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Primi sei mesi in calo dell'8,6% per le vendite di quotidiani

08 Novembre 2023

La vendita di quotidiani, sia in formato cartaceo che in quello digitale, segna una nuova battuta d’arresto nei primi sei mesi dell’anno, secondo quanto emerge dall’ultimo Osservatorio sulle comunicazioni dell’Agcom.

Nella prima metà del 2023, in media, giornalmente, sono state vendute nel complesso 1,43 milioni di copie (cartacee più digitali), in flessione del 8,6% rispetto al primo semestre del 2022 e del 32,4% rispetto al corrispondente periodo del 2019. In valori assoluti si è passati da 2,12 milioni di copie vendute giornalmente nel periodo gennaio-giugno 2019 a 1,43 milioni di copie vendute nell’analogo periodo 2023.

Prosegue il calo delle copie digitali

Le copie cartacee sono come sempre quelle che accusano il colpo peggiore con un calo del 9,7% rispetto ai primi sei mesi del 2022 e del 36,8% rispetto all’analogo periodo 2019. In valori assoluti, si è passati da 1,94 milioni di copie giornaliere vendute nel primo semestre 2019 a 1,23 milioni vendute nel primo semestre dell’anno con una perdita netta di 710 mila copie.

Nei primi sei mesi del 2023 si conferma anche la flessione delle copie digitali, che hanno segnato un arretramento dell’1,2% rispetto all’analogo periodo 2022 oscillando attorno alle 210 mila copie. Un calo che segue il calo del 6% emerso nel 2022 e che mette in evidenza le difficoltà del settore a trovare uno sbocco redditizio sul digitale in grado di compensare le flessioni del cartaceo. Resta invece positivo il bilancio delle copie digitali negli ultimi cinque anni, con un progresso che si concretizza in un aumento del 13,9%.

Migliore tenuta per i locali

Suddividendo la distribuzione tra giornali nazionali e locali, dai dati dell'Agcom emerge che le vendite dei quotidiani nazionali si sono ridotte in misura lievemente superiore a quanto osservabile per quelli a diffusione locale. Un andamento che emerge sia nel raffronto rispetto all’anno prima (- 8,7% i nazionali verso - 8,5% i locali), sia con riferimento all’intero periodo analizzato giugno 2019-giugno 2023 (- 32,9% i nazionali verso - 31,8% i locali).

Si assiste dunque a una tenuta leggermente migliore per le copie locali, che nel corso 2022 erano invece state quelle ad accusare la flessione più ampia (- 9,8% contro il - 8,9% dei nazionali).

Copie digitali in crescita per i 5 maggiori quotidiani generalisti

In relazione ai diversi “generi” editoriali, i principali cinque quotidiani a diffusione nazionale considerati “generalisti” (in ordine di diffusione: Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, L’Avvenire e Il Messaggero), nei primi sei mesi del 2023 hanno registrato una flessione nella vendita di copie cartacee pari al 12,1% rispetto ai corrispondenti volumi del 2022, che si amplia al 38,7% con riferimento al primo semestre 2019).

Allo stesso tempo, però, hanno registrato un contenuto incremento nella vendita giornaliera di copie in formato digitale rispetto all'anno scorso ( 3,9%) consolidando il trend di crescita degli ultimi cinque anni ( 21,8%). 

Inoltre, la vendita di copie digitali è maggiormente concentrata rispetto a quella cartacea: le prime cinque testate del segmento digitale (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24Ore, Il Fatto quotidiano e La Stampa) rappresentano il 59,9% delle copie complessivamente vendute nel semestre, mentre il corrispondente valore per la versione cartacea scende al 33,8%.

GEDI resta il principale gruppo editoriale

L’analisi per operatore vede, in termini di copie complessivamente vendute da inizio anno, GEDI quale principale gruppo editoriale (19,6%, comprensive di 11 testate tra cui La Repubblica e La Stampa), seguito da Cairo/RCS (18,0% che include Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport), da Caltagirone Editore (Il Messaggero e altre quattro testate) e Monrif Group (Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) rispettivamente con il 9,0% e l’8,1%.

Con riferimento all’andamento delle vendite complessive (in formato cartaceo e digitale) delle principali testate, nei primi sei mesi dell’anno il “Corriere della Sera” risulta la principale con il 12,3%, in crescita di 0,5 punti percentuali su base annua e di 1,7 rispetto ai corrispondenti valori del 2019. Seguono “La Repubblica” (7,3%), “La Gazzetta dello Sport” (5,7%) e “La Stampa” (5,2%) che mostrano una flessione sia su base annua che rispetto al 2019.

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