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Finisce lo stato di emergenza nazionale. Ma la pandemia rimane

31 Marzo 2022

Da domani stop all’obbligo di esibire il green pass in tutti i negozi (incluse le edicole al chiuso) anche se resterà, fino al 30 aprile, l’obbligo della mascherina. È una delle tante novità che entreranno in vigore in coincidenza con la fine, dal primo aprile, dello stato di emergenza nazionale legato al Covid-19.

Sempre da domani, il green pass non sarà più necessario per recarsi presso parrucchieri, barbieri, saloni di bellezza e centri estetici. Niente più certificazione verde per soggiornare in hotel e strutture ricettive mentre per accedere a bar e ristoranti al chiuso sarà ancora indipensabile, fino al 30 aprile, presentare il green pass base.

Torna la capienza al 100% per impianti sportivi all'aperto e al chiuso e per le discoteche ma fino al 30 aprile servirà mascherina e certificato verde per l’ingresso. Fino al primo maggio, obbligo di green pass base per accedere ai luoghi di lavoro. Niente più green pass, invece, per salire su autobus e metropolitane: bisogna però indossare una mascherina FFP2. Dovrà invece munirsi di green pass base chi deve accedere ad aerei, treni e navi.

Questa la road map del Governo per il graduale ritorno alla normalità dopo oltre due anni di stato di emergenza. A decretarlo era stato il Consiglio dei Ministri guidato da Giuseppe Conte il 31 gennaio 2020: il giorno precedente l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) aveva dichiarato il coronavirus “emergenza sanitaria globale” e, contemporaneamente, in Italia venivano diagnosticati i primi due casi di Covid: due turisti cinesi ricoverati in isolamento allo Spallanzani di Roma.

Da domani scompaiono anche i colori delle Regioni –bianca, gialla, arancione e rossa – e viene sciolto il Comitato Tecnico Scientifico, il pool di esperti e virologi che per oltre due anni ha guidato le scelte del Governo e del Ministero della Salute sulla gestione della pandemia.

Esce di scena anche il Generale Francesco Figliuolo, Commissario straordinario dell’emergenza Covid e artefice del successo della campagna vaccinale che ha permesso la ripartenza del Paese. Al suo posto subentra un'Unità di transizione guidata da un altro Generale, Tommaso Petroni, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2022 per completare la campagna vaccinale (si parla di quarta dose per i soggetti fragili e gli over 50, una decisione unitaria dovrebbe arrivare nei prossimi giorni dall’Unione europea) e per altre eventuali misure necessarie per contrastare la pandemia.

La pandemia, infatti, è tutt’altro che terminata. Il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe evidenzia che nell’ultima settimana di marzo (23-29 marzo) i nuovi contagi restano sostanzialmente stabili ma aumentano i ricoveri in terapia intensiva e, dopo sei settimane in flessione, tornano a salire anche i decessi da Covid.

L’invito è dunque quello di non abbassare la guardia anche perché, specie nelle prossime settimane e in previsione degli spostamenti per le festività di Pasqua, i contagi potrebbero tornare a salire per poi attenuarsi – dicono gli esperti – nei mesi più caldi, come accaduto negli scorsi anni.

Regione Lombardia investe sui Distretti del Commercio: bando da 43 milioni

29 Marzo 2022

La Giunta della Regione Lombardia ha lanciato – su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi – un nuovo bando da oltre 40 milioni di euro a sostegno dei Distretti del Commercio lombardi.

Come ha spiegato lo stesso Assessore in un incontroinsieme ai rappresentanti di ANCI, Confcommercio e Confesercenti (sorpa un'immagine della conferenza stampa), con il nuovo Bando per i Distretti del Commercio 2022/2024 la Regione si pone un duplice obiettivo: da un lato, consolidare la ripresa delle economie locali nei Distretti del Commercio lombardi, dall’altro, premiare i Distretti più innovativi e strutturati in grado di mettere a fuoco una strategia di medio termine di sviluppo del territorio.

