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Crescono i lettori di quotidiani e riviste

01 Giugno 2022

Secondo i dati contenuti nell’edizione Audipress 2022/I, sono stati 31,9 milioni gli italiani che hanno letto o sfogliato almeno uno dei principali titoli stampa su carta o digitale replica negli ultimi 30 giorni, pari al 60,2% della popolazione, lo 0,7% in più rispetto alla precedente indagine Audipress.

Da rilevare, inoltre, che sono apparsi in crescita i lettori di tutti i singoli comparti editoriali: Quotidiani 0,8%, Settimanali 0,5%, Mensili 2,1%.

É inoltre proseguito l’incremento dei lettori che preferiscono le edizioni digitali: sono ora 6 milioni, l’11,6% in più rispetto alla precedente edizione Audipress, ma rappresentano solo l’11,3% della popolazione restando quindi una quota piuttosto piccola.

“Le principali testate italiane dimostrano di saper rispondere alla richiesta di contenuti certificati e di qualità anche declinandosi in un sistema multipiattaforma, contribuendo ad arricchire un panorama multimediale complesso e diversificato”, ha osservato il Presidente di Audipress, Ernesto Mauri, secondo cui la pandemia ha abbassato le resistenze verso lo sviluppo digitale, creando nuove esigenze e consolidando nuovi comportamenti e abitudini.

I dati Audipress 2022/I sono il risultato di 33.642 interviste sulle abitudini di lettura e la fruizione delle principali testate italiane su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 14 anni e oltre, effettuate durante 35 settimane complessive, dal 19 aprile 2021 al 10 aprile 2022.

COMUNICATO STAMPA – SNAG chiede al Governo di rafforzare le misure per le edicole

31 Maggio 2022

Da un’analisi condotta da SNAG-Confcommercio su dati Infocamere, nel 2021 si è registrata la chiusura di circa 850 edicole esclusive. Il fenomeno è in parte dovuto ad un rimbalzo negativo rispetto al 2020 (il 2020 rappresenta un’anomalia poiché l’emergenza pandemica, il sistema dei ristori e il blocco dei licenziamenti hanno determinato una situazione di “stasi” in cui molti esercizi commerciali hanno posticipato le cessazioni) e, in parte, alla grave crisi e alla scarsa remuneratività dell’attività di vendita della stampa.

Il Presidente di SNAG, Andrea Innocenti, ha così commentato i dati di mortalità delle edicole: “È un dato che preoccupa. Bisogna però mettere in chiaro un fatto: le misure di sostegno pubblico che sono state messe in campo dal Governo hanno letteralmente “salvato” la rete di vendita. Nel 2020 non abbiamo praticamente registrato chiusure e nel 2021 –nonostante l’emergenza pandemica – sono cessate meno della metà delle edicole che avevano chiuso i battenti nel 2019. La strada è giusta. Per questo motivo ho scritto al Sottosegretario Moles chiedendo di conservare, rafforzare e implementare le misure di sostegno pubblico alle rivendite di giornali, nonché di sostenere l’apertura di nuove edicole, il turnover generazionale e l’imprenditoria femminile e giovanile nel settore. É fondamentale infatti sostenere anche la natalità di nuove edicole e avvicinare le donne e i giovani a questa attività che si sta evolvendo rapidamente in questi anni”.

Il Presidente Innocenti ha inoltre aggiunto: “Utilizzare parte del fondo straordinario per istituire un bonus alle edicole che garantiscono un elevato livello di servizio al cittadino, confermare e rafforzare il tax credit edicole ed utilizzare i fondi del PNRR per promuovere la digitalizzazione delle edicole e l’informatizzazione (come peraltro già previsto in un ordine del giorno approvato in Commissione Cultura), sono obbiettivi che possono e devono essere realizzati entro questa legislatura e mi auguro che il Governo possa sostenere le edicole con ancora più energia nei prossimi mesi. In questi mesi infatti abbiamo lavorato alacremente con FIEG e con le imprese di distribuzione per immaginare un futuro sostenibile per la rete di vendita e per promuoverne la modernizzazione, ma serve un sostegno pubblico”.

“Sono fiducioso – ha concluso Innocenti – che il Governo possa continuare a sostenere la rete di vendita, tutelando il diritto di accedere ad un’informazione a mezzo stampa di qualità su tutto il territorio e a vantaggio di tutta la popolazione, anche delle fasce più deboli e di quelle prive di competenze digitali”.

Confindustria tra i promotori di un nuovo quotidiano in Trentino

30 Maggio 2022

Dal 1° novembre il Trentino Alto Adige avrà un nuovo quotidiano locale cartaceo,“un giornale dei trentini, per i trentini”, come è stato definito dai promotori.

