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Il Governo lavora ad un piano per il rilancio delle edicole

17 Marzo 2023

“Le risorse per gli edicolanti verranno confermate” ma d’ora in poi gli aiuti economici destinati a questa categoria saranno legati “ad attività innovative come i servizi di delivery”. Sono le parole del Sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini, riprese oggi da diversi quotidiani all’indomani della conferenza stampa organizzata da SNAG in collaborazione con Confcommercio dal titolo “Garanzia d’informazione. Edicola c’è”.

“Una consegna porta a porta, sovvenzionata in parte appunto dai contributi, riavvicinerebbe ai quotidiani moltissime persone che oggi con la chiusura delle edicole sono state costrette ad interrompere le loro abitudini di lettura, incidendo in maniera non marginale sul calo delle copie”, ha affermato Barachini, secondo quanto riporta Il Messaggero.

“Sono convinto – è il messaggio del Sottosegretario – che dobbiamo sostenere le edicole e aiutarle a guardare avanti e ci stiamo lavorando”.

Citando “una fonte tecnica” che sta lavorando sul dossier, Il Messaggero cita tra le ipotesi al vaglio del quella di trasformare gli edicolanti in “distributori attivi”. Cioè in presidi sul territorio che si occupino di far arrivare le copie da vendere direttamente nei bar o in altri esercizi commerciali. Quante copie si venderebbero ogni giorno nelle case di cura per anziani? ci si domanda.

Come è emerso da un’indagine realizzata per conto di SNAG, e presentata durante la conferenza di stampa di ieri, la rete delle edicole è percepita come essenziale da una grande fetta della popolazione italiana: l’83% degli italiani ritiene infatti importante il valore dell’informazione veicolata per mezzo della carta stampata “in edicola”.

“Dobbiamo smettere di pensare alle edicole come un residuo del passato, come una sorta di “cabina telefonica” nell’epoca dei cellulari. Possiamo avere un futuro”, ha dichiarato il Presidente di SNAG, Andrea Innocenti sottolineando che grazie alle forme di sostegno pubblico di questi anni, l’emorragia delle edicole si è fortemente attenuata nonostante un contesto di mercato molto negativo”.

“Nel 2022 abbiamo ricevuto un sostegno costituito dal tax credit e dal bonus edicola. Un sostegno importante e fondamentale di cui dobbiamo ringraziare il Governo e il Parlamento perché questi aiuti hanno assicurato il mantenimento di una rete capillare sul territorio. Questi strumenti hanno funzionato ed è fondamentale conservarli e rafforzarli per il futuro”, ha aggiunto Innocenti. Anche perché, il 30% dei comuni italiani hanno un solo punto vendita e si tratta di Comuni a rischio desertificazione mentre un Comune su quattro non ha nemmeno un’edicola.

Rassicuarazioni sull'attenzione verso la salvaguardia delle edicole è arrivata anche da Federico Mollicone, Presidente della VII Commissione Cultura alla Camera, nel suo intervento durante la conferenza stampa organizzata da SNAG.

"Il settore editoriale - ha affermato Mollicone - vive una crisi strutturale, generata da profonde trasformazionitecnologiche e di mercato, di cui la transizione digitale è l’aspetto più evidente. La tutela di questo settore è fondamentale per le ricadute economiche e sociali, ma anche perché rappresenta il cardine del pluralismo democratico nel mondo dellacomunicazione.

Capitolo essenziale è quello relativo alla rete di vendita delle edicole, fondamentale salvaguardia del diritto dei cittadini a un’informazione libera e corretta, nonché importante presidio a tutela del pluralismo informativo. La pandemia ha colpito duramente le edicole italiane, rendendo necessaria una pluralità di interventi già nella scorsa legislatura. Interventi che - come il tax credit e il bonus edicole - vanno resi strutturali per sostenere il settore.

Governo e Parlamento stanno lavorando per tutelare e difendere l’editoria nazionale. È in fase di avviamento un percorso di verifica su una seconda fase di applicazione del PNRR, che preveda delle riforme a tutela del mercato editoriale e dell’industria culturale italiana. L’introduzione di tali norme del PNRR permetterebbe di rendere più efficace il sostegno nei confronti del settore editoriale.