Un bando condiviso con Associazioni di categoria e Comuni

E per farlo la Regione ha deciso di raddoppiare le risorse finanziarie messe a disposizione, che passano da 20 milioni di euro a quasi 43 milioni (42.850.000). Un segnale concreto della volontà di “fare tutto il possibile per tutelare i negozi di vicinato”, ha dichiarato Guidesi, sottolineando che il bando è frutto di “un lavoro importante condiviso con le Associazioni di categoria e con i Comuni” volto a sostenere concretamente “i commercianti che stanno ancora duramente pagando le conseguenze della pandemia sanitaria, della pandemia energetica e della difficoltà del reperimento di materie prime”.

I Comuni sono i beneficiari diretti

A beneficiare del bando in maniera diretta saranno i Comuni, le Comunità Montane e le Unione dei Comuni aderenti ad uno dei Distretti già riconosciuti. Spetterà a loro il compito di distribuire le risorse a quelle Pmi e a quegli aspiranti imprenditori che vorranno avviare una nuova attività commerciale o valorizzare quella esistente.

Nel ringraziare Regione Lombardia, Confcommercio e Confesercenti “per il grande spirito collaborativo che ha caratterizzato lo sviluppo del bando”, Maurizio Ballabio, Presidente Dipartimento Attività Produttiva e Commercio ANCI Lombardia, ha voluto sottolineare che “la condivisione degli obiettivi rappresenta un buon viatico per finalizzare al meglio le risorse finanziarie messe in campo”.

Cosa finanzia il bando

Il bando consente di finanziare l’apertura di nuove attività come i negozi di vicinato o la riqualificazione e il rilancio di attività esistenti. Possono essere finanziati anche interventi realizzati dai Comuni per la qualificazione e l’adeguamento dell’area del Distretto e la realizzazione di servizi comuni per le imprese del Distretto.
 

Ad Alessandria certificati anagrafici in edicola

29 Marzo 2022

Da oggi anche nelle edicole di Alessandria sarà possibile stampare i certificati anagrafici grazie a una convenzione siglata tra alcuni edicolanti e l’amministrazione comunale.

In mattinata, alla presenza del Sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, e dell’Assessore ai Servizi Demografici, Cinzia Lumiera, è stato dato il via ufficiale al nuovo servizio presso l’edicola nel sobborgo di San Michele, alle porte di Alessandria, che, insieme all’edicola di Corso Acqui, sono state le prime ad aderire all’iniziativa.

“Siamo estremamente soddisfatti per aver raggiunto questo traguardo, che avrà una valenza molto importante per i cittadini alessandrini e dei sobborghi”, ha spiegato il Sindaco. L’operazione consente inoltre di valorizzare le edicole che possono diventare punti di riferimento per la popolazione trasformandosi in “una rete di servizio territoriale”. “A piccoli passi ci avviamo verso la grande realtà della ‘Smart City’, la Città Intelligente che fornirà ai cittadini servizi digitali integrati sempre più efficienti”, ha aggiunto il primo cittadino di Alessandria.

L’assessore ai Servizi Demografici, Cinzia Lumiera, ha invece sottolineato che il coinvolgimento delle edicole, dopo quello delle tabaccherie, consente di ampliare ulteriormente la platea degli sportelli di quartiere a disposizione dei cittadini per la richiesta di certificati anagrafici snellendo le code agli uffici comunali e agevolando quindi la popolazione.

Certificati in edicola a Napoli

29 Marzo 2022

Inaugurato oggi in un’edicola del quartiere Vomero il nuovo servizio che consente ai cittadini di Napoli di richiedere certificati anagrafici senza recarsi presso gli sportelli comunali. Basterà infatti rivolgersi in una delle 23 edicole che hanno aderito all’iniziativa per poter ottenere, al costo di 1,50 euro, certificati di nascita, di residenza, di matrimonio e altro ancora.