Il progetto è stato presentato a Trento, la settimana scorsa, dall’editore, la neo costituita Fondazione Synthesis, un ente no profit che ha tra i promotori le principali associazioni del territorio: Ance Trento, Associazione Albergatori (ASAT), Associazione Artigiani, Confindustria Trento e Federazione Trentina della Cooperazione, oltre che soci sostenitori come associazioni imprenditoriali, culturali, di volontariato, fondazioni, enti pubblici e, anche, soci ordinari, ossia singole imprese o persone fisiche.

«Il nostro obiettivo – ha dichiarato il presidente di Confindustria Trento, Fausto Manzana, durante la presentazione (foto in alto) – è far crescere con il dibattito e il confronto la credibilità del nostro giornale che si presenta moderato, non anti governativo né filo governativo».

Un nuovo punto di vista che aumenta la pluralità dell’informazione

Sono 22 i giornalisti chiamati a confezionare il nuovo prodotto editoriale, che nel formato cartaceo avrà 40 pagine e uscirà tutti i giorni ad eccezione del lunedì. Ampio spazio sarà dedicato anche all’online. A dirigerlo è stato chiamato Simone Casalini, che ha avuto in passato esperienze al Corriere del Trentino ed è stato anche caporedattore web del Corriere del Veneto e del Corriere di Bologna.

L’obiettivo del nuovo quotidiano è diventare espressione della comunità trentina ma anche fornire un nuovo punto di vista. Con questa nuova realtà editoriale, ha precisato il vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione, Italo Monfredini, vogliamo “offrire una pluralità di voci che è l’essenza della democrazia e di una crescita economica moderata”, e vogliamo “creare un ambiente democratico e plurale, dove non ci siano monopoli e oggi siamo fondamentalmente in un monopolio dal punto di vista dell’informazione”.

Il nuovo quotidiano colma il vuoto lasciato da il Trentino

Il nuovo quotidiano, di cui non si sa ancora in nome, va infatti a colmare un vuoto. Dopo 75 anni di storia, a gennaio dello scorso anno chiudeva il Trentino (rimane attiva solo la versione online), storica testata del territorio, in seguito a una decisione unilaterale dell’editore Michl Ebner, che aveva rilevato il quotidiano da GEDI nel 2016.

Attraverso Athesia, Ebner è proprietario anche dell’altro principale quotidiano locale, l’Adige di Trento, storica testata fondata 71 anni fa da Flaminio Piccoli, e Radio Dolomiti, testate acquisite nel 2018 su cui ha acceso un faro anche l’Antitrust. Fanno capo a Ebner anche l’Alto Adige di Bolzano (acquistato da GEDI nel 2016) e Dolomiten, il giornale di famiglia in lingua tedesca diretto dal 1995 dal fratello di Michl, Toni Ebner. Di fatto in Trentino vige un semi monopolio dell’informazione, con l’unica eccezione dei dorsi locali pubblicati dal Corriere della Sera, ossia il Corriere del Trentino e il Corriere dell’Alto Adige.

Soddisfazione da parte di FNSI e Assostampa

Far decollare una nuova iniziativa editoriale cartacea in un momento in cui l’editoria è in forte crisi e il prezzo della carta è alle stelle potrebbe sembrare un azzardo. Ma il numero uno di Confindustria Trento non ha dubbi: “Siamo imprenditori e sappiamo la differenza che c’è tra rischio e azzardo. Fare cultura può essere un rischio ma crediamo nella forza del pluralismo che oggi non c’è”.

La notizia ha riscosso il plauso di FNSI, Assostampa Trento. «Nonostante la crisi che sta attanagliando il mondo dell’editoria c’è fame e sete di informazione di prossimità, certificata e di qualità», ha sottolineato in una nota il segretario del sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Rocco Cerone, auspicando «l’assunzione di parte dei cento colleghi precari censiti in provincia di Trento nella nuova iniziativa editoriale, tra cui anche i cassaintegrati del Trentino».

Il ruolo della Fondazione

La scelta di una Fondazione come editore della testata è particolare e ha una finalità ben precisa, secondo i promotori. “La Fondazione si pone come istituzione culturale ad ispirazione sociale, permanente ed aperta alla comunità, snodo di alta divulgazione”, si legge sul sito di Confidustria Trento. Che poi precisa: “la Fondazione avrà dunque anche l’obiettivo di promuovere progetti sul territorio, occasioni di formazione e di informazione, iniziative e appuntamenti rivolti alla popolazione, con particolare riguardo ai giovani e al mondo delle scuole”.

Nella prima fase, il cda della Fondazione risulta così composto: presidente Fausto Manzana (presidente Confindustria Trento) mentre i Consiglieri sono Roberto Simoni, presidente Cooperazione Trentina), Italo Monfredini (Cooperazione), Barbara Fedrizzi (Confindustria), Marco Segatta (presidente Associazione Artigiani), Gianni Battaiola (presidente Associazione Albergatori), Andrea Basso (Presidente Ance Trento).

