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Cartaceo web: parte la rivoluzione (estiva) di Repubblica

14 Luglio 2022

Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, firma un breve articolo per annunciare quella che viene definita come una "rivoluzione" per la fruizione dei contenuti offerti dal quotidiano.

Da domani, infatti, acquistando l'edizione cartacea, i lettori potranno leggere, fino alle ore 24:00 dello stesso giorno, anche le pagine del sito web riservate agli abbonati del giornale digitale. Per farlo, basterà inquadrare con lo smartphone l'apposito QR code pubblicato giornalmente sul quotidiano cartaceo.

L'offerta durerà tutta l'estate e rappresenta un unicum nel panorama editoriale italiano, dove gli editori sono alla continua ricerva di alchimie in gardo di rivitalizzare gli acquisti sia di copie cartacee (in flessione) che digitali (in espansione, ma a ritmi troppo lenti).

Per incentivare gli uni e gli altri, Repubblica ha deciso di sperimentare questa speciale abbinata. In pratica, al prezzo del solo quotidiano cartaceo viene concessa al lettore la possibilità di leggere anche le notizie online risevate agli abbonati digitali (obbligando così anche i lettori del cartaceo ad iscriversi al sito per acedere ai contenuti online).

La speranza, come si augura il mondo delle edicole, è quella di incentivare gli acquisti del cartaceo dopo che anche gli ultimi dati di maggio resi noti da ADS (Accertamenti Diffusione Stampa) hanno confermato la fase di forte difficoltà in edicola del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari (di cui proprio oggi è stata annuciata la morte, all'età di 98 anni). A maggio il quotidiano che fa capo a GEDI ha venduto in edicola poco più di 81.500 copie, quasi la metà rispetto alle oltre 145.000 copie del Corriere della Sera a cui un tempo contendeva il titolo di quotidiano più letto dagli italiani.  

L'iniziativa, scrive Molinari, "nasce dalla consapevolezza che le abitudini della lettura oramai sommano più piattaforme, seguono le nostre abitudini quotidiane e si adattano ai nostri tempi. C’è chi inizia la giornata sfogliando il quotidiano cartaceo e poi continua a seguire il ciclo delle notizie attraverso il web, e chi invece preferisce la strada opposta aggiornandosi con le news digitali per poi approfondire analisi, personaggi e retroscena leggendo la carta. Avere il QR code stampato sul giornale consente, agli uni come agli altri, di restare aggiornati su grandi fatti nazionali, internazionali e cronache locali potendo giovarsi di una flessibilità, nel tempo e modo di lettura, senza precedenti. Il tutto al prezzo di una singola copia del giornale".

"È un’iniziativa che va incontro alle nuove abitudini dei lettori, di ogni età, genere ed estrazione, che chiedono al loro giornale di raggiungerli dove sono", prosegue il direttore di Repubblica sottolineanche che in questo modo il lettore può "provare l’emozione di trovarsi, in tempo reale, di fronte ad una notizia pubblicata sulla carta che muta sul web nell’arco di pochi minuti" entrando in "un mondo intero: quello delle news che non finiscono mai".

Bruxelles sblocca i fondi stanziati per la distribuzione dei giornali

13 Luglio 2022

Buone notizie per la carta stampata e, di conseguenza, per le edicole. La Commissione europea ha dato il via libera all’utilizzo di 60 milioni di euro di aiuti di Stato che l’Italia aveva stanziato, sotto forma di credito d’imposta, a supporto della distribuzione di giornali e riviste.

Una boccata d’ossigeno per gli Editori che ora potranno contare su un credito d’imposta per un importo pari fino al 30% dei costi di distribuzione sostenuti nel 2020 e che sarà applicato per l’anno fiscale 2021.

Soddisfatto il Sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles. “Queste risorse – ha affermato in una nota – permetteranno agli editori di ammortizzare i costi di distribuzione grazie al credito di imposta fino al 30% e garantire così a tutti i cittadini, e soprattutto agli abitanti dei piccoli comuni, l'accesso all'informazione di qualità”.

Gli aumenti del carburante registrati in quest’ultimo periodo, uniti ai rincari energetici e del prezzo della carta, rendono infatti le risorse sbloccate ancora più importanti per sostenere la distribuzione dei giornali, specie nelle aree interne del Paese e nei piccoli comuni dove portare la carta stampata è già da tempo anti-economico.

“Si tratta – ha ancora osservato Moles – di una ulteriore ed importante misura, molto attesa, a supporto del settore editoriale e del diritto all'informazione, fondamentale in un momento così complesso caratterizzato del caro energia e da un aumento generalizzato dei costi per la stampa e la distribuzione”.