«È un primo passo verso una diffusione della digitalizzazione dei servizi”, ha detto il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto all’inaugurazione del servizio (al centro nellafoto in alto) sottolineando che l’iniziativa rappresenta anche l’occasione per le edicole per diventare “chioschi telematici” e acquisire “una nuova funzione come strumento di supporto ai servizi per i cittadini”.

Al seguente link l’elenco delle edicole di Napoli abilitate al rilascio dei certificati anagrafici.

“Siamo molto soddisfatti - ha dichiarato Vincenzo Frontoso, Presidente SNAG Napoli, presenziando all'inaugurazione (secondo da destra nella foto in alto) - di questo risultato, che è il frutto di un lavoro iniziato anni fa dallo SNAG insieme all’allora Sindaco Luigi De Magistris e all’Assessore al Commercio e Attività Produttive Rosaria Galiero. Un progetto che poi è stato portato avanti dalla nuova amministrazione comunale fino alla sua realizzazione a firma del Sindaco Manfredi. Inoltre, grazie alla collaborazione del Vicepresidente regionale SNAG Campania Massimiliano Aglione, il nostro Sindacato ha anche fornito all’amministrazione comunale i modelli per la manifestazione d’interesse e i protocolli già utilizzati in altre Regioni che hanno consentito di portare a termine l'accordo con il Comune e portare i certificati anagrafici nelle edicole di Napoli".

FIEG: garantire la consegna dei giornali alle edicole

17 Marzo 2022

La Federazione italiana editori giornali esprime in una nota "grande preoccupazione per l’impossibilità di distribuire i giornali a seguito del blocco della circolazione dei mezzi di trasporto in alcune zone del Paese, in particolare nella zona di Olbia e nel Salernitano, collegato alla protesta degli autotrasportatori contro il caro carburante".

"La distribuzione della stampa - prosegue la FIEG - costituisce il presupposto per l’esercizio di due fondamentali diritti costituzionali: il diritto di informare e quello di essere informati. Impedire ai mezzi della distribuzione della stampa la consegna delle pubblicazioni, quotidiane e periodiche, alle edicole significa precludere ai cittadini l’accesso all’informazione".

Pertanto, "gli editori italiani, nel denunciare la gravità del blocco della consegna dei giornali, chiedono con forza alle Autorità di garantire sempre e dovunque la circolazione dei mezzi di distribuzione della stampa per assicurare l’accesso all’informazione dei cittadini".

COMUNICATO STAMPA - Inaccettabile bloccare consegna giornali alle edicole

17 Marzo 2022

SNAG si unisce alla preoccupazione espressa dalla FIEG e all’appello alle Autorità competenti affinché episodi di mancata distribuzione della stampa non debbano più verificarsi. Afferma il Presidente SNAG, Andrea Innocenti: “Pur rispettando le legittime proteste degli autotrasportatori per il caro carburante, riteniamo inaccettabile bloccare la consegna dei giornali alle edicole e impedire a una parte di popolazione l’acquisto dei quotidiani, specie in un momento come quello attuale in cui si combatte una guerra nel cuore dell’Europa”.

“Per questo motivo - ha proseguito Innocenti - riteniamo gravissimo quanto avvenuto nella zona di Olbia e nel Salernitano e ci auguriamo che nei prossimi giorni non avvengano altri episodi simili e altre violazioni del diritto della popolazione ad essere informati”.

“Inoltre - ha aggiunto Innocenti - ogni giornata di mancata consegna della merce rappresenta un ulteriore, gravissimo, danno economico per la rete di vendita delle edicole, un settore già duramente colpito per il costante calo di vendite della carta stampata”.

Giornali a rischio: gli editori chiedono un intervento rapido

14 Marzo 2022

“Produrre informazione di qualità e diffonderla sta diventando sempre più difficile e senza interventi fortemente a rischio”: è quanto scrive la FIEG in una nota unendosi all'allarme per la continuità del settore editoriale già lanciato da Assocarta e Assografici.