Gli italiani riscoprono le librerie fisiche. Boom dei manga

23 Maggio 2022

Sbaglia chi pensa che il fumetto non abbia sufficiente dignità letteraria per essere paragonato a un buon libro. Si tratta di un genere che non conosce crisi e che ha avvicinato alla lettura tanti giovani, e meno giovani, con prodotti di qualità e di raffinata bellezza artistica e grafica.

Vendite di fumetti in crescita nei primi 4 mesi dell'anno

L’anno scorso nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione sono state vendute 11,543 milioni di copie di fumetti, corrispondenti ad un valore, a prezzo di copertina, di poco più di 100 milioni di euro (100,245 milioni per l’esattezza), secondo i dati forniti dall’Associazione Italiana Editori (AIE). Raffrontando tali dati con quelli del 2019, anno pre-pandemia, si scopre che le copie vendute sono quasi triplicate (più 256%) e il valore del venduto è quasi raddoppiato (più 175%).

La passione degli italiani per il fumetto continua. Nei primi quattro mesi dell’anno sono state vendute 3,586 milioni di copie (erano 2,862 milioni nell’analogo periodo 2021) per un valore, a prezzo di copertina, di 31,3 milioni di euro (contro i 24,8 milioni nei primi 4 mesi dell’anno precedente).

Boom per i manga: vendite quintuplicate rispetto al 2019

Naturalmente, non si può generalizzare quando si parla di fumetto. Degli oltre 100 milioni di euro spesi l’anno scorso in fumetti nelle librerie e nei supermercati, l’AIE fa sapere che oltre la metà, ossia 58,3 milioni (il 58,1%) sono stati spesi per l’acquisto di manga, che sono un po’ la novità che ha trainato il mercato. Basti pensare che nel 2019 le vendite erano pari a 11,2 milioni di euro. In pratica, in un paio d’anni le vendite in valore di manga in Italia sono più che quintuplicate. Sempre con riferimento al 2021, altri 29,7 milioni (il 29,7%) sono stati spesi in graphic novel, fumetti e comic strip e 12,2 milioni (il 12,2%) in fumetti per bambini e ragazzi.

I dati sono stati presentati in occasione della 34esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che ha chiuso i battenti con numeri da record in termini di visitatori (168.732, battuto il record di ottobre) e editori presenti, a conferma dell'interesse che l'editoria libraria sta riscuotendo. Si tratta inoltre della prima volta che l'AIE diffonde i numeri che definiscono il mercato del fumetto in Italia, un'inziativa condotta in collaborazione con il programma Eudicom finanziato dalla Commissione Europea attraverso Europa Creativa.

Freno tirato per i libri nei primi quattri mesi dell'anno

Inizia invece con una flessione il 2022 per il mercato dei libro. In base ai dati comunicati dall'AIE, nei primi quattro mesi sono stati venduti 32 milioni di libri nei canali trade (librerie fisiche e online e grande distribuzione) per 469 milioni di euro di valore a prezzo di copertina, in flessione rispettivamente del 2,5% e del 3,7% rispetto i primi quattro mesi dell’anno precedente. Ma rispetto al 2019, ossia l’anno pre-pandemia, il risultato è positivo: più 17% in termini di copie vendute e più 16% in termini di valore di copertina.

Gli italiani riscoprono le librerie fisiche

Da notare, in particolare, che si interrompe la crescita dell’online che proseguiva ininterrotta dal 2019, mentre le librerie fisiche continuano a recuperare terreno dopo il crollo nel 2020 a causa delle chiusure dovuta alla pandemia. A livello di quote, le librerie superano la metà delle vendite con il 52,4%, l’online si ridimensiona al 43%, la grande distribuzione cala ancora fino al 4,6%.

Gli acquirenti che nelle loro scelte dichiarano di essere stati influenzati “molto” o “abbastanza” da quanto letto, visto o ascoltato sui social network sono il 59% nel 2021, erano il 50% nel 2019. La crescita di questa influenza si rispecchia nella top 10 dei primi quattro mesi, anche se la lista dei primi dieci libri più letti dà solo un’idea parziale di come si muove il mercato.

Il Tirreno sbarca a Firenze

18 Maggio 2022

"Il coraggio della sfida, la forza delle idee" è lo slogan scelto da Il Tirreno per inaugurare, da oggi 18 maggio, la nuova edizione di Firenze del quotidiano. Grafica rinnovata, inchieste, approfondimenti e, naturalmente, tanta cronaca e tanto sport con un ampio spazio dedicato alla Fiorentina, sono gli ingredienti con cui il Gruppo SAE conta di vincere la sfida.