A conferma dell’importanza del settore dell'informazione, una recente disposizione legislativa ha ridefinito i poteri speciali (golden power) dello Stato in settori ritenuti strategici per il Paese, inserendo tra questi ultimi anche l’Editoria.

Ciò significa che, al fine di garantire la libertà dei media e il pluralismo dell’informazione, il Governo si prende il potere di difendere le imprese editoriali italiane in caso di scalate ritenute ostili da parte di gruppi o concorrenti stranieri.

A maggio buona tenuta di vendite per i quotidiani locali

07 Luglio 2022

Aumentano le vendite degli sportivi, perdono quota i big nazionali, migliorano i quotidiani locali. È questa la sintesi che emerge dai dati ADS (Accertamenti Diffusione Stampa) di maggio (analizzati sul mese precedente) riguardanti le vendite individuali cartacee di quotidiani.

Beneficiando dell’interesse suscitato dalle ultime partite del campionato di calcio di serie A, a maggio le vendite della Gazzetta dello Sport sono aumentate del 6,5% rispetto ad aprile, quelle del Corriere dello Sport del 9,7% mentre Tuttosport si è limitato ad un incremento marginale dello 0,78%.

Nessun segnale di recupero, invece, per le maggiori testate nazionali. Scende a 145.552 copie Il Corriere della Sera che perde il 2,1% rispetto ad aprile e il 6,48% rispetto a maggio 2021. Non c’è alcuna ripresa per La Repubblica, che scivola sempre più in basso assestandosi a 81.750 copie, quasi la metà di quelle del Corriere della Sera a cui un tempo (sempre più lontano) contendeva il primato di quotidiano più letto dagli italiani. Rispetto ad aprile Repubblica ha perso il 6,4% ma il dato che spaventa di più è il raffronto con maggio di un anno fa, quando le copie cartacee vendute erano 108.126: in questo caso la flessione è del 24%. A parte Il Messaggero che si è mosso in controtendenza, tutte le altre testate nazioni presentano segni negativi. Continua a perdere quota anche La Verità.

Le sorprese positive sono arrivate invece dalla stampa locale. Come si diceva, a maggio molti giornali locali sono riusciti a migliorare le vendite rispetto al mese precedente, in alcuni casi anche solo di una manciata di copie ma si tratta comunque di una rassicurante tenuta di lettori. Il Mattino, Il Tirreno, Il Tempo, Il Corriere Adriatico, L’Adige, La Gazzetta del Sud, Il Giornale di Sicilia, Il Nuovo quotidiano di Puglia, Corriere dell’Umbria, Il Centro, Editoriale Oggi sono tra le testate “virtuose”.

A queste se ne devono aggiungere altre che mostrano variazioni negative rispetto al mese precedente talmente lievi da essere quasi trascurabili. È il caso per esempio de La Nuova Ferrara, La Nuova Venezia, Il Mattino di Padova, il Giornale di Vicenza, La Sicilia, L’Unione Sarda, La Tribuna di Treviso. Il Corriere delle Alpi, Il Corriere delle Alpi.

Tra i quotidiani economici, Italia Oggi riesce a vendere qualche decina di copie in più rispetto ad aprile portandosi a 6.755 copie, 2.000 in meno, però, rispetto alle 8.707 del maggio 2021.Il Sole 24 Oreinvece perde circa 200 copie rispetto ad aprile attestandosi attorno alle 24.520 copie, quasi 10.000 in meno rispetto alle 33.416 di un anno prima.

Pubblicità sulla carta stampata. Segnali di ripresa per i quotidiani

01 Luglio 2022

Tiene la pubblicità sulla carta stampata. I primi 5 mesi dell’anno vedono solo una lieve flessione dello 0,2% per gli investimenti pubblicitari, che in valore si assestano nel complesso a 222,8 milioni di euro, dai 223,2 milioni del periodo gennaio-maggio 2021. Questa la fotografia che emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio Stampa Fcp (Federazione Concessionarie Pubblicità).

Nonostante la frenata dell’economia, il surriscaldamento dell’inflazione e l’impennata dei costi energetici e nonostante le incertezze geopolitiche innescate dal protrarsi e dall’inasprimento della guerra in Ucraina, la pubblicità sulla carta stampata sembra per ora mostrare una buona tenuta e una buona resilienza, dopo aver archiviato il 2021 con una crescita del 4%.

