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Nuova campagna Fieg contro la disinformazione

03 Luglio 2023

“Nel mare tempestoso della cattiva informazione, vai in edicola e tuffati nei quotidiani, immergiti nell’attualità in modo sicuro, traccia una buona rotta per le tue opinioni e sali a bordo delle notizie attendibili”: sono alcuni dei messaggi lanciati dalla Fieg, Federazione italiana editori giornali, attraverso una nuova campagna contro il dilagare delle fake news.

La campagna (in alto un'immagine del video), che ha il patrocinio di Fondazione Pubblicità Progresso, invita gli italiani alla lettura dei giornali, cartacei e online, in quanto garanzia di una informazione attendibile e verificata, unico baluardo contro la disinformazione.

Purtroppo, con le notizie false dobbiamo convivere: sono diventate parte integrante dell’ambiente digitale che frequentiamo giornalmente, specie quando navighiamo e ci informiamo sui social, dove molto di quello che leggiamo è artefatto.

Proteggersi è doveroso, specie quando la disinformazione si diffonde in ambiti particolarmente delicati come la salute, l'alimentazione o le tematiche ambientali. Una necessità di tutela che diventa ancora più urgente con l’introduzione dell’Intelligenza artificiale, che rende più difficile, se non impossibile, riuscire a distinguere le notizie false da quelle vere.

La ricerca di un'informazione attendibile e verificata è dunque destinata ad avere un valore sempre più alto e i quotidiani cartacei - realizzati da chi si occupa di informazione per mestiere - diventano un punto di riferimento per chi vuole affidarsi ad informazioni attendibili.

Crescono gli italiani che si informano sul web

26 Giugno 2023

Nel 2022, rispetto al 2021, è rimasta stabile la quota di lettori di quotidiani. Gli uomini, più delle donne, hanno l’abitudine di leggere quotidiani e, per entrambi i sessi, i maggiori lettori di quotidiani appartengono alla fascia d’età più adulta (45 anni e più).

Come emerge dal grafico riportato in alto, è invece aumenta la lettura di giornali, informazioni e riviste su Internet, coinvolgendo circa il 44,9% della popolazione da 43,6% dell'anno precedente. Il fenomeno è più diffuso tra i maschi mentre la fascia di età più attiva è risultata dei più giovani, ossia quella tra i 25 ei 44 anni (poco più del 62,0%).

Un trend di crescita, come evidenziato dal grafico, che prosegue ininterrotto dal 2017 e che riduce il gap che ancora separa l'Italia dagli altri Paesi dell'Ue. Su scala europea, infatti, l’Italia occupa la penultima posizione nell’utilizzo della rete finalizzato alla fruizione di contenuti culturali.

Sono alcuni dei dati contenuti nella pubblicazione online dell’Istat “Noi Italia” che dal 2008 offre, attraverso una selezione di oltre 100 indicatori statistici, un quadro d’insieme sulla realtà del nostro Paese riguardante vari aspetti (ambientali, demografici, economici e sociali), tenendo conto delle differenze regionali e del contesto europeo.

Su base territoriale, nel Nord la lettura dei quotidiani ha coinvolto una percentuale più alta di residenti, in particolare nel Nord-Est (34,0%). Nel Mezzogiorno ha fatto eccezione la Sardegna, dove la quota di lettori di quotidiani cartacei ha superato quella di alcune Regioni settentrionali (35,5%), così come la quota dei “lettori forti” (il 40,4% della popolazione di 6 anni e più ha letto quotidiani cartacei 5 o più volte a settimana).

Calano i lettori di libri

Sempre dai dati dell’Istat è emerso che nel 2022, rispetto all’anno precedente, è diminuita la quota di lettori di libri, pari al 39,3% della popolazione di 6 anni e più. Tale percentuale era al 40,8% nel 2021.

Tra questi, il 44,4% ha letto l'anno scorso fino a 3 libri, mentre i “lettori forti” (12 o più libri letti in un anno) sono stati il 16,3%. Viene inoltre confermato che la lettura di libri è soprattutto prerogativa dei giovani nella fascia d’età tra gli 11 e 24 anni e delle donne. A livello geografico, il Mezzogiorno ha registrato una minore propensione alla lettura (27,9%), con l’eccezione della Sardegna (40,0%).