La redazione è già al completo e si compone di sei giornalisti, di cui tre sono rappresentati da nuove assunzioni. Il prezzo di copertina resta invariato a 1,50 euro, ma i contenuti si arricchiscono, a conferma del forte interesse che l’editore riserva ancora alla carta stampata e in particolare al “giornalismo di qualità” fondato su credibilità e autorevolezza.

Con questa mossa il Gruppo SAE fa un ulteriore investimento nell’editoria locale rafforzando il proprio peso in Toscana. Oltre a Il Tirreno, SAE pubblica la Nuova Sardegna, la Gazzetta di Reggio, la Gazzetta di Modena e la Nuova Ferrara, testate molto radicate sul territorio.

Per inaugurare la nuova edizione de "Il Tirreno Firenze" il Gruppo Sae ha organizzato in mattinata a Firenze un incontro dal tema ''La via toscana del giornalismo'' che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Sindaco di Firenze, Dario Nardella, insieme a Luciano Tancredi, direttore de Il Tirreno.

Da segnalare, nelle scorse settimane, le proteste del Cdr e dell'assemblea del quotidiano che hanno accusato il Gruppo SAE "di finanziare nuove iniziative, come l’apertura di una redazione a Firenze, chiedendo nuovi sacrifici ai giornalisti”. Una protesta che aveva ottenuto da subito l'appoggio e la solidarietà diAssostampa Toscana, d’intesa con la Fnsi. 

FIEG si appella al Governo mentre continua anche a marzo il calo delle vendite di quotidiani

11 Maggio 2022

“Definire con la massima sollecitudine possibile le misure per l’utilizzo delle risorse già stanziate e disponibili del Fondo straordinario per l’editoria del 2022 che dovevano essere individuate entro la fine dello scorso mese di marzo”. Nel giorno della pubblicazione dei dati ADS (Accertamenti Diffusione Stampa) sulla diffusione dei quotidiani in marzo, che mostrano un’ulteriore flessione, gli editori della FIEG sollecitano il Governo a intervenire a sostegno del settore dell’editoria.

La crisi si aggrava, urgente intervenire

“Gli editori - si legge in una nota della FIEG - sottolineano l’ulteriore aggravarsi della crisi dell’editoria giornalistica anche a seguito dei rilevanti incrementi dei costi di produzione (carta ed energia) e, esprimendo soddisfazione per la pubblicazione della lista per l’accesso al beneficio del credito d’imposta per la carta acquistata nel 2019 e nel 2020, auspicano che in tempi rapidi si proceda alla presentazione delle domande per il credito della carta acquistata nel 2021 e per il credito sulle spese di distribuzione sostenute nel 2020 che, previsto dal decreto-legge sostegni bis del giugno 2021, a distanza di dodici mesi è tuttora in attesa di attuazione”.

Rimonta Il Corriere, ancora più giù Repubblica

Intanto i dati ADS fotografano un altro mese di vendite in contrazione per i quotidiani cartacei in edicola, con poche eccezioni. Nemmeno la guerra in Ucraina, iniziata il 24 febbraio scorso, è riuscita a smuovere la domanda di informazione cartacea, anche se una manciata di testate ha registrato un incremento di vendite rispetto al mese precedente, come accaduto per Il Corriere della Sera, il Manifesto, Italia Oggi e Avvenire considerando i quotidiani a diffusione nazionale.

Come si diceva, tra le testate in controtendenza, continua a risalire la china Il Corriere della Sera con 153.090 copie vendute a marzo, circa 500 in più rispetto al mese precedente. Resta però negativo il bilancio rispetto a un anno prima: -2,6% se confrontato con le 157.271 copie del marzo 2021.

Nessun recupero, invece, per la Repubblica che continua a perdere copie anche a marzo, scese a 87.645. Per la prima volta le vendite del quotidiano che un contempo contendeva al Corriere della Sera il primato di quotidiano più letto dagli italiani sono scese sotto le 90.000 copie con un calo del 6,76% rispetto a febbraio e di quasi il 22% rispetto alle 112.207 copie vendute a marzo 2021.

Avvenire in controtendenza

Restando tra i quotidiani del gruppo GEDI, tiene meglio La Stampa. A marzo le copie vendute in edicola sono state 69.370, il 2,9% in meno rispetto al mese precedente e il 2,58% rispetto a un anno fa. Il Messaggero si ferma invece a 46.237 copie, quasi il 6% in meno rispetto a febbraio e quasi il 10% in meno rispetto a un anno fa. Si muove in controtendenza Avvenire, con un aumento del 2,4% delle copie rispetto a febbraio scorso e un valore invariato alle 5.562 copie rispetto a un anno fa.

Flessioni contenute, rispetto al mese precedente, anche per i tre quotidiani del gruppo QN: -1,2% Il Resto del Carlino con 62.656 copie, -2,46% La Nazione con 41.386 copie, -1,9% Il Giorno con 18.894 copie. Su base annua, invece, le flessioni percentuali salgono a doppia cifra: -10,9% Il Resto del Carlino, -12,82% la Nazione, -11,33% Il Giorno.