La commissione VII, da me presieduta, ha iniziato un’indagine conoscitiva sull’impatto dell’innovazione - intesa come le transizioni gemelle, ecologica e digitale - sui settori di propria competenza, dove è compresa l’editoria. Abbiamo inserito fra gli audendi SNAG. La nostra attenzione è massima anche per la corretta applicazione delle normative europee sulla concorrenza sui servizi come le edicole. Le edicole sono un presidio culturale imprescindibile delle comunità e delle città, dove ricoprono un interesse generale".

Informazione ed edicole: quale rapporto?

15 Marzo 2023

Giovedì 16 marzo a Roma (ore 10:30), nella sede di Confcommercio di Piazza Belli, si terrà la conferenza stampa SNAG Confcommercio “Garanzia d’informazione? Edicola c’è” con la presentazione di un’indagine sul settore.

La sopravvivenza e lo sviluppo della rete di vendita delle edicole è fondamentale per sostenere e garantire su tutto il territorio nazionale la capillarità nella diffusione dei giornali e dell’informazione sulla carta stampata.

Interverranno: Andrea Innocenti, Presidente di SNAG Confcommercio; Andrea Riffeser Monti, presidente della Fieg; Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati; Andrea Liso, Amministratore Delegato m-dis Distribuzione Media SpA; Gabriella Giorgi, Distributore Locale di Firenze.

Novembre in rosso per la pubblicità sulla carta stampata

31 Gennaio 2023

Il 2022 si appresta ad essere un anno negativo per la raccolta pubblicitaria sulla carta stampata. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Stampa FCP (Federazione Concessionarie Pubblicità), nel periodo gennaio-novembre 2022 il fatturato pubblicitario su quotidiani e riviste è ammontato a 514,4 milioni registrando un decremento del 4,9% rispetto all’analogo periodo 2021.

Nel solo mese di novembre, rispetto al novembre 2021, la raccolta sui quotidiani ha registrato un calo dell'1,7% e qualla sui periodidi del 5,1%. 

Nonostante i mondiali di calcio, che quest’anno si sono svolti dal 20 novembre al 18 dicembre ma senza l’Italia, e il Natale, che di solito è un periodo di maggiori spese pubblicitarie, è difficile immaginare che gli investimenti nell’ultimo mese dell’anno riescano a risollevare le sorti dell’anno da poco terminato.

Dopo aver archiviato il 2021 con un aumento del 4% del fatturato pubblicitario salito a 613,2 milioni, la raccolta sulla carta stampata sembra dunque destinata a terminare il 2022 in lieve frenata. Ha pesato il rallentamento dell’economia, l’impennata dell’inflazione, la crisi energetica e la guerra in Ucraina.

In attesa dei dati definitivi, che arriveranno a febbraio, si può tuttavia affermare che il bilancio poteva essere anche peggiore. “Le imprese hanno capito l’importanza degli investimenti pubblicitari e della cura delle loro marche”, ha detto di recente il Presidente degli Utenti di Pubblicità (UPA), Lorenzo Sassoli, dichiarandosi “fiducioso” sull’evoluzione del mercato pubblicitario anche per il 2023, un anno caratterizzato dall’assenza di eventi sportivi di grande portata ma che potrebbe avvantaggiarsi di un’economia che si sta rivelando, anche in Italia, più solida delle attese.

Il ritorno ai livelli pre-Covid in termini di raccolta pubblicitaria resta ancora lontano. Nel 2020 la raccolta sulla carta stampata era infatti crollata di quasi il 23%. La carta stampata, inoltre, continua a rivestire un ruolo sempre più marginale nel panorama della raccolta pubblicitaria complessiva con una quota di mercato che nel 2021 era pari al 7% contro il 46% assorbito dal web e il 40% dalla tv.

Tornando ai dati dell’Osservatorio Stampa FCP, gli investimenti sui quotidiani hanno registrato una contrazione del 5,2% nel periodo gennaio-novembre 2022, rispetto all’analogo periodo 2021, portandosi a 372,2 milioni. La flessione appare superiore a quella registrata dalla raccolta sui periodici, che nello stesso periodo ha messo a segno una flessione del 4,1% a 142,1 milioni.

Nello specifico, all’interno della categoria dei periodici, la raccolta sui settimanali ha segnato un calo del 4,5% nei primi undici mesi del 2022 scendendo a 77 milioni, la raccolta sui mensili è scesa del 4% a 60,8 milioni mentre la raccolta sulle “altre periodicità” ha evidenziato un segno positivo del 2% a 4,3 milioni.