Rimane stabile la quota di persone che utilizzano Internet per leggere o scaricare e-book. La lettura dei libri in formato digitale è più diffusa tra i giovani, tra i quali si registra un ampio divario di genere: il 31,5% delle femmine nella fascia d’età tra i 20 e i 24 anni legge o scarica libri online o in formato e-book, rispetto al 23,1% dei coetanei maschi

Nel 2021, la quota di titoli pubblicati a stampa per i quali è disponibile anche una versione e-book è stata pari al 42,5%, ma solo il 13,7% degli utenti di Internet ha utilizzato la rete per accede ai libri in formato digitale, una percentuale che è rimasta stabile rispetto all’anno precedente.

Cresce lo svago fuori casa

Con la pandemia finalmente sotto controllo, nel 2022 le famiglie italiane sono tornate alla fruizione delle attività culturali fuori casa, sottraendo con ogni probabilità tempo alla lettura.

Nel 2021, le famiglie italiane avevano destinato mediamente alla spesa per ricreazione e cultura il 6,3% della spesa complessiva per consumi finali, a fronte di una media europea dell’8,0%. Nel 2022 tale spesa è aumentata sensibilmente. In particolare, le Regioni in cui le famiglie hanno destinato a consumi culturali e ricreativi una quota maggiore della spesa finale sono: Piemonte (7,5%), Trentino Alto Adige/Südtirol (7,2%), Emilia-Romagna (7,1%).

Gli incrementi più consistenti hanno riguardato soprattutto la visione di spettacoli cinematografici (30,6 % delle persone di 6 anni e più, rispetto al 9,1% del 2021), le visite a musei e mostre (22,6% delle persone di 6 anni e più, rispetto all' 8,9% del 2021), a siti archeologici e monumenti (20,7%, rispetto al 10,3% del 2021) e la partecipazione a spettacoli sportivi (18,7%, rispetto al 5,6% del 2021).

Precisazioni SNAG sul progetto di destinazione di risorse del Fondo straordinario

22 Giugno 2023

SNAG precisa di valutare, condividere e sostenere il cosiddetto “progetto delivery” presentato alle OO.SS. dal Sinagi e di essere pronto a firmarlo al fine di consentire alla categoria degli edicolanti di intercettare la quota di risorse del Fondo Straordinario per l'Editoria 2023 destinate alla rete di vendita e pari a 15 milioni di euro.

Se tale proposta di destinazione delle risorse non è ancora stata firmata dalle Organizzazioni Sindacali, lo si deve unicamente ad una diatriba sorta tra Sinagi e Fenagi in merito alla platea degli aventi diritto al Bonus edicole 2023. Il Fenagi avrebbe infatti voluto concedere anche alle edicole non esclusive la possibilità di accedere al Bonus, una proposta non condivisa invece dal Sinagi che considera prioritario il sostegno alle edicole esclusive.

Pur di non perdere l’occasione di portare altri soldi alla categoria dei giornalai in una fase di mercato sempre più difficile, SNAG sarebbe stato favorevole ad entrambe le soluzioni, sentendosi tuttavia più vicino alla posizione del Fenagi.

Il nostro Sindacato non ha dunque posto alcuna resistenza e non ha creato alcun ostacolo all’approvazione del documento. Al contrario, quanto fatto da SNAG nelle ultime settimane è stato un tentativo di mediazione e di riavvicinamento delle posizioni di Sinagi e Fenagi nell’interesse della categoria, in modo che le sigle sindacali potessero presentarsi unite alla firma del documento, considerando che, come espressamente richiesto dal Governo, “il progetto” deve essere firmato da almeno due tra le maggiori sigle sindacali degli edicolanti.

Un intervento di mediazione da parte di SNAG che il Presidente del Sinagi, a quanto si apprende da un suo recente intervento sui social, non avrebbe particolarmente gradito ma che nella nuova versione del documento di destinazione delle risorse ha portato all’estensione del Bonus a quelle edicole, anche se non esclusive, che risiedono nei piccoli centri dove rappresentano l’unica rivendita, oltre naturalmente alle persone fisiche e alle società di persone che gestiscono punti vendita esclusivi.

La richiesta del Fenagi, mediata da SNAG, sarebbe tuttavia stata quella di estendere il Bonus anche a tutti quei punti vendita che hanno un fatturato da prodotti editoriali pari al 30%, proposta non recepita dal Sinagi.

Si precisa infine che la proposta di destinazione delle risorse presentata lo scorso 13 giugno dal Sinagi – e da quest’ultimo ribattezzata “progetto delivery” – è sostanzialmente quella già condivisa dalle OO.SS. e sottoposta alla FIEG lo scorso aprile: un documento che la Presidenza SNAG aveva discusso e approvato a maggioranza in una riunione lo scorso 17 aprile e che SNAG aveva contribuito a riscrivere in varie parti dopo un incontro a Roma con il Sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini.