Economici e sportivi: le performance migliori

Tra i quotidiani economici, da segnalare il rimbalzo di vendite per Italia Oggi che, rispetto al mese precedente, vede un aumento di quasi il 60% passando da 3.431 a 5.457 copie vendute in edicola mentre nel raffronto con marzo 2021 il bilancio resta negativo con un segno meno del 25%. Vendite quasi stabili per Il Sole 24 Ore rispetto al mese precedente, mentre su base annua la flessione si attesta sul 28%.

Passando agli sportivi, si segnala un incremento marginale rispetto a febbraio per La Gazzetta dello Sport, che a marzo si conferma attorno alle 83.250 copie, in aumento anche rispetto a un anno fa ( 36%) quando le copie erano 59.570. Fa un passo indietro, invece, Il Corriere dello Sport, che rispetto a febbraio cede il 6,68% pur mantenendo un bilancio attivo rispetto a un anno prima (2,58%). Duemila copie in meno per Tuttosport, sia rispetto a febbraio scorso che a marzo 2021.

Scricchiolii per La Verità

La novità più sorprendente è la flessione di copie per La Verità. A marzo il giornale fondato e diretto da Maurizio Belpietro registra vendite in edicola per 28.111 copie, quasi il 6% in meno rispetto al mese precedente. Una flessione che interrompe una lunga serie di incrementi mensili e che comunque lascia ampiamente positivo il bilancio rispetto a marzo 2021: 15% di copie cartacee vendute.

Arretrano Il Giornale e Libero fanno un passo indietro su base mensile, con una flessione di circa 2,5% rispettivamente a 30.556 e a 18.770. Rispetto a un anno fa la flessione diventa molto più marcata: -18% per Il Giornale e -12% per Libero. Tiene bene, invece, Il Manifesto, che guadagna circa 170 copie in più rispetto a febbraio arrivando a 7.272 copie vendute in edicola, valore leggermente superiore anche a quelle del marzo 2021.

Appuntamento per recarsi all’anagrafe: a Milano puoi prenotarlo in edicola

06 Maggio 2022

Si fa sempre più stretta la collaborazione tra il Comune di Milano e le edicole grazie ad un nuovo servizio che va a rafforzare la convenzione in atto e che si muove nel solco tracciato dal Protocollo siglato da Anci, FIEG e Organizzazioni Sindacali degli edicolanti e che tende a trasformare le edicole in centri di servizi per il cittadino e a consolidare la cooperazione con le amministrazioni comunali.

I cittadini milanesi potranno infatti rivolgersi direttamente a una delle 30 edicole aderenti all’iniziativa per prendere appuntamento per l’erogazione di servizi anagrafici e di stato civile presso gli sportelli dell’amministrazione comunale, secondo le modalità attualmente assicurate tramite accesso al sito web e al call center 020202 del Comune.

L’Anagrafe di via Larga e le tredici delegazioni territoriali restano infatti accessibili solo su appuntamento, fatti salvi i casi di comprovate emergenze e categorie particolari, come caregiver, a cui viene sempre garantito accesso e assistenza. Una prassi maturata nel periodo della pandemia, che resta attualmente in vigore al fine di evitare i picchi di affluenza e le code.

Complice la pubblicazione, nel gennaio scorso, di una mappa geo-referenziata che consente ai cittadini di visualizzare in modo più agile e veloce non solo le 14 sedi anagrafiche ma anche gli esercizi commerciali convenzionati dislocati nei nove Municipi, le richieste presso gli sportelli di quartiere hanno registrato un vero e proprio boom. Durante tutto il 2021 sono stati in totale circa 72mila i cittadini che si sono rivolti a questi spazi: una cifra che potrebbe decuplicare nel corso di quest'anno considerando che solo nei primi tre mesi del 2022 si sono registrati oltre 195mila accessi.

Un segnale positivo che testimonia una proficua collaborazione fra Comune ed esercizi commerciali, come edicole, cartolibrerie e tabacchi, che già supportano i cittadini nel rilascio automatico di alcuni certificati (anagrafico, di matrimonio, di nascita, di unione civile, di cancellazione anagrafica, di cittadinanza, di contratto di convivenza, di esistenza in vita, di residenza/in convivenza, di stato civile, di stato di famiglia, di stato di famiglia con rapporti di parentela, di stato di famiglia e di stato civile, di stato libero, storico di cittadinanza, storico di residenza), e che adesso sono pronti ad aiutare coloro che hanno meno dimestichezza con la tecnologia a prendere l’appuntamento per quelle pratiche che richiedono una presenza fisica presso gli sportelli di via Larga o delle sedi decentrate, come per esempio CIE, estratti di nascita, matrimonio, decesso.