Cresce la pubblicità sui quotidiani

In particolare, nei primi cinque mesi dell'anno gli investimenti pubblicitari sui quotidiani hanno messo a segno un incremento dell’1,2% rispetto all'analogo periodo 2021, raggiungendo i 164,7 milioni di euro. A fare da traino sono quelli riferiti al Commerciale nazionale (più 5,8%) insieme al Legale (più 2,2%) e al Commerciale locale (più 1,6%).

Soffrono invece i periodici: nel complesso gli investimenti sono calati del 3,9% rispetto ai primi cinque mesi del 2021 attestandosi attorno ai 58 milioni di euro. In questo caso i mensili hanno fatto peggio dei settimanali con flessioni rispettivamente del meno 7,4% e del meno 2,6% mentre le Altre Periodicità (che hanno però un valore molto modesto in termini di fatturato complessivo, pari a 2 milioni di euro) hanno registrato un incremento del 19,8%.

Dal 30 giugno scattano le sanzioni per chi non accetta pagamenti con carta e bancomat

26 Giugno 2022

Ultimissimi giorni per mettersi in regola prima dell’entrata in vigore, giovedì 30 giugno, delle sanzioni amministrative per quei commercianti (ma anche artigiani e professionisti) che non accetteranno pagamenti elettronici.

Gli edicolanti non sono esonerati dalla norma e devono quindi mettere la clientela in condizione di poter pagare giornali e riviste anche con carte di debito o credito tramite Pos.

Chi non si mette in regola rischia di essere multato con un’ammenda pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stato rifiutato il pagamento elettronico.

Inizialmente le sanzioni dovevano entrare in vigore a inizio 2023, ma il Governo ha deciso – con il Decreto legge 36 del 30 aprile 2022 approvato dal Consiglio dei ministri (“Ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza Pnrr”) di anticipare di sei mesi, al 30 giugno 2022, la loro introduzione nel rispetto delle riforme contro l’evasione fiscale legate ai fondi del PNRR.

Applaudono le Associazioni dei consumatori, che chiedevano da tempo un inasprimento della legislazione. L’obbligo per i negozianti di dotarsi del POS risale infatti al giugno 2014 ma, in assenza di sanzioni per chi non accettava pagamenti con carta e bancomat, molti commercianti non si sono mai preoccupati di adeguarsi alla normativa. Dal 30 giugno, però, tutto cambia.

Tuttavia, sono sempre le stesse Associazioni di consumatori a spezzare una lancia in favore dei commercianti sollecitando l’abolizione delle commissioni sui micropagamenti in modo da incentivare l’utilizzo di carte e bancomat sempre e comunque, senza più scuse da parte dei negozianti. Una richiesta condivisa anche da molti negozianti e che interessa in particolare gli edicolanti considerando il costo modesto di un giornale.

Chiarissima, su questo punto, anche la posizione espressa da Confcommercio: “La diffusione dei pagamenti elettronici va perseguita mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese. A partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti. Puntare asimmetricamente sulle sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti: processi, peraltro, già in pieno sviluppo”.

Pubblicità in frenata dopo il boom del 2021. Stampa sempre più marginale

17 Giugno 2022

Gli investimenti pubblicitari in Italia hanno raggiunto nel 2021 un valore di 9,3 miliardi di euro, evidenziando una crescita del 18% rispetto all’anno precedente. Una percentuale che si traduce in un aumento rispetto all’anno precedente di circa 1,4 miliardi di euro.

Un risultato ampiamente positivo, che trova sostegno nella crescita eccezionale che ha caratterizzato l’anno scorso la nostra economia (più 6,6% la crescita del Pil italiano) e che ha consentito al settore di recuperare per intero la flessione dell’8% con cui il mercato aveva archiviato il 2021, l’anno dello scoppio della pandemia.

Sono alcuni dei dati di sintesi rilasciati dall’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano. Che prevede però, per il 2022, un rallentamento con una crescita degli investimenti pubblicitari che dovrebbe attestarsi attorno al 3% arrivando a 9,6 miliardi di euro.

Andando ad analizzare più da vicino l’andamento del settore nel 2021, emerge che la quota maggiore di investimenti pubblicitari viene assorbita da internet. L’anno scorso la pubblicità sul web è aumentata del 24% raggiungendo la cifra di 4,3 miliardi di euro e ora assorbe il 46% del mercato pubblicitario.

Si tratta di quasi la metà del mercato pubblicitario ma è bene ricordare che tale cifra va quasi interamente a beneficio dei grandi gruppi tecnologici che dominano internet e che raccolgono quasi l’80% della pubblicità che veicola sul canale online.

In questo ambito, inoltre, si registra la buona crescita del mobile advertising. Gli investimenti su smartphone l’anno scorso sono aumentati del 27% raggiungendo i 2,4 miliardi di euro.