Pertanto, SNAG è sempre stato favorevole a firmare il documento in questione e si respinge al mittente ogni illazione circa una sua presunta contrarietà.

Bonus edicole 2022: avviata erogazione fondi

22 Giugno 2023

L’attesa è finita. Il Dipartimento dell’Informazione e dell’Editoria ha iniziato da oggi ad accreditare agli aventi diritto i fondi relativi al Bonus edicole 2022. Invitiamo quindi chi ha inoltrato la domanda per il Bonus edicole 2022 a verificare che l’accredito sia avvenuto correttamente.

Ricordiamo che il contributo – come precisato dal Dipartimento – è erogato al netto della ritenuta IRES.

Bonus edicole 2023, previsto il rimborso delle spese

Come ha anticipato la dott.essa Stefania Palamara, direttore dell’Ufficio per il sostegno all’editoria del Dipartimento dell’Informazione e dell'Editoria, durante il convegno “La filiera della carta stampata: tracciamo il futuro insieme” organizzato martedì scorso da Confcommercio Lecco, anche per il 2023 è previsto un bonus forfettario alle edicole che, a differenza di quello del 2022, consentirà anche di rimborsare parte delle spese sostenute nel 2023.

“Per compensare il fatto che non è stato prorogato il credito d’imposta alle edicole”, ha detto la dott.essa Palamara, con il Bonus edicole 2023 “verrà previsto un contributo che rimborsa fino ad una certa quota percentuale quelle stesse spese che erano oggetto dell’imponibile per poter attivare il credito d’imposta, ossia spese per IMU e altri tributi sui locali delle rivendite, ma anche per acquisto pos e registratori di cassa”.

Le scadenze fiscali del mese di luglio

20 Giugno 2023

Riportiamo il calendario fiscale realizzato dagli esperti di Confcommercio con evidenziati i prossimi appuntamenti con il fisco. Uno strumento utile per ricordare a imprese, ditte individuali e partite IVA le principali scadenze fiscali e rimanere sempre aggiornati su quando pagare imposte e tasse, versare i contributi dovuti, inviare i dati richiesti dall'Agenzia delle Entrate.

DOMENICA 17 LUGLIO

IVA E RITENUTE ALLA FONTE - Ravvedimento - Tardivo versamento - Entro 30 giorni dalla scadenza.

IVA - Imposta risultante dalla dichiarazione annuale - Rateizzazione.

IVA – Contribuenti mensili - Mese di giugno 2023 - Versamento - Pubbliche amministrazioni e soggetti con fatture “split payment” - Versamento dell’imposta.

IMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - Versamento.

ADDIZIONALI REGIONALE E COMUNALE ALL'IRPEF - Redditi di lavoro dipendente e assimilati - Versamento.

IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE - c.d. "Tobin Tax" - Versamento.

ACCISE - Pagamento dell'accisa sui prodotti energetici immessi in consumo nel mese precedente.

IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI - Versamento con Modello F24 - Imposta intrattenimenti relativa ad attività svolte con carattere continuativo nel mese precedente.

MARTEDÌ 24 LUGLIO

MODELLO 730 - Dichiarazione - Presentazione tramite sostituti di imposta, CAF o professionista abilitato - Trasmissione all’Agenzia delle Entrate - Consegna al contribuente della dichiarazione.

MARTEDÌ 25 LUGLIO

IVA - Scambi intracomunitari - Elenchi INTRASTAT mensili e trimestrali - Presentazione elenchi riepilogativi di cessioni di beni e servizi intracomunitari Modello Intrastat relativi al mese di giugno 2023 per i contribuenti tenuti alla presentazione mensile e al secondo trimestre 2023, per i contribuenti tenuti alla presentazione trimestrale.

MERCOLEDÌ 31 LUGLIO

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Cosiddetta "rottamazione-quater" delle cartelle di pagamento dal 2000 al 2022 - Versamento unica soluzione o prima rata.

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Cosiddetta "rottamazione-ter" delle cartelle di pagamento dal 2000 al 2017 - Versamento rata.

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Cosiddetta "rottamazione-ter" delle cartelle di pagamento dal 2000 al 2017 (Riapertura dei termini) - Versamento rata.

DEFINIZIONE AGEVOLATA - Carichi affidati all'agente della riscossione a titolo di risorse proprie dell'Unione europea - Versamento rata.

