ 25 GIUGNO
Presentazione dei Modelli Intrastat - Presentazione degli elenchi riepilogativi cessioni intracomunitarie per operatori con obbligo mensile e dati statistici acquisti e cessioni
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Il pluralismo dell’informazione è un aspetto fondamentale della nostra democrazia. Come ha dichiarato di recente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “il pluralismo resta una condizione di libertà irrinunciabile ed essere riusciti ad arricchire il campo delle fonti, l'analisi dei fatti, il confronto tra i punti di vista è un valore che si riverbera sull’intera società".
Spetta all’Agcom-Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, verificare il pluralismo dell'informazione e far rispettare le regole della par condicio che disciplinano ogni periodo pre-elettorale, come quello attuale che stiamo vivendo a poco più di due settimane dalle elezioni europee.
Tirature quotidiani: un parametro sempre meno significativo
Di fronte alla “profonda e radicale trasformazione del settore editoriale”, l’Agcom è convinta che le tirature dei quotidiani non siano più uno strumento adeguato per verificare il pluralismo dell’informazione e per questo motivo ha chiesto al Governo di rivedere la relativa normativa.
In base alla legge 67 del 1987, la posizione dominante viene determinata in base alla tiratura dei suoi quotidiani nell’anno solare precedente e scatta quando la tiratura supera il 20% di quella complessiva. In base agli ultimi dati, l’editore con maggiore tiratura è il gruppo Gedi, con una quota che non arriva nemmeno al 16% e quindi ampiamente sotto la soglia di allerta. Una percentuale destinata inoltre ad abbassarsi considerando le recenti cessioni di testate del gruppo.
La decisione dell'Agcom trova il consenso della Fieg
“La stampa e i quotidiani negli ultimi quarant'anni sono diventati un prodotto diverso da quello che erano: per misurare oggi il livello di pluralismo informativo occorre tenere conto delle radicali trasformazioni che hanno interessato il settore. Pertanto, bene ha fatto l’Agcom a prenderne atto e a segnalare al Governo la necessità di rivedere la vigente disciplina a tutela del pluralismo informativo”, ha commentato il Presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti.
“Si tratta di tener conto della evoluzione tuttora in atto nel settore, e di utilizzare criteri di tutela del pluralismo maggiormente aderenti alla nuova realtà dell'editoria, anche in relazione alla forte integrazione con gli altri mezzi di comunicazione. Gli editori – ha concluso il Presidente della Fieg – chiedono al Governo di recepire la segnalazione dell’Agcom all’interno della riforma sistemica e complessiva dell’editoria, quanto mai necessaria ed urgente”.
A distanza di poche settimane sia il Vicepremier Antonio Tajani sia il Presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, hanno lasciato intendere la necessità di interventi da parte del Governo per sostenere il settore dell’editoria.
Forse anche rassicurati dalle loro dichiarazioni di apertura verso nuovi interventi di sostegno, il 15 maggio scorso la Federazione degli editori e quella dei giornalisti hanno dato avvio alle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei giornalisti. All’incontro hanno partecipato, per gli editori, il responsabile del Dipartimento sindacale Stefano De Alessandri, il Direttore generale Fabrizio Carotti e il Responsabile area lavoro e welfare Stefano Scarpino. Per la Fnsi era presente la Segretaria Alessandra Costante con la Giunta Federale.
Editoria, caposaldo della democrazia
Il contratto che tutela i professionisti dell’informazione era scaduto il 16 marzo 2016 e il suo rinnovo potrebbe rappresentare un punto di partenza per il rilancio del settore, riconoscendo competenze e dando nuove regole, oltre che certezze economiche, alla categoria dei giornalisti. Nel primo incontro, a quanto si apprende da fonti di stampa, Fieg e Fnsi hanno concordato sulla necessità di arrivare a definire nuove norme a tutela, dei giornalisti e, più in generale, dell’editoria, che - come hanno ricordato - rappresenta un caposaldo delle libertà civili e della democrazia.
