L’isola divenuta tristemente famosa per essere l’approdo di migranti in fuga dalle coste africane ha un ulteriore triste motivo per far parlare di sé: dal 16 settembre i suoi abitanti non ricevono più giornali cartacei. Lo ha annunciato il Sindaco dell’isola, Salvatore Martello, facendo seguito alla drastica decisione della società che distribuisce i giornali sull’isola.
"Ci troviamo di fronte a una inaccettabile disparità di trattamento rispetto al diritto di tutti i cittadini, compresi quelli di Lampedusa, a un'informazione completa e plurale", ha affermato il primo cittadino, già alle prese con i continui sbarchi, un hotspot stracolmo e un depuratore che non è ancora stato messo in condizioni di funzionare ma che non ha tenuto lontani i tanti turisti che quest'estate hanno scelto l'isola per le loro vacanze.
Il combattivo Sindaco però non si rassegna. Vola a Roma e lancia un appello al premier Mario Draghi: “Senza leggere è come non esistere. E sull’isola molti abitanti non hanno nemmeno uno smartphone o un tablet per leggere i giornali in versione digitale”.
Anche qualora li avessero, non sempre sarebbe possibile utilizzarli. Il cavo sottomarino che collega l’isola alle reti telefoniche e a internet è soggetto a rotture lasciando gli abitanti di Lampedusa nell’impossibilità – anche per lunghi periodi –di accedere all’informazione online, come è successo poco tempo fa in seguito a un’interruzione del servizio che è durata quasi tre settimane.
“Non so da chi dipenda questa decisione – ha riferito il Sindaco – ma so che è profondamente sbagliata e ingiusta. Faccio appello alle case editrici dei quotidiani affinché dispongano la ripresa delle spedizioni e mi rivolgo anche al sottosegretario per l’Editoria Giuseppe Moles al quale chiedo di valutare questa situazione, anche prevedendo meccanismi che vincolino l’erogazione dei contributi pubblici destinati alle imprese editrici alla regolare distribuzione su tutto il territorio nazionale, compresa Lampedusa che fino a prova contraria è un Comune italiano”.