IRES / IRAP - Imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali - Versamento con maggiorazione.

IRPEF / IRAP - Imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali - Persone fisiche e società di persone - Versamento con maggiorazione.

IRES / IRAP - Dichiarazione Modello Redditi e dichiarazione IRAP - Adempimenti collegati - Termini di presentazione e di versamento.

CEDOLARE SECCA - Imposta sostitutiva - Versamento con maggiorazione del saldo e della prima rata d’acconto.

IVA - Adeguamento ai fini degli ISA - Versamento con maggiorazione (importo rateizzabile).

IVA - Regime speciale per i servizi e per le vendite a distanza - Dichiarazione trimestrale e versamento.

IVA - Acquisti intracomunitari da parte di enti, associazioni ed altre organizzazioni di cui all’art. 4, quarto comma, D.P.R. n. 633/1972 - Dichiarazione e versamento.

IVA - Rimborsi trimestrali - Presentazione domanda di rimborso o di utilizzazione in compensazione.

REGISTRO - Contratti di locazione ed affitto di beni immobili - Versamento imposta.

ACCISE - Gas naturale - Versamento della rata d’acconto mensile.

Editoria digitale sotto pressione

19 Giugno 2023

Un settore sotto pressione, alla perenne ricerca di nuove modalità di crescita e di profitto e che deve fare i conti con il ricambio generazionale di lettori, nuove abitudini d’informazione ed un aumentato costo della vita: le sfide per l’editoria digitale non finiscono mai e la transizione dal cartaceo all’online rimane un passaggio ricco di insidie con i vecchi modelli fuori uso e i nuovi modelli che non danno i risultati sperati.

É la sintesi di quanto emerge dalla nuova edizione del Digital News Report 2023, una dettagliata analisi a cura del Reuters Institute sui comportamenti dei lettori nei confronti dei mezzi di informazione digitali, giunta alla dodicesima edizione.

Cresce l’informazione attraverso i social

Nei 46 Paesi presi in considerazione, che rappresentano oltre il 50% della popolazione mondiale, i media tradizionali, come la tv e la carta stampata, continuano ad avere un trend discendente di utilizzo, ma l’online e i social non riescono a colmare il gap.

Nel frattempo cambia anche l’informazione sul digitale. L’accesso diretto alle notizie attraverso le app e i siti online diventa sempre meno rilevante mentre cresce, specie tra i più giovani, l’accesso alle notizie attraverso social media, motori di ricerca e aggregatori di notizie.

Non decollano i podcast continuano: continuano a riscuotere successo verso un pubblico istruito e più giovane, ma nel complesso rimangono un'attività minoritaria, osserva il rapporto. Circa un terzo delle persone (il 34%) accede ad un podcast mensilmente (dato basato su un gruppo di 20 Paesi) ma solo il 12% accede a un programma di notizie e attualità.

Solo il 17% dei lettori paga per le notizie online

Chi accede alle notizie online, lo fa con una frequenza inferiore rispetto al passato: solo il 48% degli intervistati dice di essere molto o estremamente interessato all’informazione, un dato in calo rispetto alla percentuale del 63% del 2017.

Tra i 20 Paesi più ricchi del campione, in media solo il 17% dei lettori paga per leggere notizie online. In questo caso, i Paesi dove gli utenti pagano di più per le news online sono Norvegia (39%) e Svezia (33%), gli Stati Uniti si attestano al 21%, Germania e Francia all'11%, Giappone e Regno Unito 9%.In Italia la percentuale di lettori disposta a pagare per le news online è ferma al 12%, lo stesso valore di 12 anni fa.

E anche tra chi è disposto a pagare, ossia chi è abbonato a news online, crescono i lettori che nell’ultimo anno hanno deciso di annullare (23% degli intervistati) o rinegoziare (23% degli intervistati) il proprio abbonamento, cercando condizioni economiche più convenienti, complice l’impennata dell’inflazione che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie.

Cala la fiducia nelle notizie online

Il rapporto certifica inoltre un calo mondiale della fiducia nelle notizie: la percentuale di chi si fida di quanto legge online si attesta al 40%, rispetto al 42% del 2022.

La Finlandia è il Paese con i livelli di fiducia più alti nelle notizie (69%), la Grecia è quello con i livelli più bassi (19%). L'Italia si attesta al 34%, gli Stati Uniti al 32% registrando un aumento di 6 punti rispetto al precedente rapporto.