“Abbiamo deciso di mantenere l'appuntamento perché – dichiara l’assessora ai Servizi civici e Generali Gaia Romani – sebbene significhi aspettare il giorno prestabilito, una volta in sede si avrà subito il servizio senza code e senza assembramenti. Tuttavia non ci vogliamo dimenticare di tutti quei cittadini che hanno difficoltà a prenotare tramite sito e call center. In quest'ottica abbiamo colto l'occasione della collaborazione proficua con gli sportelli commerciali. Un'esperienza risultata soddisfacente sia per le edicole che per l'amministrazione, premiata anche dalle persone che, specie dopo l'emergenza pandemica e l'isolamento, hanno dimostrato di prediligere il contatto umano, in una Milano che andrà sempre più verso un modello di città a 15 minuti. Stiamo lavorando per offrire servizi sempre più efficienti e per la diminuzione delle attese, ma anche per rafforzare i presidi territoriali attraverso punti informativi e di supporto per i più fragili”.

Il nuovo servizio sarà sponsorizzato anche da una campagna di comunicazione ad hoc del Comune di Milano.

Vendite quotidiani cartacei: -8,8% nel 2021

05 Maggio 2022

Anche nel 2021 si è confermato l’andamento negativo delle vendite di quotidiani cartacei. In base ai dati dell’ultimo Osservatorio sulle Comunicazioni dell’AGCOM, l’anno scorso è stata venduta una media giornaliera di 1,7 milioni di copie (cartacee digitali), in flessione del 6,9% rispetto al corrispondente valore 2020 e del 30,9% rispetto ai livelli di vendita del 2017. In pratica, nel 2021 si è venduto circa un terzo in meno di quotidiani rispetto a quelli venduti nel 2017.

Scorporando il dato, si nota che le copie vendute quotidianamente in formato cartaceo sono ammontate a 1,48 milioni, evidenziando una riduzione dell’8,8% rispetto al 2020, e del 34,8% nei confronti del corrispondente valore del 2017.

Al contrario, i quotidiani venduti in formato digitale hanno registrato una crescita su base annua dell’8,1% rispetto al 2020 e del 15% rispetto al 2017, rimanendo attorno ad una media di 220.000 copie giornaliere, contro le 210.000 del 2020 e le 190.000 del 2017.

Le copie digitali non decollano

Quello che emerge dall'analisi di questi numeri è un rallentamento nel calo delle vendite di quotidiani cartacei. Il 2020, anno dello scoppio della pandemia, si era chiuso con una contrazione ‘a doppia cifra’ delle vendite di quotidiani cartacei, calate di oltre il 15% rispetto all’anno precedente. Con il 2021 la flessione è ritornata ‘a una cifra’, evidenziando un calo dell’8,8% rispetto all’anno precedente, in linea con le flessioni già viste nel 2019 e nel 2018.

Passando all’altra faccia della medaglia dell’informazione, ossia il digitale, emerge invece che i quotidiani online non riescono a sfondare e a fare il grande salto. Le copie crescono, ma in maniera limitata, e continuano a rappresentare una percentuale molto piccola (anche in termini economici) rispetto al totale delle copie vendute. Per alcune categorie, come per esempio i quotidiani sportivi e i quotidiani economici, la vendita di copie digitali è addirittura diminuita fortemente negli ultimi 5 anni - di oltre un terzo per i primi e quasi dimezzata per i secondi - lasciando intendere che per queste tipologie di testate il modello di business online non funziona in maniera efficace.   

Resistono gli sportivi, male gli economici

In relazione ai diversi generi editoriali, i 5 principali quotidiani nazionali “generalisti” - L’Avvenire, Il Corriere della Sera, Il Messaggero, La Repubblica, La Stampa - vedono nel 2021 una flessione su base annua del 10,2% nella vendita di copie cartacee, superiore quindi alla media (-8,8%). Allo stesso tempo, tuttavia, registrano una consistente crescita nella vendita giornaliera di copie in formato digitale: 14,2% su base annua e 19,5% rispetto al 2017, in questo caso sopra la media (rispettivamente 8,1% e 15%).

I quotidiani sportivi in formato cartaceo (rispetto ai quali i volumi del formato digitale sono marginali), al contrario, sono quelli che nel corso del 2021 hanno mostrato una riduzione minore, pari a -3,3%, seppure, rispetto al 2017, siano quelli che hanno maggiormente sofferto dimezzando le vendite (-49,3%).

Soffrono anche i quotidiani economici: le vendite cartacee sono diminuite l’anno scorso del 13,5%, mentre la flessione arriva al -43,1% nel raffronto con il dato del 2017. Per questa categoria di quotidiani appaiono in forte flessione anche le vendite di copie digitali: -18% nel 2021 e -43,6% nel periodo 2017-2021.