“A partire dal secondo semestre dello scorso anno - precisa il Presidente della Federazione italiana degli editori, Andrea Riffeser Monti - il prezzo della carta su cui si stampano i giornali è cresciuto di oltre il 100% e ulteriori aumenti sono in corso".

Alcune cartiere hanno già dovuto interrompere la produzione piuttosto che continuare a operare in perdita mettendo a rischio la continuità dei rifornimenti, non solo all'industria dell'editoria ma anche ad altri comparti come quello del cartone ondulato e del packaging.

"Il boom del costo della principale materia prima per le pubblicazioni si unisce ai costi crescenti dell’energia e alle difficoltà che incontrano gli editori nel reperire la carta e le lastre in alluminio per la stampa. Gli editori - prosegue Riffeser - sono già stati costretti a ridurre la foliazione e le notizie e la riduzione dell’informazione locale rende privi di voce le comunità e i politici sul territorio, dai sindaci agli esponenti locali”.

Una situazione insostenibile che racchiude un grosso rischio, ossia, come dice ancora Riffeser, “che si debbano sospendere le pubblicazioni, mettendo in difficoltà l’intera filiera: giornalisti, poligrafici, distributori nazionali e locali e edicole. Tutto questo in un momento particolare per l’Europa e per il nostro Paese in cui l’informazione assicurata dai giornali è quanto mai indispensabile”.

“Faccio appello - conclude Riffeser - al Governo, al Parlamento e alle Forze politiche. Occorre fare, e presto, due cose: trasferire immediatamente alle imprese le risorse per il sostegno al settore già stanziate e prevedere nuovi e significativi interventi sul mercato della carta e dell’energia”.

Frenata a gennaio per la pubblicità sulla stampa

11 Marzo 2022

Gennaio inizia male anche per gli investimenti sulla carta stampata, un dato negativo che si unisce all’ulteriore caduta delle vendite in edicola con cui è iniziato il nuovo anno. E bisogna subito dire che i dati sulla pubblicità di gennaio non risentono ancora dei venti di guerra: il conflitto in corso è infatti iniziato il 24 febbraio con l’ingresso delle truppe russe nel territorio ucraino.

In generale, l’Osservatorio Stampa FCP (Federazione Concessionarie Pubblicità) indica a gennaio una flessione del 2,8% del fatturato pubblicitario sulla carta stampata rispetto all’analogo periodo del 2021. Nel dettaglio, i quotidiani hanno evidenziato una flessione dello 0,7% mostrando una discreta tenuta, mentre per i periodici la frenata è stata maggiore, con una caduta nel complesso del 13,9%.

In particolare, la pubblicità sui settimanali ha segnato un tonfo del 27,1%. In controtendenza, invece, gli investimenti pubblicitari sui mensili, risaliti del 5% rispetto a un anno fa con il risultato che, a gennaio, il fatturato pubblicitario sui mensili ha superato quello sui settimanali. In calo anche il dato relativo ad altre periodicità, in calo del 23,3%.

Tax credit pubblicità: domande dal 1° al 31 marzo 2022

Anche quest’anno il Governo mette a disposizione fondi per un credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari effettuati nel corso del 2022.

La richiesta deve essere presentata dal 1° al 31 marzo all’Agenzia delle Entrate, salvo poi confermare, tra gennaio e febbraio del prossimo anno (2023), gli investimenti realmente effettuati ne 2022. Il credito sarà concesso nella misura del 50% del valore degli investimenti pubblicitari effettuati quest'anno, in quanto anche per il 2022 viene meno il requisito dell'incremento minimo dell'1% rispetto agli investimenti effettuati l'anno precedente.

Nel calcolo degli investimenti su cui è possibile chiedere il tax credit sono compresi quelli in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti radiofoniche e televisive locali e nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato.