Il 56% dei lettori non riesce a distinguere notizie vere dalle false

Secondo l’analisi del Reuters Institute, il 56% degli utenti afferma di essere preoccupato perché non riesce a distinguere la differenza tra notizie reali e false su Internet. E chi dice di utilizzare principalmente i social media come fonte di notizie è molto più preoccupato dalla disinformazione (64%) di chi non li usa affatto (50%).

Si avverte inoltre un certo scetticismo sull'uso degli algoritmi per la selezione delle news attraverso i motori di ricerca, i social media e le altre piattaforme online: scende al 30% la percentuale di chi ritiene positivo che sia un algoritmo a selezionare le notizie, una percentuale inferiore del 6% rispetto al 2016.Non solo. Circa il 65% dei più giovani (under 35) e il 55% dei più anziani (over 35) ha messo in pratica tentativi per “depistare” l’algoritmo.

Il rapporto riscontra anche una scarsa partecipazione e interazione alle notizie online: lo fa il 22% degli utenti, in diminuzione del 10% rispetto al 2016. Circa la metà (47%) degli intervistati non partecipa affatto alle notizie online. Nel Regno Unito, in Spagna e negli Stati Uniti, la percentuale di partecipanti attivi è diminuita di oltre 10 punti dal 2016.

Facebook perde quota, sale Tik Tok

Per quanto riguarda i social network, Facebook resta il più utilizzato ma diventa sempre meno rilevante come fonte di informazione. Solo il 28% delle persone intervistate afferma di aver avuto accesso alle notizie tramite il social di Mark Zuckerberg, nel 2016 era il 42%.

Al contrario, TikTok guadagna terreno tra i giovani a conferma che i contenuti video sono sempre più importanti anche per le notizie. Non a caso TikTok è il social network che registra la crescita più rapida: è utilizzato in generale dal 44% dei giovani di età compresa tra 18 e 24 anni, lo usa per le notizie il 20%. La chat cinese è più usata in Asia, America Latina e Africa.

Inoltre, chi utilizza Tik Tok, Instagram e Snapchat dice di prestare più attenzione a celebrities, influencer e personalità dei social media piuttosto che ai professionisti dell’informazione mentre, al contrario, chi utilizza Facebook e Twitter ritiene centrale l’opinione di testate e giornalisti.

SNAG in soccorso delle edicole alluvionate di Forlì

16 Giugno 2023

Nella giornata odierna il Presidente di SNAG, Andrea Innocenti, ha trasferito i fondi promessi alle edicole di Forlì gravemente colpite dall’alluvione in Romagna dello scorso maggio.

“SNAG non poteva rimanere indifferente di fronte a colleghi che hanno perso merce, arredi e strumenti di lavoro sotto il fango. La decisione – afferma Innocenti – di sospendere l’uscita di giugno della nostra rivista Azienda Edicola News e devolvere il corrispondente costo di stampa e distribuzione ai colleghi danneggiati è stato un atto di solidarietà doveroso verso chi, oltre alla crisi dell’editoria, ha dovuto subire un danno economico, ma anche emotivo, così rilevante”.

A “ritirare” simbolicamente i fondi per conto degli edicolanti di Forlì danneggiati dall’alluvione è stata Marinella Portolani, Presidente SNAG Forlì, in un incontro avvenuto presso la sede milanese dello SNAG Nazionale.

“Dobbiamo ringraziare il nostro Presidente Andrea Innocenti – afferma Portolani – per questa azione di solidarietà e di generosità. Durante i giorni più duri dell’alluvione è sempre rimasto in contatto per conoscere la situazione delle edicole della zona facendoci sentire la sua vicinanza. É in frangenti come questi che si manifesta la grande famiglia del Sindacato. É la conferma che quando un Associato si trova in difficoltà, SNAG c’è”.

I ringraziamenti degli edicolanti

Parole di ringraziamento per l’iniziativa dello SNAG sono arrivate dagli edicolanti destinatari dei fondi.

“Colgo l’occasione – dichiara Marika Sampaoli, titolare dell’edicola in via Gorizia n. 240 nel quartiere San Benedetto – per ringraziare il Presidente Innocenti per l'interessamento e la rara sensibilità dimostrata, oltre che per l’ulteriore sostegno pratico e morale per i danni subìti, e ringrazio per l’assistenza sindacale ed umana la Presidente di SNAG Forlì, sig.ra Marinella Portolani”.