Subito dopo internet viene la tv, con investimenti in aumento del 14% e una quota di mercato pari al 40%. In crescita, infine, anche se di pochissimo, la pubblicità sulla carta stampata, aumentata del 4% rispetto al 2020 attestandosi su una quota di mercato che appare sempre più marginale, pari al 7% del totale.

Il 2021 è stato un anno di raccolta positiva anche per la radio. Il canale radiofonico rappresenta una quota di mercato del 4% e l’anno scorso ha registrato una crescita del 10%. Bene, infine, anche il canale Out of Home (OOH) che rappresenta appena il 3% del mercato con un incremento che l’anno scorso è stato pari al 16%.

Arriva in edicola L'Identità

16 Giugno 2022

Debutta oggi in edicola un nuovo quotidiano, L’Identità. L’editore è una cooperativa di giornalisti, la Società Cooperativa Giornalisti Europei, che ha deciso di lanciare la nuova iniziativa editoriale affidandosi al progetto del direttore Alessandro Sansoni, analista e opinionista sui temi della politica interna e internazionale e con un passato come giornalista nelle agenzie di informazione.

Il quotidiano sarà "indipendente, conservatore e libertario", come lo definiscono gli stessi ideatori. Inoltre, "intende promuovere i valori della persona, del lavoro e dell’impresa, puntando sulla cultura profonda dei popoli europei, con un particolare sguardo rivolto al Mezzogiorno e alla vocazione mediterranea dell’Italia, e al suo ruolo geopolitico e manifatturiero".

Massima attenzione sarà data agli sviluppi dello scenario internazionale ma anche alle notizie locali, perchè "è essenziale avere uno sguardo sul territorio", oltre che alla cultura che è ciò che delinea l'identità di ogni persona.

Oltre al quotidiano cartaceo di 24 pagine, in edicola dal martedì al sabato, la testata sarà presente anche online e sui principali social. A capo della redazione c’è Alessio Postiglione, ex addetto stampa di numerose istituzioni italiane ed europee, e già collaboratore di varie testate nazionali.

In questa fase di crisi della stampa, specie di quella cartacea, non possiamo che apprezzare la nuova iniziativa che va a rafforzare il pluralismo dell’informazione arricchendo l’offerta editoriale.

Vendite quotidiani in edicola, ad aprile segnali di stabilizzazione

10 Giugno 2022

I dati di aprile sulle vendite di quotidiani in edicola resi noti da ADS (Accertamenti Diffusione Stampa) indicano per molte testate una sorta di stabilizzazione. I segni negativi prevalgono, ma rispetto al mese precedente il calo delle vendite riguarda poco più che una manciata di copie. Resta invece ancora ampio, ma meno che in passato, il divario con le copie vendute nell’analogo mese dell’anno precedente. Analizziamo nel dettaglio i dati.

Partiamo dal Corriere della Sera, che si conferma il quotidiano più letto dagli italiani con 148.723 copie vendute in edicola nel mese di aprile: il 2,8% in meno rispetto a quelle del mese precedente e il 7,4% in meno rispetto a un anno prima. Stabili attorno ai minimi storici le vendite di Repubblica. L’ammiraglia del gruppo GEDI ha venduto in edicola 87.389 copie, 265 in meno rispetto alle 87.654 di marzo. Rispetto a un anno prima, però, la contrazione resta marcata, con un meno 22,99%. Sono state 68.074 le copie vendute in edicola per La Stampa, l’1,8% in meno rispetto a marzo 2022 e il 3,2% in meno rispetto a marzo 2021.

Buona tenuta del dato mese su mese anche per le tre testate del gruppo QN. Il Resto del Carlino conteggia vendite per 62.387 copie, 269 in meno rispetto a marzo, ma il 9,57% in meno rispetto alle quasi 69.000 di un anno prima. La Nazione si ferma a 40.576 copie, con un modesto calo del 2% rispetto a marzo, ma con una contrazione del 13,38% rispetto ad aprile 2021. Il Giorno si attesta sulle 18.634 copie vendute in edicola, 260 in meno rispetto a marzo, ma con un calo del 10,73% rispetto ad aprile 2021. Passando agli altri quotidiani, restano stabili le vendite per Avvenire: 5.573 ad aprile, in aumento rispetto alle 5.465 di un anno prima.