Con riferimento, infine, alla distribuzione territoriale, i dati dell’Agcom evidenziano la migliore tenuta delle testate locali: su base annua le vendite giornaliere hanno registrato l’anno scorso una contrazione del 6,7% contro il calo del 7,1% delle testate nazionali. Un trend che viene confermato anche dall’analisi dei dati degli ultimi anni: rispetto al 2017 la contrazione delle vendite delle testate locali si attesta al 25,6% contro il -35,8% delle testate nazionali.

In arrivo nuovi Bandi a sostegno del commercio al dettaglio

04 Maggio 2022

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a disposizione delle imprese che svolgono in via prevalente attività di commercio al dettaglio, e quindi anche delle edicole, un nuovo FONDO PER IL RILANCIO DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE DI COMMERCIO AL DETTAGLIO.

Il Fondo è volto a contrastare gli effetti negativi derivanti dall'emergenza Covid-19 e ad offrire specifiche misure di sostegno alle attività maggiormente danneggiate dalla pandemia.Le domande per accedere al Fondo - che prevede la concessione di aiuti in forma di contributo a fondo perduto - possono essere inoltrate a partire dal 3 maggio e fino alle ore 12:00 del 24 maggio.

Ricordiamo a tutti gli Associati SNAG che possono trovare i requisiti per partecipare al bando e i dettagli sulle modalità di adesione accedendo all'Area Riservata, sezione BANDI, del nostro sito. Cliccando sulla Regione di appartenenza compaiono, infatti, non solo i bandi regionali e provinciali ma anche quelli nazionali.

Tra gli altri bandi a livello nazionale rivolti al sostegno del settore del commercio - anch'essi disponibili nell’Area Riservata del nostro sito - segnaliamo il FONDO IMPRESA FEMMINILE finalizzato a promuovere il rafforzamento dell'imprenditoria femminile. Istituito dal Ministero dello Sviluppo, il Fondo prevede finanziamenti, della durata massima di 8 anni, a tasso zero e senza necessità di garanzie. Tale agevolazione è indirizzata alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese femminili e anche allo sviluppo e al consolidamento delle imprese femminili già costituite da almeno 12 mesi. Ne possono beneficiare anche le lavoratrici autonome con partita Iva.

Per chi vuole avviare una micro-impresa o ampliare quella esistente, è disponibile lo SPORTELLO ON NUOVE IMPESE A TASSO ZERO, rivolto a giovani tra i 18 e i 35 anni e alle donne. Finanzia le imprese con progetti di investimento che puntano a realizzare nuove iniziative o ad ampliare, diversificare o trasformare attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo. Le agevolazioni prevedono un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.

C’è poi il VOUCHER CONNETTIVITÀ, operativo dal 1° marzo 2022, che ha come finalità quella di incentivare la digitalizzazione delle imprese. Una misura rivolta alle micro, piccole e medie imprese, incluse le edicole, che intendono attivare una connessione internet più veloce e potente. Sono previsti contributi da 300 euro fino 2.500 euro, sotto forma di sconto in bolletta, per abbonamenti a internet ultraveloce. Per inoltrare le domande c’è tempo fino al 15 dicembre, e comunque fino ad esaurimento dei fondi a disposizione.

Ricordiamo a tutti gli Associati SNAG l’importanza di valutare con attenzione la possibilità di partecipare a tali bandi, qualora in possesso dei requisiti per l'adesione. Essi rappresentano un’imperdibile occasione per finanziare – attraverso contributi a fondo perduto o tassi agevolati – l’ammodernamento o l’ampliamento della propria attività, specie in previsione di una trasformazione delle edicole in un centro di servizi per il cittadino, come auspicato dal recente Protocollo d’Intesa sottoscritto da Anci, FIEG e Organizzazioni Sindacali degli edicolanti.

COMUNICATO STAMPA - Anci, FIEG e edicolanti uniti per trasformare le edicole in centri di servizi

03 Maggio 2022

Presentati i contenuti di un protocollo che sensibilizza i Comuni su alcune misure utili per la modernizzazione della rete territoriale. Nardella: “Edicole presidi sociali e antenne sul territorio Da Parlamento e governo una norma che ostacoli, sanzioni e limiti le fake news” Decaro: “Una rete diffusa di edicole è uno dei requisiti per la qualità dell’informazione e della democrazia”.