Il Governo deve fare la sua parte
La trattativa si preannuncia lunga ma questa volta - dopo due tentativi avviati ma non proseguiti da parte dalla precedente segretaria Fnsi - pare esserci la volontà di portarla a termine. Entrambe le Federazioni hanno inoltre condiviso la necessità di coinvolgere nella trattativa il Governo che, come ha ricordato la Segretaria della FNSI Alessandra Costante, “deve fare la sua parte nella difesa del giornalismo professionale, come succede in tutta Europa”.
Anche copyright e IA tra i temi da affrontare
Tantissimi i temi su cui occorrerà aprire un dibattito, probabilmente in più tavoli dedicati. Al primo posto c’è ovviamente la contrattazione economica oltra alla stabilizzazione dei precari e al riconoscimento contrattuale di nuove figure professionali. Ci sono però anche altre tematiche che vanno discusse e regolate come ad esempio quelle riguardanti il copyright e l’Intelligenza artificiale.
Tajani: “Il sostegno all’editoria è un sostegno alla democrazia”
In una recente intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, il Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha rassicurato che “il governo e il mio partito si sono impegnati a ripristinare il pieno sostegno all’editoria” sottolineando che “le misure straordinarie erano state introdotte per sostenere la crisi pandemica e sono state sospese alla fine della pandemia, ma è evidente che le difficoltà non sono terminate e che un nuovo sistema di sostegni dovrà essere valutato dal Governo. Il sostegno all’editoria è un sostegno alla democrazia italiana”.
“Il nostro Paese – ha precisato ancora Tajani nell’intervista – ha un valido sistema di sostegni economici al mondo dell’editoria: ci sono aiuti diretti e indiretti che abbiamo confermato anche in presenza di un momento complesso dei conti pubblici. Certamente oggi i nuovi scenari, la forza preponderante del mondo digitale e degli "Over the Top", assieme con la riduzione degli introiti pubblicitari ci portano a dover rivedere alcuni parametri per tutelare il nostro sistema nazionale dell’informazione e per non far arretrare il nostro sistema democratico”.
Mollicone: “Fieg presto in audizione in Commissione Cultura”
Lo scorso 15 aprile, il deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione cultura ed editoria della Camera Federico Mollicone pare che abbia accolto i ripetuti appelli lanciati dalla Fieg, sempre più preoccupata per la tenuta del settore.
In una chiacchierata con un cronista dell’Adnkronos, Mollicone ha sottolineato che “in Commissione presto tratteremo questo tema con una risoluzione che affronterà le urgenze dell’editoria e chiameremo in audizione tutta la filiera Fieg: l’obiettivo - ha precisato - è coniugare le esigenze finanza pubblica con la tutela di un indotto imprescindibile per una democrazia".
Primo trimestre in calo per gli investimenti pubblicitari sulla carta stampata. Secondo i dati resi noti da FCP-Federazione Concessionarie Pubblicità, il fatturato netto nel periodo gennaio-marzo ha registrato una contrazione del 9,6% rispetto all’analogo ad un anno prima, attestandosi a 105,62 milioni di euro, oltre 10 milioni in meno rispetto ai 116,85 milioni dell’analogo periodo 2023.
Calo a doppia cifra per i quotidiani
Nello specifico, i ricavi pubblicitari dei quotidiani hanno superato i 78 milioni di euro, con una flessione di fatturato su base annua dell’11,3% rispetto agli 88 milioni dell’analogo periodo 2023, a fronte del calo del 6% degli spazi.
In flessione tutte le singole tipologie di pubblicità e in particolare quella Legale che segna una contrazione del 40,5% e continua a risentire della decisione del Governo di rinunciare alla pubblicità legale sulla carta stampata. La FIEG valuta mancati introiti attorno ai 40-45 milioni di euro l’anno - pari al 12% degli introiti complessivi per l’editoria - che vanno a colpire soprattutto i quotidiani finanziari.