“Ho apprezzato – afferma Fabio Bonavita, titolare dell’edicola in Via Sapinia n. 11 nel quartiere Romiti – la vicinanza e la solidarietà del Sindacato, che in questo momento è stata per noi fondamentale. Anche questa ulteriore iniziativa, in verità inaspettata, ha dimostrato l’impegno e la disponibilità dello SNAG nei confronti della nostra categoria”.

Silvia Graziani, dell’edicola in via Pelacano n. 25, nel centro di Forlì, ringrazia il Presidente Innocenti e la sig.ra Portolani per “aver compreso quanto quelle giornate di alluvione abbiano devastato le nostre attività e le nostre certezze” e per aver “continuato ad appoggiarci con questo ulteriore sostegno, del quale possiamo solo essere immensamente grati”.

Tra i beneficiari dei fondi anche l’edicolante Luca Penni di Rocca San Casciano e Davide Albonetti in località Tredozio, entrambi in provincia di Forlì, che sono stati costretti a tenere chiuse le loro edicole per 8 giorni.

Sangalli, superare le sfide per ripartire

07 Giugno 2023

“Il nostro impegno e la nostra responsabilità restano quelli di curare, risanare, ricostruire, mettendo al centro le persone. E Confcommercio ha le persone al centro, che anche nelle stagioni più complicate, costruiscono la speranza e il nostro futuro”: con queste parole il Presidente Carlo Sangalli ha concluso il suo intervento in apertura dell’Assemblea 2023 della Confcommercio, Confederazione a cui aderisce anche SNAG, che si è svolta oggi a Roma all'Auditoriom Conciliazione alla presenza, tra gli altri, delpresidente del Senato Ignazio La Russa, dei Ministri Anna Maria Bernini (Università e ricerca), Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Daniela Garnero Santanchè (Turismo), Giuseppe Valditara (Istruzione), Paolo Zangrillo (Pubblica amministrazione), del presidente del Cnel Renato Brunetta, del presidente di ARERA, Stefano Besseghini, del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, del presidente dell’Abi Antonio Patuelli dell’amministratore delegato di ENIT Ivana Jelinic.

Il Pil recupera i livelli pre-covid ma i consumi restano sotto di 20 miliardi

L’economia italiana, afferma Sangalli, “ha recuperato i livelli pre-pandemici, facendo meglio delle altre maggiori economie europee, e addirittura degli Stati Uniti” con il Pil che oggi è superiore del 2,5% rispetto al quarto trimestre 2019. E,questo, nonostante il rallentamento dei consumi, che “nella media 2022 risultano inferiori di circa venti miliardi di euro rispetto al 2019", “a causa di un’inflazione che continua a mordere”.

Risultati positivi anche sul fronte dell’occupazione, dove peraltro la crescita è da imputare per tre quarti, negli ultimi due anni, proprio alle imprese del terziario di mercato. Un settore, sottolinea Sangalli, che "sta vivendo una persistente carenza di personale".

Come sottolinea il Presidente di Confcommercio, "nel turismo e nel commercio, mancano, ad esempio, rispetto al 2022, circa 480 mila lavoratori. E per oltre il 40 per cento, vi è un concreto rischio che la domanda non possa essere soddisfatta, soprattutto per la mancanza di competenze. Occorre, allora, intervenire per colmare la distanza tra formazione ed esigenze delle imprese, così come per programmare adeguati flussi di lavoratori immigrati".

Le sfide per il Paese e per il terziario

Tante sono le sfide che l’economia in generale e il terziario in particolare hanno di fronte e che abbracciano vari campi: per esempio l’emergenza sud (“se non riparte bene il Sud, non riparte bene il Paese”, ma anche il salario minimo (“la risposta più efficace sta proprio nella valorizzazione erga omnes dei trattamenti economici e degli istituti del welfare contrattuale previsti dai contratti collettivi stipulati da chi realmente rappresenta il mondo del lavoro e il mondo delle imprese”); il caro-prezzi dell’energia (“servono adeguati crediti d’imposta e la riforma strutturale degli oneri generali di sistema”); gli incentivi edilizi (“occorre conciliare efficienza energetica e antisismica con la spinta alla crescita e con la sostenibilità della finanza pubblica, ma non si può dimenticare che tante nostre imprese della filiera dell’edilizia si trovano ancora ad affrontare i crediti incagliati”); il credito (“è necessario intervenire sulle garanzie, ma occorre integrare gli interventi. sia di livello europeo, che quelli dei consorzi fidi”); la moneta elettronica (“siamo da sempre a favore, ma bisogna abbassare i costi del Pos”) per citarne solo alcuni.