FIEG ricevuta da Barachini, chiesto un sostegno anche per le edicole

30 Gennaio 2023

Si è parlato anche del ruolo cruciale e dell’importanza delle edicole nell’incontro che il 26 gennaio scorso il Presidente della FIEG Andrea Riffeser Monti ha avuto con il Sottosegretario di Stato con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini.

Come emerge dal comunicato diffuso dalla FIEG, durante la riunione Riffeser Monti ha illustrato al Sottosegretario Barachini l’urgenza di intervenire per contrastare la “progressiva desertificazione dei punti vendita dei giornali, in particolare nei giorni festivi”, e di “aumentare i luoghi di contatto tra giornali e cittadini per facilitare l’accesso dei lettori alla stampa”.

Tra le proposte sottoposte dagli editori al Sottosegretario Barachini c’è infatti anche quella di offrire “incentivi alle edicole che garantiscono più capillarità, territoriale e nei giorni festivi, con un potenziamento dell’offerta ai lettori”.

Oltre a rafforzare le edicole sul territorio, Riffeser si è anche soffermato sulla necessità di realizzare una “campagna istituzionale di sensibilizzazione alla lettura per rimarcare ruolo, funzione ed importanza dell’informazione di qualità” e sostenere quindi la lettura di quotidiani e riviste, anche cartacei.

Ovviamente l’incontro - al quale hanno partecipato anche il Vicepresidente della FIEG, Francesco Dini, e il Direttore generale, Fabrizio Carotti - è stata l’occasione per riportare l’attenzione sulle problematiche dell’editoria, a partire dagli incrementi dei costi di produzione.

“Nel premettere un giudizio positivo sull’approvazione del Regolamento Agcom, che riconosce anche l’importanza del lavoro dei giornalisti”, Riffeser - si legge nella nota della FIEG - “ha sottolineato l’ulteriore incremento dei costi di produzione sollecitando misure a sostegno della stampa”.

“Il Presidente della Fieg - continua la nota - ha poi rilevato come non siano più procrastinabili interventi di contrasto alla progressiva desertificazione dei punti vendita dei giornali, in particolare nei giorni festivi, ed ha sostenuto l’esigenza di aumentare i luoghi di contatto tra giornali e cittadini per facilitare l’accesso dei lettori alla stampa.

I rappresentanti della Fieg hanno, infine, illustrato le proposte degli editori:
• conferma e potenziamento del contributo per copia venduta;
• piano straordinario per l’assunzione di giovani, anche per favorire il necessario ricambio generazionale;
• sostegno dell’innovazione tecnologica e digitale per l’adeguamento alle trasformazioni in atto nell’editoria giornalistica;
• incentivi alle edicole che garantiscono più capillarità, territoriale e nei giorni festivi, con un potenziamento dell’offerta ai lettori;
• campagna istituzionale di sensibilizzazione alla lettura per rimarcare ruolo, funzione ed importanza dell’informazione di qualità”.

Quotidiani, AGCOM fotografa il calo delle vendite

10 Gennaio 2023

Da gennaio a settembre 2022 sono stati venduti, in media, giornalmente, 1,57 milioni di copie di quotidiani (cartacei più digitali). Il dato evidenzia una flessione del 9,4% rispetto al corrispondente periodo del 2021 e del 32,5% rispetto ai corrispondenti livelli di vendita del 2018.

Sono i principali dati contenuti nell’ultimo Osservatorio sulle comunicazioni (n. 4/2022), l’aggiornamento trimestrale dei settori dei media e delle telecomunicazioni realizzato dall’AGCOM. Nell’editoria quotidiana si conferma dunque l’andamento negativo già rappresentato nei precedenti Osservatori e che ha riflessi diretti negativi sulla rete di vendita della stampa in termini di redditività e sostenibilità dell’attività.

Copie digitali ancora al palo

In particolare, le copie vendute quotidianamente in formato cartaceo si sono ridotte nei primi nove mesi dell’anno 2022 del 9,9% rispetto al corrispondente periodo del 2021 attestandosi a 1,36 milioni. Rispetto al corrispondente valore del 2018 la flessione è del 36,5%.

