
Intervenuto al Convegno Gruppo Corriere il Sottosegretario Alberto Barachini ha ribadito il valore strategico e culturale delle edicole nel garantire l’accesso all’informazione.
Per il Sottosegretario le edicole sono “fondamentali per mantenere vivo il pluralismo e garantire ai cittadini un'informazione di qualità, accessibile e radicata nei territori”, sono “presidi di prossimità e strumenti per far sentire ai cittadini quanto l’informazione sia loro vicina”.
Significativo anche il passaggio sulla pirateria e sul valore economico delle pubblicazioni, per il Sottosegretario “non può passare il messaggio che l’informazione sia gratuita: i giornali si comprano”.
Come ogni anno si pone però il problema di reperire risorse pubbliche adeguate per sostenere il settore (ed anche le edicole).
Bisogna dare atto al Sottosegretario Barachini – nonostante le oggettive ristrettezze imposte dalla finanza pubblica – di aver sempre individuato risorse per la rete di vendita delle edicole, estendendo i sostegni - per la prima volta - anche alle rivendite “non prevalenti” (ivi compresi i cd. Promiscui nei piccoli comuni) con strumenti “chirurgici”, profondamente innovativi e attentamente calibrati per garantire sostenibilità delle edicole e capillarità della rete di vendita.
La logica è stata quella di sostenere in primis gli “anelli” e gli attori più deboli della filiera, “nell’interesse generale della stessa e nell’interesse dei cittadini ad una informazione plurale, capillare e di qualità” .
Anche quest’anno il Sottosegretario ha confermato che “Stiamo lavorando per sostenere il settore e abbiamo lavorato in questi anni con tante misure a sostegno degli editori, degli editori locali, della stampa locale, delle edicole, e lavoreremo anche in prospettiva”.
“Sappiamo - ha detto - che è un momento complesso, ma stiamo cercando risorse. Con la responsabilità condivisa fra istituzioni ed editori possiamo sicuramente superare le difficoltà”.
Molto interessante anche il riferimento ai problemi distributivi. Secondo il Sottosegretario “E’ fondamentale sostenere i punti vendita ma anche garantire che i distributori a quei punti vendita ci arrivino”.
Tema molto delicato che coinvolge profili di abuso di posizione dominante e dipendenza economica, che il Governo nel 2025 – per la prima volta – ha cercato di fronteggiare con una misura dedicata alla distribuzione nei piccoli comuni.
Si pone il problema di bilanciare l’interesse pubblico generale a una diffusione paritaria e capillare della stampa su tutto il territorio e l’interesse privato del distributore monopolista a massimizzare i profitti, tagliando i costi distributivi a sua discrezione.
E’ un problema tipico dei monopoli. Si chiama perdita di utilità sociale (o di benessere sociale cd. deadweight loss) che viene sottratta alla collettività e incamerata dal soggetto monopolista.
In questi casi, infatti, è necessario l’intervento della gestione pubblica o la definizione di precise regole di comportamento (obblighi di servizio) per risolvere i problemi di equità ed efficienza legati alla creazione del monopolio.
La sfida per le Istituzioni è quella di individuare un sistema virtuoso di sostegni, agganciato ad obblighi di servizio o best practices distributive, che garantisca capillarità della rete ed equità distributiva e non vada semplicemente ad alleggerire i bilanci delle imprese di distribuzione, alimentando le inefficienze del sistema distributivo o peggio le condotte abusive a danno delle rivendite.