Pe quanto riguarda i giornali d’opinione, segnaliamo la flessione di copie per La Verità, che mette un freno al trend controcorrente degli ultimi anni. Ad aprile il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro ha venduto 26.938 copie, il 4,1% in meno rispetto a marzo, mantenendo comunque un netto sogno positivo rispetto ad un anno prima: più 10,9%. Ad aprile perde il 2,5% di copie Il Giornale rispetto al mese precedente, con una flessione di oltre il 19% rispetto all’analogo periodo 2021. 700 copie in meno rispetto al mese precedente per Libero, che si ferma a 18.070 copie, il 16,2% in meno rispetto alle quasi 21.000 vendute in edicola ad aprile 2021. Con vendite in aprile per 6.619 copie perde quasi il 9% il Manifesto rispetto a marzo, il 17,6% in meno rispetto alle oltre 8.000 vendute ad aprile 2021.

In riferimento agli economici, perde copie Il Sole 24 Ore, 24.726 quelle vendute in edicola in aprile, il 2,12% in meno rispetto a marzo e addirittura il 26,4% in meno rispetto alle 33.611 vendute ad aprile 2021. Crescono invece le vendite per Italia Oggi che salgono a 6.722, il 23% in più rispetto al mese precedente ma il 9,2% in meno rispetto a anno prima.

Discorso a parte per i quotidiani sportivi. Vendite in crescita per La Gazzetta dello Sport che con 85.573 copie mette a segno un aumento di vendite del 2,8% rispetto al mese precedente e addirittura di quasi il 52% rispetto alle 56.326 copie di aprile 2021. Vendite in aumento (più 1,1%) anche per Tuttosport rispetto a marzo, ma in lieve flessione rispetto a un anno prima (meno 6%). Vendite stabili sopra le 34.000 copie, infine, per Il Corriere dello Sport: 34.309 ad aprile 2022, 34.710 a marzo 2022, 34.177 ad aprile 2021.

Edicole e giornali, presidio di libertà. Parte la campagna promossa da FIEG e edicolanti

09 Giugno 2022

Il 14 giugno partirà la campagna pubblicitaria promossa da FIEG in collaborazione con le organizzazioni sindacali degli edicolanti (SNAG, SI.NA.GI, UIL TuCS, FENAGI, Usiagi Ugl, CISL giornalai).

“COMPRA UN GIORNALE. SCEGLI L’INFORMAZIONE DI QUALITÀ. EDICOLE E GIORNALI, PRESIDIO PER LA LIBERTÀ” è il claim dell’annuncio che verrà riproposto sui principali quotidiani e riviste associati alla FIEG. La creatività è stata affidata a VMLY&R.

L’obiettivo del progetto comunicativo è quello di “sottolineare il valore dell’informazione di qualità” oltre che “sensibilizzare i cittadini sull’importanza di comprare e non solo di leggere i giornali perché l’acquisto rende la stampa libera e indipendente”.

Il messaggio intende anche “ribadire il ruolo delle edicole quale luogo fondamentale della diffusione della stampa, veri e propri spazi di democrazia e presidi di libertà".

L’invito è rivolto direttamente ai cittadini, per sensibilizzarli a recarsi in edicola ad acquistare un giornale dove trovare notizie approfondite e autorevoli.

Crescono i lettori di quotidiani e riviste

01 Giugno 2022

Secondo i dati contenuti nell’edizione Audipress 2022/I, sono stati 31,9 milioni gli italiani che hanno letto o sfogliato almeno uno dei principali titoli stampa su carta o digitale replica negli ultimi 30 giorni, pari al 60,2% della popolazione, lo 0,7% in più rispetto alla precedente indagine Audipress.

Da rilevare, inoltre, che sono apparsi in crescita i lettori di tutti i singoli comparti editoriali: Quotidiani 0,8%, Settimanali 0,5%, Mensili 2,1%.

É inoltre proseguito l’incremento dei lettori che preferiscono le edizioni digitali: sono ora 6 milioni, l’11,6% in più rispetto alla precedente edizione Audipress, ma rappresentano solo l’11,3% della popolazione restando quindi una quota piuttosto piccola.

“Le principali testate italiane dimostrano di saper rispondere alla richiesta di contenuti certificati e di qualità anche declinandosi in un sistema multipiattaforma, contribuendo ad arricchire un panorama multimediale complesso e diversificato”, ha osservato il Presidente di Audipress, Ernesto Mauri, secondo cui la pandemia ha abbassato le resistenze verso lo sviluppo digitale, creando nuove esigenze e consolidando nuovi comportamenti e abitudini.

I dati Audipress 2022/I sono il risultato di 33.642 interviste sulle abitudini di lettura e la fruizione delle principali testate italiane su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 14 anni e oltre, effettuate durante 35 settimane complessive, dal 19 aprile 2021 al 10 aprile 2022.


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