La questione urbana

Sanagalli ha poi posto l’accento sulla cosiddetta “questione urbana” sottolineando che “vanno tenute insieme rigenerazione urbana dell’ambiente costruito e degli spazi pubblici con la rivitalizzazione dei servizi di prossimità e con la valorizzazione del modello italiano di pluralismo distributivo”.

La convinzione è che questo sia l’unico antidoto alla desertificazione commerciale dei centri storici e delle periferie, così come delle aree interne e montane. D’altronde, “pensare al piccolo non significa pensare in piccolo, non significa chiedere politiche da riserva indiana, ma al contrario significa farsi carico delle città e dei territori come bene comune”, ha spiegato il Presidente di Confcommercio ricordando che proprio nelle città e nei territori il settore turistico gioca un ruolo decisivo: “sono lo scenario dove la cultura genera reddito, occupazione impresa. Una produzione culturale libera deve poter stare sul mercato, senza dipendere solo dal finanziamento pubblico, pur necessario alla sua missione”.

Avanti tutta con la riforma del fisco

E poi c’è la riforma del fisco che Confcommercio condivide nella convinzione che “non è più tempo di ‘manutenzioni ordinarie’ " ma proprio per questo “occorre proseguire il confronto strutturato con le parti sociali”. E tra gli aspetti su cui intervenire, Sangalli si sofferma sulla web tax (“non capiamo perché un piccolo commerciante debba pagare le tasse, tutte e subito, mentre questo non succede per le grandi piattaforme globali”), sulla possibile introduzione della cedolare secca anche per le locazioni commerciali (“bene, ma vogliamo essere chiari: se si riduce il costo per i proprietari vanno anche tagliati i costi degli affitti”) e sul superamento dell’Irap, (“occorre un adeguato approfondimento, perché c’è il rischio che a pagare siano le imprese più dinamiche ed efficienti”), e la razionalizzazione dell’Iva (“ma non dovrà mai tradursi in un incremento della tassazione indiretta su beni e servizi”).

Più attenzione dall'Europa

Per rilanciare l’economia italiana serve anche un intervento da parte dell’Europa. Per superare “le incertezze, le emergenze e le sfide dei tempi che stiamo vivendo”, dice il Presidente di Confcommercio, serve “una riforma strutturale del Patto europeo di stabilità e crescita che sappia davvero tenere insieme miglioramento delle finanze pubbliche, riforme ed investimenti” e una lotta convinta all’inflazione “non solo attraverso politiche monetarie, ma anche con una strategia europea per la competitività”.

Intelligenza artificiale: l’Europa chiede più trasparenza

06 Giugno 2023

Il mondo politico si interroga sui pericoli che l’Intelligenza artificiale può determinare sull’informazione, e in particolare sulla possibilità di amplificare la circolazione di notizie false in rete, ma anche sulla carta stampata. Un intervento è d’obbligo per tutelare i lettori e per mantenere quel rapporto di fiducia che lega ogni testata, cartaceo e/o online, al suo pubblico e l’Europa ha già spianato la strada.

Barachini, servono al più presto regole

Dal recente Festival dell’Economia di Trento, il Sottosegretario all’editoria Alberto Barachini ha parlato dell’urgenza di delineare regole certe per contenere gli effetti dell’AI sottolineando che “se non avremo la possibilità di certificare un’informazione che arriva da una fonte giornalistica e da una persona fisica e una che arriva dall’intelligenza artificiale, rischiamo di innescare un processo di cui saremmo vittima senza quasi rendercene conto”.

Per questo motivo, secondo Barachini è necessario che l’Europa fissi al più presto regole chiare, già nelle prossime settimane o mesi e comunque entro la fine dell’attuale legislatura (giugno 2024, ndr), perché non c’è tempo da perdere.

Ai Act, passi avanti sul fronte legislativo

L’Europa sta facendo passi avanti sull’approvazione dell’Ai Act, ossia la normativa europea che intende regolamentare l’intelligenza artificiale nei paesi dell’Unione. Dopo una discussione che è durata quasi due anni, il processo legislativo sta avanzando e l’Ai Act ha già ottenuto il via libera da parte delle principali Commissioni parlamentari del Parlamento europeo. Le prossime tappe sono l'adozione in plenaria, con il 14 giugno fissato come data provvisoria, e poi la fase finale con i negoziati con il Consiglio e la Commissione europea.

Si tratta di una normativa molto rilevante, con un valore simile a quello della normativa sulla privacy e che vuole introdurre criteri di trasparenza nell’utilizzo dell’Ai.

