Le voci circolavano da tempo e ora sono arrivate, puntuali, le conferme. L’ultima settimana ha visto la cessione di diverse testate che sono passate di mano tra la preoccupazione di giornalisti e poligrafici che temono, in occasione di ogni trasfermento di proprietà, il rischio di tagli al personale.
Gedi cede La Nuova Sardegna al Gruppo Sae
L’ultima notizia in merito riguarda la cessione de La Nuova Sardegna da parte del gruppo Gedi. A rilevare il quotidiano diretto da Antonio Di Rosa è stato il gruppo Sae. Per ora è stato firmato il contratto preliminare di acquisto mentre la cessione vera e propria sarà perfezionata nei prossimi mesi.
Con questa operazione i due editori chiudono un cerchio. Circa un anno fa, a ottobre 2020, il Gruppo Sae aveva rilevato da GEDI Il Tirreno, La Gazzetta di Modena, La Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara. Con questa nuova operazione il Gruppo Sae, precisa una nota, prosegue “nella sua strategia editoriale di investimento su autorevoli e storiche testate locali, nella ferma convinzione che l'editoria quotidiana di prossimità, cartacea e digitale, e il patrimonio professionale e umano che essa porta con sé, siano il fondamentale presupposto di un ritorno al futuro per l'intero sistema dell'informazione del nostro Paese".
Mondadori dice addio a Donna Moderna e CasaFacile
Mondadori procede invece con convinzione nella strategia di progressivo disinvestimento dai periodici, suo storico settore di attività, concentrandosi su un comparto in espansione come quello dei libri.
La casa editrice presieduta da Marina Berlusconi ha infatti annunciato la vendita di due testate di punta come il settimanale Donna Moderna e il mensile CasaFacile a Stile Italia Edizioni, il gruppo editoriale che fa capo a Maurizio Belpietro, che nel 2018 aveva già rilevato, sempre da Mondadori, Panorama. L’anno successivo aveva rilevato, ancora una volta dal gruppo di Segrate, un altro gruppo di periodici: Confidenze, Cucina Moderna, Sale & Pepe, Starbene e TuStyle.
Preoccupazione da parte del cdr di Donna Moderna
Grande preoccupazione è stata espressa dal Cdr di Donna Moderna: “In attesa di verificare puntigliosamente le condizioni di questa cessione, il Cdr – si legge in una nota – esprime profonda amarezza per un’operazione che non solo appare come una sconfitta per tutti, ma autorizza e consolida i timori sulle intenzioni della proprietà di attuare nel futuro una totale dismissione di Mondadori Media, uscendo dal business dell’editoria periodica”.
A seguito delle due nuove cessione “Saranno una quarantina i colleghi che lasceranno Palazzo Mondadori, circa un terzo del totale. Con Mondadori Media che passerà dai 117 giornalisti di oggi ai 79 del dopo vendita” prosegue il Cdr.