UPA preoccupata per ricadute negative su investimenti pubblicitari

Già a inizio anno il presidente di UPA (Utenti Pubblicità Associati), Lorenzo Sassoli de Bianchi, aveva espresso preoccupazione per l’andamento, nel corso del 2022, degli investimenti pubblicitari, reduci da un 2021 in aumento (più 4,2% quelli su carta stampata rispetto al 2020, anno segnato da un tonfo del 22,9% causa pandemia).

A preoccupare Sassoli era soprattutto l’impennata dei prezzi energetici e le ricadute negative che questo avrebbe potuto arrecare all’economia a partire dalle pressioni inflazionistiche e rallentamento della crescita. La guerra in Ucraina e l’ulteriore balzo a nuovi record dei prezzi del gas e delle materie prime tronca ogni speranza di ripresa degli investimenti aziendali in pubblicità.

«Sappiamo bene che quando c’è da tagliare, la prima voce su cui intervenire è spesso quella della comunicazione pubblicitaria», ha ricordato Sassoli precisando che «per questa ragione sono personalmente molto preoccupato, dal momento che è sicuro che l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime peserà sui bilanci di tanti inserzionisti».

Stampa editoriale a rischio continuità: l’allarme di Assografici

10 Marzo 2022

Come già fatto ieri da Assocarta, anche Assografici, Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche Cartotecniche e Trasformatrici, lancia il proprio avvertimento al mercato circa le difficoltà del settore a mantenere gli attuali livelli produttivi di fronte all’impennata dei costi dell’energia e delle materie prime, con inevitabili ricadute a valle sui settori che ruotano attorno all’utilizzo di carta, incluso quello della stampa editoriale.

“Molti stabilimenti cartari, fortemente energivori, hanno ora annunciato rallentamenti se non veri e propri fermi produttivi. Data la situazione critica che già registriamo da mesi, non è difficile intuire come sia ora a rischio la continuità produttiva anche di tutta la filiera a valle”, avverte Emilio Albertini, Presidente di Assografici.

Settori a valle in difficoltà

In un comunicato Assocarta spiega che “da mesi tutti i comparti della stampa e della trasformazione di carta, cartone e imballaggio flessibile denunciano infatti difficoltà che ora rischiano di diventare veri ostacoli a proseguire regolarmente l’attività:
- la stampa di riviste in rotocalco, anch’essa energivora, è già da tempo in condizioni di non economicità;
- la stampa di libri è frenata dalla scarsa disponibilità di carte ad uso editoriale, ormai prodotte da pochi player europei (ad aggravare ulteriormente la situazione si segnala lo sciopero di un’importante cartiera nord-europea, in atto da lungo tempo) e dal difficile reperimento di quasi tutti i materiali, in particolare quelli per la produzione di lastre;
- il settore del cartone ondulato, fogli e scatole, non riesce a fare fronte a una domanda per giunta crescente e la notizia di ieri dello stop di alcuni importanti siti produttivi cartari, rende concreta la prospettiva di fermi anche per gli ondulatori, che hanno già scorte ridotte di carta a magazzino; - la produzione di astucci in cartoncino per alimentare, farmaceutico, cosmetica è rallentata dalla carenza di carta e altre materie prime;
- manca il materiale per produrre etichette, imprescindibili per molte filiere, in particolare quella farmaceutica e quella alimentare;
- anche la produzione di packaging flessibile, che utilizza prevalentemente materiali plastici, è appesantita dagli straordinari rincari energetici, dal rincaro dei prezzi delle materie prime in conseguenza dell’aumento del costo del petrolio e frenata dalla difficoltà a reperire alcune materie prime (foglia d’alluminio, EVOH) che spesso provengono da paesi extra UE, perché l’offerta europea non basta a soddisfare la domanda interna".