L’Ai entra nel Codice di condotta Ue sulla disinformazione,
che dal 25 agosto diventa un obbligo

L’Intelligenza artificiale potrebbe rientrare in un capitolo apposito del Digital Service Act (DSA) che – insieme al Digital Markets Act (DMA) – rappresenta lo strumento legislativo con il quale l’Unione Europa punta a creare uno spazio digitale più sicuro per gli utenti, grazie anche al Codice di condotta sulla disinformazione, e ad assicurare condizioni di parità per le imprese.

La vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova, responsabile per i Valori e la Trasparenza, è infatti convinta che, al fine di contrastare la diffusione di notizie false, le grandi piattaforme di internet che utilizzano contenuti realizzati con strumenti di intelligenza artificiale generativa siano tenute a etichettare tali contenuti.

Per questo la Jourova ha annunciato di aver chiesto ai firmatari del DSA di creare una sezione dedicata e separata all’interno del Codice di condotta Ue sulla disinformazione, un codice non vincolante al quale decine di aziende hi-tech e social, tra cui Facebook, Microsoft, Google, YouTube e TikTok, hanno deciso di attenersi.

Dal prossimo 25 agosto, con l’entrata in vigore del DSA, le società hi-tech saranno dunque obbligate a conformarsi a tale Codice e, si spera, anche a nuove regole che riguardano l’Intelligenza artificiale. In questo ambito gli occhi sono puntati su Twitter, dopo che la società – che Elon Musk vorrebbe trasformare in un sito di informazioni online tra i più affidabili – l’anno scorso si è ritirata dal Codice di condotta europeo.

In arrivo un Codice di condotta condiviso da Europa e Stati Uniti

Qualche giorno fa, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Ue-Usa su commercio e tech che si è svolta in Svezia, la Vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, e il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, hanno annunciato che Unione Europea e Stati Uniti presenteranno nelle prossime settimane “una prima bozza per un codice di condotta comune sull’intelligenza artificiale”.

Il codice dovrebbe anticipare l’entrata in vigore dell’Ai Act e sarà su base volontaria.

Primi 4 mesi in crescita per la pubblicità sulla carta stampata

31 Maggio 2023

Nel periodo gennaio-aprile gli investimenti pubblicitari sulla carta stampata hanno registrato nel complesso un lieve aumento dello 0,7% sfiorando i 168 milioni di euro in valore, come emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio Stampa resi noti da FCP- Federazione Concessionarie Pubblicità.

Dopo la frenata del 2022, il 2023 è dunque partito in recupero e i dati del periodo gennaio-aprile confermano il trend positivo.

Cala la raccolta sui quotidiani

L’interesse degli inserzionisti non è stato però omogeneo e le preferenze sono andate soprattutto a mensili e altre periodicità, a spese di quotidiani e settimanali.

Scendendo infatti nel dettaglio, nel periodo gennaio-aprile i quotidiani registrano una raccolta in calo dell’1,6% rispetto all’analogo periodo di un anno fa. Andando a vedere le singole tipologie, si registra la performance positiva della pubblicità Commerciale (più 1,6%) e di quella Legale (più 8%). Prosegue invece la flessione per le altre tipologie: Commerciale locale (meno 2,1%), Finanziaria (meno 18%), Classified (meno 15,1%).

...e anche sui settimanali

Passando ai periodici, l’andamento degli investimenti pubblicitari vede nel complesso un incremento del 6,8%.

Al dato hanno contribuito, tuttavia, la flessione del 3,9% della raccolta pubblicitaria sui settimanali, più che compensata dall’aumento di quella sui mensili e sulle altre periodicità, in crescita rispettivamente del 16,4% e del 76,7%.

L’economia italiana corre più di quella di Germania e Francia

Un contributo alla buona tenuta degli investimenti pubblicitari sulla carta stampata è certamente arrivato dall'andamento migliore delle attese della nostra economia.

Proprio oggi l'Istat ha comunicato che nel primo trimestre il Pil è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dell'1,9% nei confronti del primo trimestre 2022. Il dato finale è migliore rispetto alla stima comunicata dall'Istat lo scorso 28 aprile e porta la crescita acquisita per il 2023 al più 0,9% sempre più vicina alla stime del più 1% indicato nel Def.

Non solo. I dati dell'Istat mostrano che la nostra economia è aumentata in termini congiunturali più di quella Francia (più 0,2%) e della Germania (meno 0,3%) e ha fatto meglio anche rispetto agli Stati Uniti (più 0,3%).


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