In calo del 9% la pubblicità Commerciale Nazionale mentre appare più resistente quella Commerciale locale che limita la flessione al 2,2%. Segni negativi dell’1,3% per la pubblicità Finanziaria e dell’8% per quella Classified.
Segno positivo per la pubblicità sui mensili
Il fatturato pubblicitario sui periodici registra nel complesso una contrazione del 4,3% attestandosi a 27,2 milioni, a parità di spazi pubblicitari, rispetto ai 28,4 milioni dell’analogo periodo 2023.
In particolare si segnala l’incremento dei ricavi per la pubblicità sui mensili, saliti nel primo trimestre 2024 del 3,6% a 11,12 milioni, con un piccolo aumento (più 0,4%) anche degli spazi.
Si confermano invece in contrazione gli investimenti sui settimanali, che segnano un calo del 7,6% in termini di fatturato a 7 milioni. Soffrono soprattutto gli investimenti sui mensili, scesi in fatturato del 31,2% rispetto a un anno fa a parità di spazi pubblicitari.
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Nei primi due mesi dell'anno brusca frenata per la pubblicità sulla carta stampata
Pubblicità sulla carta stampata: in flessione del 13,5% a gennaio
Marzo è stato un altro mese di contrazione delle vendite per i quotidiani in edicola. In base ai dati comunicati da ADS-Accertamenti Diffusione Stampa, la flessione è stata dell’1% rispetto al mese precedente e del 9% rispetto a un anno prima con un totale di 1,085 milioni di copie vendute, una cifra ben inferiore rispetto ai quasi 1,185 milioni di copie di marzo 2023.
Il Corriere della Sera , principale quotidiano nazionale generalista, ha venduto in edicola 121.373 copie, l’1% in più rispetto alle 120.725 copie del mese precedente ma il 9% in meno rispetto alle 133.160 di un anno prima. Ancora migliore è stata la performance de La Repubblica con 69.932 copie, il 2% in più rispetto al mese precedente a fronte di una flessione del 7% rispetto alle 75.457 copie. Soffre invece La Stampa , l’altro quotidiano del gruppo GEDI, con vendite in calo dell’1% rispetto al mese precedente e del 12% rispetto ad un anno prima.
Restando tra i quotidiani generalisti, le vendite de Il Messaggero sono diminuite di 1.000 copie rispetto al mese precedente e di quasi 3.800 copie rispetto ad un anno prima. Una riduzione di copie, sia a livello mensile che nel raffronto su base annua, ha interessato anche le testate del gruppo QN : Il Resto del Carlino (rispettivamente meno 1% e meno 9%), La Nazione (meno 1%, meno 10%) e Il Giorno (meno 3%, meno 13%).
I due principali quotidiani economici mostrano invece un andamento divergente: Il Sole 24 Ore ha incrementato le vendite in edicole del 3% tornando a 21.147 copie, in flessione però dell’11% rispetto a marzo 2023. Soffre invece Italia Oggi che vede le vendite in calo del 2% rispetto al mese precedente e del 53% su base annua.
Male anche le testate sportive. La Gazzetta dello Sport scende sotto le 70.000 copie con un calo dell’1% su base mensile e del 5% su base annua. Flessione del 3% mensile per il Corriere dello Sport che scende sotto le 31.000 copie e del 4% su base annua mentre Tuttosport si porta sotto le 17.000 copie con una flessione del 2% mensile e dell’11% annuo.
Passando ai quotidiani politicamente, mostrano tutti una lieve flessione a livello mensile ad eccezione de
La Verità
. Passando alle variazioni annue, però, il quadro cambia:
Il Giornale
ha perso in un anno il 4%,
Libero
il 14% e
La Verità
il 16%. Male anche
Il Fatto Quotidiano
(meno 7%) e
Il Manifesto
(-7%).