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Da Assocarta arriva un nuovo allarme

14 Ottobre 2022

Il 2022 è stato un anno da dimenticare per le cartiere, comparto industriale fortemente energivoro. Il settore sta facendo i conti con la carenza di materia prima da una parte e gli esorbitanti rincari del costo dell’energia dall’altro. Come se questo non bastasse, di recente si è anche aggiunto un problema di concorrenza sleale all’interno dell’Unione Europea.

“Il forte impatto dei costi energetici sull’economia italiana sta minando, alla base, anche l’economia circolare oltre che aprire il mercato domestico al dumping ambientale con l’arrivo sul territorio europeo e italiano di prodotti cartari che costano meno a livello energetico ma soprattutto ambientale”, ha dichiarato Roberto Poli, presidente di Assocarta, inaugurando Miac 2022, la Mostra internazionale dell’industria cartaria in svolgimento al Polo Fiere di Sorbano, in provincia di Lucca, dal 12 al 14 ottobre.

Le pratiche scorrette rischiano di dare il colpo di grazia alle imprese italiane e per questo Poli ha sollecitato “misure a livello europeo per ridurre i costi energetici ed evitare che un singolo Paese, come ad esempio la Germania, adotti interventi a livello nazionale o introduca un cap a livello di singolo Stato, che modificano la competitività in Europa e minano la stessa Europa sotto il profilo economico e politico”.

A rischio anche il riciclo di carta

La situazione per il settore resta molto critica. “In tanti - ha dichiarato il direttore generale di Assocarta, Massimo Medugno - devono fermarsi per ragioni economiche, in attesa e con la speranza di un calo dei costi energetici e di un miglioramento del mercato: operando a pieno regime si rischiano gravi perdite”. “Alcuni impianti cartari, in questo momento, sono fermi - gli ha fatto eco il Presidente Roberto Poli - ed altri stanno considerando di fermarsi a causa del caro energia”.

Non è solo la produzione ad essere a rischio ma anche il riciclo di carta, di cui l’Italia è il secondo Paese in Europa dopo la Germania. “Tale situazione - ha sottolineato il Presidente di Assocarta - oltre che fermare la produzione, porterebbe anche al collasso della gestione della raccolta della carta che non potendo più essere utilizzata in cartiera richiederà ulteriori costi per la sua gestione e stoccaggio. Una situazione di emergenza rilevata anche dal primo riciclatore di cartaceo in Europa, la Germania, che potrebbe impattare sul nostro sistema industriale e sociale richiedendo un intervento immediato delle autorità competenti”.

Produzione in frenata

A fotografare la crisi anche alcuni dati forniti durante il Miac. Nei primi 9 mesi dell’anno la bolletta del gas del settore cartario ha superato di oltre il 95% quella dell'intero 2021: la bolletta è ammontata infatti a 1,3 miliardi di euro, una cifra 5 volte superiore rispetto ai 265 milioni del 2020.

I primi sette mesi dell'anno, si legge in una nota, registrano una modesta crescita della produzione del settore cartario, pari allo 0,3%.

Dopo un primo trimestre in crescita ( 4,5%), i volumi hanno infatti iniziato la contrazione presentando a luglio la prima sensibile riduzione (-5,9% su luglio 2021) da novembre 2020. La produzione di carte e cartoni per imballaggio è scesa nel mese di luglio del 4% e quella di carte e cartoni per cartone ondulato è diminuita del 7,5%. In riduzione anche le carte per usi grafici (-9,9%), le carte per usi igienico-sanitari (-3,6%) ed altre specialità (-17,4%).

Cresce, tuttavia, il fatturato, che appare in recupero di oltre il 50% per effetto, spiega ancora Asssocarta, della necessità delle cartiere di recuperare gli ingenti rincari degli input energetici e delle materie prime fibrose.

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