Dati in calo anche per i quotidiani venduti in formato digitale che continuano ad oscillare intorno ad una media di 210 mila copie giornaliere nel 2022, con una riduzione su base annua del 5,7% che evidenzia comunque una crescita del 12,5% rispetto al corrispondente valore del 2018, quando le copie erano pari a circa 190 mila unità giornaliere.

Per le imprese editoriali resta dunque in salita la strada per compensare il calo di copie cartacee con un aumento di copie digitali, circostanza che impone una seria riflessione sulla sostenibilità futura del settore.

La stampa locale soffre più di quella nazionale

Guardando alla distribuzione territoriale delle copie vendute, cioè alla suddivisione delle testate tra ambito nazionale (che rappresenta il 48,2% delle copie complessive) e locale, è emerso che queste ultime su base annua hanno registrato una flessione maggiormente marcata rispetto a quanto fatto registrare dalle testate nazionali: -10,2% le testate locali contro -8,5% delle testate nazionali. Rispetto all'analogo periodo 2018, la situazione si capovolge e le testate locali, con una flessione del 29,2% appaiono aver retto leggermente meglio rispetto alle testate nazionali che evidenziano una caduta del 35,8%.

Relativamente al campione preso in considerazione da ADS, l’analisi per operatore vede, in termini di copie complessivamente vendute da inizio anno, GEDI quale principale gruppo editoriale (20,3%), seguito da Cairo/RCS (18,1%) e da Caltagirone Editore e Monrif Group (rispettivamente con l’8,7 e l’8,3%).

Copie digitali, segmento maggiormente concentrato

L’AGCOM osserva inoltre come la distribuzione delle vendite di copie digitali appaia maggiormente concentrata rispetto a quella cartacea: le prime cinque testate del segmento digitale rappresentano il 59,4% delle copie complessivamente vendute nel primo trimestre del 2022, mentre il corrispondente valore per la versione cartacea scende al 34,6%.

In relazione ai diversi “generi” editoriali presenti sul mercato, i principali cinque quotidiani a diffusione nazionale considerati “generalisti”, ossia L’Avvenire, Il Corriere della Sera, Il Messaggero, La Repubblica, La Stampa, registrano nei primi nove mesi dell’anno una flessione nella vendita di copie cartacee pari al 10,9% rispetto al 2021. Si evidenzia peraltro come questi abbiano registrato, allo stesso tempo, una riduzione nella vendita giornaliera di copie in formato digitale leggermente più contenuta (-7,2%).

Bonus edicole 2022: domande dal 15 febbraio al 15 marzo 2023

15 Dicembre 2022

Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha pubblicato il Decreto contenente le disposizioni applicative riguardanti la fruizione dei contributi stanziati attraverso il Fondo Straordinario per l’Editoria per l’anno 2022.

Nella ripartizione del Fondo, una quota pari a 15 milioni è stata riservata alla rete della edicole attraverso un bonus una tantum fino a 2.000 euro per ciascun punto vendita a fronte di investimenti in tecnologia o in servizi.

In base a quanto fissato dal decreto, che riportiamo qui sotto, le domande dovranno essere inviate dal 15 febbraio al 15 marzo 2023.

Seguirà a breve circolare esplicativa che verrà pubblicata sull’Area Riservata del sito.

Credito d’imposta 2022: pubblicato elenco aventi diritto

14 Dicembre 2022

É stato pubblicato l’elenco dei soggetti aventi diritto al credito d'imposta 2022 per le domande presentate entro il 30 settembre scorso relative alle spese sostenute nell'anno 2021.

Per consultare l’elenco dovete scaricare e salvare il file in pdf che trovate qui sotto. Per verificare l’ammontare del credito della vostra attività dovete cliccare, alla voce "Modifica", il comando "Trova" e digitare la vostra Partita IVA, Codice Fiscale o Ragione Sociale.

Gli editori chiedono al Governo nuove misure per l'informazione

01 Dicembre 2022

Nuovi interventi di sostegno ai costi di produzione, sostegno alla diffusione dell’informazione di qualità, misure di carattere regolamentare (disciplina dei centri media, rafforzamento della tutela del diritto d’autore, nuova disciplina delle convenzioni pubbliche delle agenzie di stampa) e modalità di utilizzo del Fondo straordinario per l’editoria del 2023: sono queste le proposte che gli editori della FIEG hanno portato al nuovo Sottosegretario all'editoria, Alberto Barachini, nell'incontro che si è svolto il 30 novembre scorso e al quale hanno partecipato, oltre al Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti, anche i Vicepresidenti Francesco Dini e Giuseppe Ferrauto e il Direttore generale Fabrizio Carotti.

