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Pubblicità in frenata dopo il boom del 2021. Stampa sempre più marginale

17 Giugno 2022

Gli investimenti pubblicitari in Italia hanno raggiunto nel 2021 un valore di 9,3 miliardi di euro, evidenziando una crescita del 18% rispetto all’anno precedente. Una percentuale che si traduce in un aumento rispetto all’anno precedente di circa 1,4 miliardi di euro.

Un risultato ampiamente positivo, che trova sostegno nella crescita eccezionale che ha caratterizzato l’anno scorso la nostra economia (più 6,6% la crescita del Pil italiano) e che ha consentito al settore di recuperare per intero la flessione dell’8% con cui il mercato aveva archiviato il 2021, l’anno dello scoppio della pandemia.

Sono alcuni dei dati di sintesi rilasciati dall’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano. Che prevede però, per il 2022, un rallentamento con una crescita degli investimenti pubblicitari che dovrebbe attestarsi attorno al 3% arrivando a 9,6 miliardi di euro.

Andando ad analizzare più da vicino l’andamento del settore nel 2021, emerge che la quota maggiore di investimenti pubblicitari viene assorbita da internet. L’anno scorso la pubblicità sul web è aumentata del 24% raggiungendo la cifra di 4,3 miliardi di euro e ora assorbe il 46% del mercato pubblicitario.

Si tratta di quasi la metà del mercato pubblicitario ma è bene ricordare che tale cifra va quasi interamente a beneficio dei grandi gruppi tecnologici che dominano internet e che raccolgono quasi l’80% della pubblicità che veicola sul canale online.

In questo ambito, inoltre, si registra la buona crescita del mobile advertising. Gli investimenti su smartphone l’anno scorso sono aumentati del 27% raggiungendo i 2,4 miliardi di euro.

Subito dopo internet viene la tv, con investimenti in aumento del 14% e una quota di mercato pari al 40%. In crescita, infine, anche se di pochissimo, la pubblicità sulla carta stampata, aumentata del 4% rispetto al 2020 attestandosi su una quota di mercato che appare sempre più marginale, pari al 7% del totale.

Il 2021 è stato un anno di raccolta positiva anche per la radio. Il canale radiofonico rappresenta una quota di mercato del 4% e l’anno scorso ha registrato una crescita del 10%. Bene, infine, anche il canale Out of Home (OOH) che rappresenta appena il 3% del mercato con un incremento che l’anno scorso è stato pari al 16%.

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