Situazione eccezionale che richiede misure straordinarie

Il nuovo shock energetico, seguente al conflitto in Ucraina, sta rapidamente compromettendo la situazione di un’intera filiera, già in difficoltà nella gestione degli incrementi dei prezzi della carta e degli altri fattori produttivi e nell’approvvigionamento di tutte le materie prime. “È una situazione veramente eccezionale, anche di carenza di materie prime, che segue il periodo pandemico già molto complicato, e che nessuno ricorda si sia mai verificata prima con questa intensità e rapidità sui nostri mercati”, prosegue Albertini, paventando possibili aumenti di prezzo sui clienti finali.

Per questo motivo, conclude Albertini, “Assografici insieme ad Assocarta e Acimga nella Federazione Carta e Grafica, unisce la sua voce a quella di Confindustria nella richiesta di misure straordinarie che divengono sempre più urgenti per affrontare l'emergenza, sia in sede Ue che da parte del Governo italiano".

Vendite quotidiani in edicola: parte male il 2022

09 Marzo 2022

Inizia con uno scivolone il 2022: su base annua, a gennaio sono calate in maniera generalizzata le vendite individuali cartacee di quotidiani, pur con la conferma di alcune testate che si sono mosse in controtendenza come La Verità di Maurizio Belpietro e La Gazzetta dello Sport.

Secondo quanto emerge dai nuovi dati comunicati da ADS Accertamenti Diffusione Stampa, con 151.119 copie vendite in edicola, Il Corriere della Sera si conferma il quotidiano più letto del Paese ma perde quasi il 9% di copie rispetto a gennaio di un anno fa quando erano 165.990. Passando al diretto concorrente, La Repubblica, la perdita diventa quasi doppia (-14,9%). La testata ammiraglia del gruppo GEDI vede consolidarsi le vendite mensili ben al di sotto della soglia delle 100.000 copie, triste primato raggiunto nei mesi scorsi. A gennaio 2022 sono infatti 97.281 le copie vendute, contro le 114.333 di un anno prima. Restando all’interno del gruppo GEDI, tiene invece la posizione La Stampa con poco più di 73.000 copie vendute, il 3,45% in meno rispetto a un anno fa.

Flessioni a doppia cifra, invece, per le testate del gruppo QN. A gennaio QN Il Resto del Carlino si ferma a 63.790 copie (-11,5% rispetto a un anno prima), QN La Nazione si attesta a 43.139 (-12%) e QN Il Giorno scende a 19.740 copie (-10%). Duemila copie in meno (-3,73%) anche per Il Messaggero che con 50.390 copie è il sesto quotidiano più letto. Tiene bene Avvenire con 5.320 copie, poco meno delle 5.600 di un anno prima.

Passando ai giornali politicamente schierati, prosegue la corsa de La Verità, che con 4.000 copie in più rispetto a un anno prima (più 16%) arriva a sfiorare le 30.000 copie insidiando Il Giornale che vede scendere le copie vendute in edicola a 31.255, da 44.429 di un anno prima (-29%). Perde quota anche Libero che si assesta a 19.300 copie (-15%). Brusca battuta d’arresto pure per Il Fatto Quotidiano che scende a 23.679 copie rispetto alle quasi 30.000 di gennaio (-20%) e anche per I l Manifesto che scende a 6.673 copie (-12,2%).

Si muovono in controtendenza i quotidiani sportivi. La Gazzetta dello Sport vende oltre 80.500 copie, quasi il 20% in più rispetto a gennaio 2021. Stabile I l Corriere dello Sport a 38.600 copie, dati che si scontrano però con il pesante tonfo di Tuttosport, che perde quasi 13.000 copie passando in 12 mesi da 36.108 a 23.260 copie.

Male anche i quotidiani economici che perdono quasi un quarto di copie rispetto a un anno prima: Il Sole 24 Ore si ferma a 26.202 copie (-24%) e Italia Oggi a 5.965 copie (-23%).

Flessioni generalizzate anche per i quotidiani locali.


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