Nel corso dell’incontro Riffeser si è soffermato sul preoccupante andamento economico del settore, sollecitando un deciso impegno del Governo per il finanziamento di nuove misure per il contrasto della crisi dell’editoria giornalistica. E ha inoltre sottolineato l’importanza di sensibilizzare alla lettura con adeguate misure di sostegno alla domanda.

Riffeser - si legge in una nota - ha anche espresso l’apprezzamento degli editori per le affermazioni del Sottosegretario nel corso della sua audizione presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati e ha ricordato e sottolineato che la posizione della Fieg è sempre stata a sostegno del ruolo e della funzione della stampa che, con una offerta di informazione di qualità, contribuisce ad instaurare un clima di fiducia fra cittadini e istituzioni e a contrastare la diffusione della disinformazione.

Infine, nel ringraziare il Sottosegretario Barachini per l’attenzione e la sensibilità, il Presidente della Fieg ha auspicato che alcuni degli interventi proposti siano valutati per l’inserimento nella manovra di fine anno.

Barachini: doveroso sostenere l’informazione ma serve professionalità

30 Novembre 2022

Da una parte c’è un settore in crisi da rilanciare, quello dell’editoria, dall’altra ci sono 140 milioni di euro del Fondo straordinario per l’editoria da allocare per il 2023, oltre ad alcuni provvedimenti già in essere sui quale bisogna esprimersi. Una sfida importante per il nuovo sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini che ieri in un’audizione in Commissione Cultura alla Camera ha esposto le linee guida del suo mandato.

É stata la sua prima uscita istituzionale, dopo la nomina avvenuta circa un mese fa. Un’occasione per esprimere in maniera molto chiara il suo pensiero. Gli aiuti pubblici al settore sono doverosi e indispensabili ma dopo la pandemia e lo scoppio di un conflitto in Europa è il momento di ripensare all’informazione, che deve essere più professionale e muoversi nel rispetto dei criteri deontologici. Citando la sua precedente esperienza quale Presidente della Commissione Vigilanza Rai, Barachini ha inoltre sottolineato l’importanza di verificare come vengono spesi i fondi ricevuti, che dovrebbero essere indirizzati a quelle imprese che investono in innovazione e occupazione.

L’obiettivo ultimo è “il diritto dei cittadini ad essere informati ed effettuare corrette valutazioni attraverso un’informazione attendibile e di qualità”, nell'ambito di una lotta costante alla disinformazione e alle fake news e di un costante sostegno al pluralismo.

Su alcuni provvedimenti, Barachini si è sbilanciato: ha sottolineato l'intenzione di implementare per il futuro alcune misure già adottate in passato, come il credito d’imposta per l’acquisto della carta e gli sgravi per gli investimenti incrementali in pubblicità.

Sul tavolo del Sottosegretario c’è anche la definizione delle linee attuative necessarie per l’allocazione dei 90 milioni del Fondo Straordinario per l’Editoria per il 2022, già stanziati attraverso il Dpcm del 28 settembre 2022, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 16 novembre. Ricordiamo che tale decreto prevede che 15.000 euro dei 90.000 complessivamente stanziati siano destinati alle edicole attraverso un bonus fino a 2.000 euro per ciascuna edicola finalizzato alla trasformazione digitale e all’ammodernamento tecnologico.

A proposito di edicole, ieri Barachini ha dichiarato l’intenzione di prorogare e stabilizzare i bonus per le edicole che, in prospettiva, devono trasformarsi in una rete di servizi digitali per il pubblico, rivolta in particolare alle persone anziane e con scarse competenze digitali. Parole che sono state accolte favorevolmente dallo SNAG.

“Il sostegno pubblico - ha detto il Presidente SNAG Andrea Innocenti - è indispensabile per arginare il trend di chiusure delle edicole e per garantire l’accesso alla stampa su tutto il territorio nazionale e a tutte le fasce della popolazione, anche a quelle più fragili o svantaggiate, o a quelle che non hanno accesso al digitale o sono prive di competenze digitali”.