Salvaguardare e modernizzare la rete delle edicole che soffre la crisi profonda dell’editoria con la chiusura di migliaia di rivendite negli ultimi anni, trasformandola in una rete di servizi per il cittadino. Tutto questo mettendo a frutto l’esperienza maturata durante la pandemia che ha dimostrato l’essenzialità di una rete di vendita capillare sul territorio per garantire il diritto all’informazione, soprattutto a tutela delle fasce più deboli della popolazione. É l’obiettivo del protocollo di intesa sottoscritto da Anci, Federazione Italiana Editori Giornali e dai sindacati dei rivenditori di giornali e i punti vendita di quotidiani e periodici, i cui contenuti sono stati illustrati a Firenze nel corso di una conferenza stampa alla presenza di Dario Nardella, Sindaco di Firenze e coordinatore Anci delle Città metropolitane (al centro nella foto in alto), Andrea Riffeser Monti Presidente della FIEG (a destra nella foto in alto) e Andrea Innocenti, Presidente SNAG Nazionale aderente a Confcommercio anche in rappresentanza delle altre Organizzazioni Sindacali firmatarie (a sinistra nella foto in alto).

L’accordo vuole sensibilizzare i Comuni su alcune misure utili al rilancio della rete delle edicole al suo ricambio generazionale e al sostegno alle imprese giovanili e femminili: dalla riduzione dei canoni per le occupazioni di suolo pubblico; alla possibilità concessa agli edicolanti di svolgere servizi anagrafici decentrati per il rilascio di certificati comunali; ad iniziative mirate per preservare una presenza capillare dei punti vendita anche nelle aree periferiche. Vengono anche auspicati incentivi e forme di aiuto economico per la ristrutturazione dei manufatti usati per la vendita e per favorire la flessibilità in termini di orari e giorni di apertura, nonché una semplificazione delle procedure, eliminando gli ostacoli amministrativi che limitano la possibilità di ampliare le categorie merceologiche e i servizi offerti a cittadini e turisti.

“Le edicole sono dei presidi sociali e delle antenne sul territorio – ha detto il Sindaco Dario Nardella –, sono un luogo di servizio e per questo a Firenze già negli ultimi anni abbiamo deciso di abbattere il canone del suolo pubblico a favore degli edicolanti e di affidare alle edicole una serie di servizi, tra cui i servizi anagrafici o l’acquisto di abbonamenti per teatri e musei e altri tipi di attività. L’accordo tra editori ed edicolanti presentato oggi è importante e inedito allo stesso tempo e l’Anci vi aderisce nella sua totalità in rappresentanza dei Comuni italiani. Nell’accordo ci impegniamo a sostenere l’attività delle edicole, la diffusione della carta stampata e l’accesso alla buona informazione dei cittadini. Per questo chiediamo al Parlamento e al Governo una norma che ostacoli, sanzioni e limiti le fake news perché le notizie false minano la base della democrazia”.

“L’esistenza di una rete diffusa di edicole è uno dei requisiti per la qualità dell’informazione e quindi della democrazia – osserva il Presidente dell’Anci Antonio Decaro – anche in un contesto di crescente ricorso agli strumenti digitali di comunicazione, ci sono fasce di utenti e di popolazione che hanno necessità e diritto a disporre di luoghi fisici di vendita e distribuzione di prodotti editoriali. Naturalmente occorre prendere atto delle tendenze del mercato, dunque è giusto che questa persistenza delle edicole venga sostenuta da interventi anche pubblici, e che l’offerta commerciale da parte delle edicole possa essere integrata da altri tipi di prodotti e anche di servizi al cittadino. L’intesa tra Anci, FIEG e organizzazioni sindacali – ha concluso Decaro – va in questa direzione e pertanto va salutata con favore”.

A parere del Presidente della FIEG Andrea Riffeser Monti, “la crisi che attraversa la stampa si contrasta efficacemente moltiplicando i luoghi e le occasioni per i cittadini di entrare in contatto con i giornali. Le edicole – per il Presidente della FIEG – costituiscono il luogo naturale e privilegiato di accesso all’informazione. Per far in modo che il cittadino incontri il giornale e acceda all’informazione occorrono edicole aperte in tutti i quartieri e in tutti i paesi, moderne e funzionali in grado di attrarre potenziali lettori offrendo anche servizi aggiuntivi. Il Protocollo di intesa impegna i Comuni, gli editori e gli edicolanti, per la prima volta tutti insieme, ad operare per garantire ciò”.

Sottolinea da parte sua Andrea Innocenti, Presidente SNAG Nazionale aderente a Confcommercio anche a nome delle altre Organizzazioni Sindacali firmatarie: “Salvaguardare le edicole non significa solo dare un sostegno agli edicolanti: è un atto che riveste una forte valenza politica, sociale e culturale. Difendere le edicole significa difendere il pluralismo dell’informazione su carta. E a tutt’oggi l’80% dei ricavi degli Editori arriva dalla vendita di giornali cartacei. Difendere le edicole significa difendere il diritto, costituzionalmente garantito, dei cittadini di ricevere informazioni su tutto il territorio nazionale, anche nelle zone periferiche, remote o svantaggiate. Ci auguriamo che questo Protocollo trovi attuazione presso il maggior numero possibile di Comuni, ben sapendo che ciò potrà avvenire solo con la disponibilità del Governo a sostenere questo progetto”.
 


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