Innocenti ha poi ricordato come il tax credit per le edicole sia "una misura di sostegno fondamentale che – al momento – non è stata ancora prorogata per gli anni avvenire. Questa circostanza ovviamente desta apprensione tra le imprese del settore (tutte micro-imprese a conduzione familiare). Ricordo che grazie a questa misura il saldo di chiusure delle edicole si è ridotto da quasi il 14% a poco più del 6% e senza il tax credit le chiusure nel 2023 subirebbero una nuova impennata con un danno ingente, sia per il tessuto imprenditoriale della filiera che a livello di accesso all’informazione cartacea sul territorio”.

Vendite di quotidiani: nei primi 6 mesi in calo anche le copie digitali

03 Novembre 2022

Nessuna schiarita all’orizzonte per le vendite di quotidiani. Secondo i dati resi noti oggi dall’Agcom, contenuti nell'Osservatorio sulle Comunicazioni n.3/2022, in media, nei primi sei mesi dell'anno, sono state vendute giornalmente 1,57 milioni di copie (cartacee più digitali), in flessione del 9,2% rispetto al corrispondente valore 2021 e del 32,2% rispetto ai corrispondenti livelli di vendita del 2018, quando in media le copie giornaliere vendute erano oltre quota 2,3 milioni.

In calo anche le vendite delle copie digitali

Con una media giornaliera di 1,36 milioni di copie, le vendite di quotidiani cartacei hanno registrato una flessione del 9,8% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Rispetto ai 2,13 milioni di copie dei primi sei mesi del 2018, la flessione è stata del 36,1% confermando il trend discendente delle vendite che ha caratterizzato gli ultimi anni.

La novità è che la disaffezione verso l’editoria quotidiana ha investito anche le copie digitali. Rispetto all’analogo periodo 2021, nei primi sei mesi dell’anno si è registrata una flessione del 5,3% delle copie giornaliere dei quotidiani vendute, scese attorno ad una media di 210 mila copie giornaliere nel 2022, contro le 220 mila di un anno prima.

In pratica, nell’arco di cinque anni, tra il 2018 e il 2022, le vendite giornaliere di quotidiani cartacei si sono ridotte di un terzo mentre le versioni digitali continuano a occupare un posto marginale nelle vendite complessive di quotidiani, un dato che deve far riflettere gli editori, impegnati da tempo, ma con scarsi risultati, a far decollare le versioni digitali dei quotidiani.

Soffrono i quotidiani locali

In riferimento alla distribuzione territoriale delle copie vendute, distinguendo cioè tra quotidiani a diffusione nazionale (che nella prima metà dell’anno rappresentano il 48,1% delle copie complessive) e locale, le seconde su base annua hanno registrato una flessione maggiormente marcata rispetto a quanto fatto registrare dalle testate nazionali: -11,0% le prime contro -7,1% delle seconde.

Nel complesso, a metà 2022 in Italia si sono vendute in media ogni giorno 750.000 copie (cartacee più digitali) di quotidiani nazionali e 810.000 copie di quotidiani locali. Cinque anni prima, nei primi sei mesi del 2018, i numeri erano ben diversi con 1,17 milioni di copie nazionali e 1,14 milioni di copie locali.

Agcom fa notare come la distribuzione delle vendite di copie digitali risulti maggiormente concentrata rispetto a quella cartacea: le prime cinque testate del segmento digitale rappresentano poco meno del 60% delle copie complessivamente vendute nel primo trimestre del 2022, mentre il corrispondente valore per la versione cartacea quasi si dimezza essendo pari al 34,4%.

GEDI resta il principale gruppo editoriale del Paese

Per quanto riguarda i principali cinque quotidiani a diffusione nazionale considerati "generalisti" (L'Avvenire, Il Corriere della Sera, Il Messaggero, La Repubblica, La Stampa) hanno registrato nei primi sei mesi dell'anno una flessione nella vendita di copie cartacee pari al 10,4% rispetto al 2021. Si evidenzia peraltro come questi abbiano registrato, allo stesso tempo, una riduzione nella vendita giornaliera di copie in formato digitale più contenuta e pari al 5,8%.

Relativamente al campione preso in considerazione da ADS, considerando le copie complessivamente vendute da inizio anno, Gedi si conferma il principale gruppo editoriale con una quota del 20,4% nonostante la vistosa flessione di copie vendute dalla testata ammiraglia la Repubblica, seguito da Cairo/Rcs al 18,0% e da Caltagirone Editore e Monrif Group rispettivamente con l'8,7% e l'8,4%.


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